Interventi come autore

A partire da venerdì si raccoglieranno le firme per la petizione “Salviamo l'Ospedale”, diretta al Prefetto, al quale compete il controllo sui bilanci delle fondazioni no-profit, come quella dell'Ospedale di Cefalù, e il controllo della salute pubblica.
Il testo della petizione è il seguente:

AL PREFETTO DELLA PROVINCIA DI PALERMO
e p. c.
Al Presidente della Regione Sicilia

Oggi, su richiesta del Sindaco di Cefalù, si sono riuniti i Sindaci del circondario, per discutere sul futuro dell'Ospedale di Cefalù dopo il ritiro del San Raffaele di Milano.
Non so come sia andata, ma non credo che i cittadini debbano rimanere all'oscuro di eventuali proposte, che sono state fatte.

La segreteria aziendale del San Raffaele-Giglio della UIL FPL, un sindacato che raccoglie medici e paramedici del nostro Ospedale, ha proclamato lo stato d'agitazione permanente, per chiedere alle Autorità preposte “risposte e atti concreti” per rispondere all'esigenza di conservare una realtà sanitaria, che il ritiro del San Raffaele ha messo in forse.

Non possiamo e non dobbiamo fermarci alla semplice indignazione, lasciando poi che le forze politiche, troppo spesso prive di senso di responsabilità, dopo un'orgia di dichiarazioni, si chiudano nel loro solito silenzio e nelle segrete stanze, dove decidono di non decidere, in attesa che passi la tempesta e loro, come canne al vento, possano rialzarsi.

Per commentare bene la vicenda del ritiro del San Raffaele dalla Fondazione San Raffaele-Giglio, sarà necessario servirsi di una metafora. Grazie a essa, tra l'altro, ci sarà possibile pure risalire a eventuali responsabilità delle Amministrazioni presente e passata.

La nuova società San Raffaele srl di Milano ha comunicato ufficialmente il suo ritiro dalla società San Raffaele-Giglio di Cefalù.
Ha inoltre intimato di non utilizzare più il logo San Raffaele nelle documentazioni e nelle comunicazioni dell'Ospedale Giglio, che così rimane affidato alla gestione della Regione Sicilia e del Comune di Cefalù.
Che cosa significa tutto ciò?

Nella speranza che questo consiglio non rimanga come le prediche di Einaudi, mi permetto di suggerire la lettura http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=11545 e un serio approfondimento di quanto vi è riportato.

Dal 1° gennaio 2010 è possibile esercitare l'azione collettiva di classe per sanare gli illeciti commessi dal 16 agosto 2009 in poi.

In questa pagina di Cefalunews si può leggere l'intervista rilasciata dal candidato sindaco Edoardo Croci: http://www.cefalunews.info/00/i_ppiano.asp?id=21324#alto .

Ora che si conoscono finalmente i dati ufficiali delle elezioni, possiamo fare un commento più ragionato.
Ha vinto Lapunzina, che è il nuovo Sindaco, e hanno perso Guercio, Croci, Sgarbi e gli outsider Caliò e Testa.

Il meno è stato fatto, adesso rimane il più.
Quindi, niente sospiri di sollievo, ma piuttosto la consapevolezza di avere ancora da percorrere una strada in salita e piena di ostacoli, quando non di tranelli.

La prima impressione, che si ricava dall'esito del voto a Cefalù, è che il Paese è finalmente uscito dal Giurassico. E uscire dal Giurassico significa riscattarsi da un quindicennio di preistoria, caratterizzato dalla invadenza dei dinosauri della politica, che rendevano la vita cittadina una sorta di “homo homini lupus”, l'uomo lupo per l'uomo.

Se fossi a Cefalù andrei a votare, e voterei per….
Ancora oggi si muore nel mondo per avere la democrazia.
E muoiono soprattutto i giovani; coloro che sanno di avere un futuro davanti e vogliono adoperarsi affinché questo futuro sia costellato di libertà e della possibilità di poter esprimere al massimo tutte le loro potenzialità.

Questa sera si è chiusa, finalmente, la campagna elettorale. Finalmente, perché mai come questa volta la battaglia elettorale è stata contrassegnata da incertezze e da proclami tanto più roboanti, quanto più inconsistenti erano le idee e le opinioni.

Visto che richiede tanto tempo, non sarebbe il caso che lasciassero decidere noi?
In fondo non siamo dei minorati mentali e siamo ancora in grado di scegliere di chi fidarci.