Nessuna umanità, neanche verso i morti.

ritratto di Angelo Sciortino

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Su che cosa possiamo contare ancora a Cefalù? Non parlo di crisi economica, di crisi degli ideali o di crisi morale, ma semplicemente di una totale assenza di umanità, che investe tutte le istituzioni.
Posso accettare che le istituzioni statali permettano ancora una diffusa illegalità, perché a vigilare dovrebbero essere uomini, che spesso non hanno sufficiente volontà e talvolta coraggio; ma non posso accettare che vengano meno ai propri doveri quegli uomini, che rappresentano una istituzione religiosa come quella cattolica, che ha le sue radici ideali nella predicazione evangelica.
Ieri pomeriggio è stato portato da Palermo Salvatore Glorioso, morto in seguito a un incidente sul lavoro. Giunto a Cefalù, è stato ricevuto nella chiesa dove si sarebbero svolte oggi le esequie. Appena un'ora dopo i familiari sono stati costretti a uscire, perché non era possibile la veglia, visto che la chiesa doveva essere chiusa. Nessuna “corrispondenza d'amorosi sensi”, come diceva Foscolo, nessun conforto alle due figlie della vittima, nessuna possibilità per la moglie e i parenti di fare quello che il loro cuore e la stessa tradizione permettono da secoli: vegliare nella sua ultima notte terrena la persona scomparsa.
Non potevano, perché bisognava chiudere la chiesa! E sia, si saranno detti le figlie e i parenti. Torneremo domani mattina. Che triste sorpresa, però, scoprire che anche questa mattina la chiesa è rimasta chiusa fino alle quattordici, mentre i parenti stavano sconsolati davanti alla sua porta, per sentirsi più vicini alla persona cara e nella speranza che le sollecitazioni rivolte al parroco e al Vescovo facessero aprire quella porta. Tutto inutile. Nessuna umanità.
Adesso si svolgeranno i funerali, sarà recitata la Messa di requiem, magari dalla stessa persona che poteva, ma non ha saputo aprire quella porta. Dalla stessa persona che ha fatto morire una seconda volta quel pover'uomo in solitudine, com'era morto una prima volta.
Non mi piace questa Città e non mi piace tanta parte della sua popolazione, che permette che cose simili accadano impunemente e senza proteste.

ritratto di Saro Di Paola

NO!

NON SAREBBE DOVUTO ACCADERE!

ritratto di Salvatore Solaro

E' un fatto di inaudita

E' un fatto di inaudita gravità. La sacra romana chiesa, ormai da tempo, volge il suo sguardo verso cose più concrete e redditizie: l'8 per mille, per esempio, che porta tanti soldi nelle casse del Vaticano. Le chiese, sono ormai Templi vuoti e la Messa di requiem una pura formalità, celebrata dietro pagamento del dovuto.
La chiesa é rimasta chiusa, forse perché la crisi economica avrà imposto il licenziamento del sacrestano.
Se l'ospite in chiesa fosse stato l'On.le Tizio, instancabile elargitore di favori e di pubblico denaro, anziché l'operaio S.Glorioso, la chiesa sarebbe rimasta aperta giorno e notte, per permettere ai sudditi devoti di rendere all'On.le Defunto, il dovuto omaggio.
L'unica "consolazione" per S.Glorioso, é stata quella di poter passare l'ultima notte terrena, in mancanza dei propri cari, insieme al Barone di Mandralisca che li riposa, e che sicuramente avrà avuto, per Lui, parole di sincero conforto.
E' evidente,la crisi ha investito anche la chiesa, con una drastica riduzione delle ore "per la fede". Chiudono le fabbriche e chiudono anche le chiese. Speriamo che nella prossima manovra finanziaria le sarà riservato il 10 per mille. Per il resto, non mi meraviglia più di tanto l'indifferenza di chi vive in questa città, ormai senz'anima.