Assemblea all'Ospedale

ritratto di Angelo Sciortino

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La segreteria aziendale del San Raffaele-Giglio della UIL FPL, un sindacato che raccoglie medici e paramedici del nostro Ospedale, ha proclamato lo stato d'agitazione permanente, per chiedere alle Autorità preposte “risposte e atti concreti” per rispondere all'esigenza di conservare una realtà sanitaria, che il ritiro del San Raffaele ha messo in forse.
Ieri, 23 maggio, su iniziativa del sindacato, si è tenuta presso l'ospedale un'assemblea di tutto il personale. A questa assemblea erano stati invitati anche i rappresentanti delle istituzioni, che fanno parte della Fondazione, ma essi erano stranamente assenti, come se in questo particolare momento l'iniziativa del sindacato non fosse di vitale importanza.
Durante l'intervento dei medici è stato assente anche il presidente della Fondazione, Cirillo, che è intervenuto negli ultimi minuti dell'assemblea, per rispondere alle domande che non aveva ascoltato e alle quali non avrebbe potuto rispondere concretamente, ignorandone il contenuto.
Infatti, lo ha fatto esprimendo luoghi comuni e ovvietà, di cui in questo difficile momento non si ha certo bisogno, perché non sono soltanto inutili, ma anche pericolosi. Ciononostante, ha parlato di fronte ai medici, che avevano posto domande precise e pertinenti e che sono rimasti insoddisfatti.
Un ritornello è stato ripetuto da tutti: questo ospedale è una realtà sanitaria per il comprensorio e per tutta la Sicilia grazie al nostro impegno e alla nostra professionalità. Un'affermazione forte, per qualcuno immodesta, ma vera, profondamente vera.
Per avere un centro di eccellenza, però, non basta la bravura del personale. Occorre anche la capacità imprenditoriale di chi gestisce, che deve procurare a questo personale gli strumenti necessari per dare alle sue capacità professionali la possibilità di esprimersi. Soprattutto deve offrire bilanci in ordine e trasparenti e deve obbligare i creditori (la Regione e la Provincia) a pagare i loro debiti anche con azioni giudiziarie e non sperando in interventi politici, che puzzerebbero di vieto clientelismo.
Ecco che cosa è mancato al San Raffaele-Giglio: la capacità imprenditoriale. Senza questa imprenditorialità la promessa di conservare i posti di lavoro è soltanto una vuota promessa e, purtroppo, rimane una vuota promessa la garanzia di un'eccellenza sanitaria per i cittadini.
Io non so quali saranno i prossimi passi del personale, ma so quali saranno i prossimi passi dei cittadini, che con una petizione chiederanno, non alla politica, ma al Prefetto, d'intervenire.