Che farà Lapunzina?

ritratto di Angelo Sciortino

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Il meno è stato fatto, adesso rimane il più.
Quindi, niente sospiri di sollievo, ma piuttosto la consapevolezza di avere ancora da percorrere una strada in salita e piena di ostacoli, quando non di tranelli.
So che Saro Lapunzina questa consapevolezza ce l'ha, ma so ancora meglio che egli ha la consapevolezza che, per percorrere la strada lunga cinque anni, ha bisogno di essere sostenuto dai tanti, che lo hanno collaborato nella battaglia elettorale. Lo hanno collaborato non soltanto come procacciatori di voti, ma anche e soprattutto come portatori di idee.
Alcune di queste persone, elette, saranno accanto a lui per aiutarlo e per aiutare il Paese a risollevarsi. Costoro, quando la salita sarà più erta o qualche tranello di bassa politica lo ostacolerà, saranno in Consiglio a sostenerlo.
Quelli non eletti e quelli che non si sono tuffati nell'agone elettorale, però, saranno ancora accanto a lui, pronti a dargli il loro contributo, chiedendo soltanto che mantenga fede agli impegni assunti.
Anche gli altri, quelli che non l'hanno sostenuto e persino quelli che sono stati suoi avversari, hanno diritto di pretendere che egli sia un buon sindaco, amministrando finalmente questo Paese senza proclami e senza distrazioni. In una parola, con la concretezza e la responsabilità del buon padre di famiglia.
Certo, in Consiglio egli non ha una maggioranza: soltanto sette consiglieri su venti.
Da qui potrebbero derivare probabili future difficoltà. Per fortuna, però, tra i tredici consiglieri ce ne sono alcuni che hanno intelligenza e senso di responsabilità sufficienti per scegliere di approvare quello che la nuova Amministrazione proporrà nell'interesse del Paese. Coloro che non approveranno le proposte condivisibili e necessarie per il bene del Paese, se ne assumeranno la responsabilità di fronte all'opinione pubblica.
Ecco perché mi piace l'idea di Lapunzina, ripetuta in un suo comizio, di tenere con cadenza semestrale un comizio in piazza Duomo, per informare i cittadini. In questo modo egli, forse ancora senza maggioranza in Consiglio, potrà amministrare con il consenso reiterato dei cittadini. E non credo che questa sia poca cosa! Anzi, servirà a rendere più partecipata la democrazia, che non ha bisogno, come diceva De Ruggero, di un paese di oratori, ma di un paese di ascoltatori. E Lapunzina ha dimostrato di avere argomenti degni di essere ascoltati. Sono fiducioso che sarà così anche in futuro.