I veri vincitori

ritratto di Angelo Sciortino

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Ora che si conoscono finalmente i dati ufficiali delle elezioni, possiamo fare un commento più ragionato.
Ha vinto Lapunzina, che è il nuovo Sindaco, e hanno perso Guercio, Croci, Sgarbi e gli outsider Caliò e Testa.
A vederla semplicemente così, però, sbaglieremmo. Sbaglieremmo pure, se ci lasciassimo trascinare nelle recriminazioni, che in questo momento impazzano sui giornali telematici, anche per opera di osservatori, che dovrebbero essere neutrali.
Intanto, se vogliamo comprendere che cosa è veramente accaduto e la vera scelta dell'elettorato, dobbiamo guardare non alle candidature singole, ma a quello che esse hanno rappresentato. Così facendo, possiamo semplificare il panorama delle candidature, riducendole a due: da una parte coloro che volevano conservare e dall'altra coloro che volevano cambiare.
Da una parte Croci e Guercio, dall'altra Lapunzina, Sgarbi e gli outsider Caliò e Testa.
Su Guercio, sindaco uscente, non occorrono molte parole per sottolineare la sua volontà di “conservare”, dimostrata nei cinque anni della sua sindacatura.
Su Croci, invece, è bene spendere qualche parola in più. Egli si era presentato all'elettorato come l'uomo del fare, ma non si rendeva conto che i candidati delle sue liste, con l'esclusione di Urbe, non erano che uomini del passato, che non garantivano quel rinnovamento e quella discontinuità richiesti dall'elettorato.
E' vero, egli attribuì grandi responsabilità al passato, ma a un passato troppo breve, per rassicurare gli elettori della sua volontà di rinnovamento. E gli elettori se ne sono accorti nell'attimo in cui sul palco lo sostennero gli uomini del passato: Micciché, Vicari, Battaglia.
Non per colpa di “traditori” egli ha perso, ma per l'errore commesso nel credere che il rinnovamento poteva essere sostenuto da coloro che da quindici anni l'ostacolano con forza.
Sgarbi, sull'altro fronte, parlò di rivoluzione, che è certamente qualcosa più del rinnovamento. Questo gli ha assicurato un discreto successo, ma l'elettorato di Cefalù ha preferito un rinnovamento meno “rivoluzionario” e a tratti meno sguaiato e garantito anche da candidati al Consiglio più preparati di tanti presenti nelle liste di Sgarbi.
Ha scelto Lapunzina. Quel Lapunzina, che per dieci anni ha combattuto contro un passato lungo quindici anni. Lo stesso Lapunzina, che avrebbe tutto il diritto di rimproverare ai due outsider di non averlo sostenuto e di avere scelto di correre da soli verso la meta, che era identica: la rottura con il passato. Quei poco più di 400 voti avrebbero permesso una vittoria schiacciante e garantito quella maggioranza in Consiglio, che invece Lapunzina deve cercare, con i conseguenti necessari compromessi.
Letto così il risultato, è evidente che non Croci unito a Guercio e Sgarbi, ha vinto, perché Sgarbi non poteva essere unito a lui; Sgarbi era contro il passato, come Lapunzina.
Allora, la conclusione è una soltanto: hanno stravinto Lapunzina e Sgarbi; hanno vinto quei cittadini, che volevano e vogliono il rinnovamento e la rinascita vera di Cefalù. Se lo stesso non è avvenuto in Consiglio, non è certo colpa di presunti “traditori”.

ritratto di Giusi Farinella

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Condivido ha vinto la rivoluzione ... quella più moderata

ritratto di Giardina Federico

La gente oramai stanca delle

La gente oramai stanca delle promesse della vecchia politica , del vecchio modus operandi di quella tipologia di politica ha deciso di CAMBIARE .
Vittorio Sgarbi come ben sottolinea il caro Angelo non ha perso queste elezioni .
Sgarbi ha vinto poichè ANCHE lui ha contribuito alla demolizione/rottamazione della vecchia politica , di quella stessa vecchia politica che la gente ha individuato alle spalle del prof Croci.
L'intento di Sgarbi e Lapunzina è andato in porto ,la vecchia politica è stata scardinata.
Molto singolare è il dato che manifesta una minor preferenza dell'elettorato per il professore Edoardo Croci rispetto alle liste presenti nella sua coalizione.
In 1.174 hanno messo la croce sul simbolo delle liste che sostenevano l'ex assessore ma non lo hanno votato.
Questa è la vera sconfitta!
Il milanese non ha convinto poichè poco convincente è stato l'operato di chi l'ha preceduto.
Costoro professavano l'indipendenza del professore milanese ma comiziavano, lo accompagnavano sul palco e spargevano falsità sulle candidature altrui.
Ecco perchè caro professor Croci ,non posso credere alla sua indipendenza!
Ha vinto la SVOLTA RIVOLUZIONARIA , ha vinto la voglia di CAMBIARE.
Adesso però è giunto il momento d'operare affinchè questo cambiamento avvenga davvero.