Ruggero e le elezioni - parte XI
3 Aprile 2012, 13:42 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti]
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Da un'ora Ruggero e il suo seguito seguivano il “ricevimento” dei professori del Liceo Mandralisca, quando la loro attenzione fu richiamata dalla voce quasi assordante, che annunciava il comizio di uno dei candidati a sindaco nelle imminenti elezioni.
Botta e il Barone guardarono il Re e il loro sguardo aveva qualcosa d'implorante, che lo spinse a chiedere loro se avessero bisogno di qualcosa o un desiderio da esprimere.
“Maestà” esordì Mandralisca, dopo aver vinto una iniziale titubanza “Maestà, ci piacerebbe assistere al comizio. Sia Botta che io in vita ci siamo battuti perché il popolo fosse ormai partecipe del suo destino, scegliendo e delegando i migliori tra loro. Dopo circa cento cinquant'anni vorremmo vedere direttamente se ormai sono cittadini liberi o sudditi e come esercitano la loro libertà.”
“Qui ormai non abbiamo niente da fare: quel che abbiamo visto e le cose ascoltate sono già sufficienti per ricostruire la nostra opinione. Andiamo pure. Un'altra verità non potrà farci soffrire più di quanto abbiamo sofferto qui e nei giorni passati.” disse Ruggero e si avviò verso l'uscita, seguito dagli altri.
Giunti che furono nella piazza del Duomo, si mischiarono subito con la folla in attesa dell'oratore, che già era in ritardo.
L'attesa permise loro di ascoltare i più svariati commenti e si resero conto che la gran parte aspettava con curiosità, come se il comiziante dovesse essere un divertente giullare. Uno di quelli che faceva ridere i re medievali, accusandoli e offendendoli tra il serio e il faceto. L'unica differenza era che i re d'allora sorridevano divertiti e perdonando, a differenza degli spettatori di oggi, che non sorridevano, ma provavano un piacere quasi masochistico a farsi maltrattare e offendere.
Tutto ciò fu chiaro, quando il comiziante salì sul palco, fra gli applausi dei suoi pochi sostenitori e, dopo essersi passato le dita della mano sinistra fra i capelli del suo ciuffo, prese a parlare.
Il suo intervento durò almeno un'ora. Gli uditori furono tempestati di accuse e scuse, come se a parlare fosse uno di quei bambini irritati per aver perso un giocattolo; quei bambini che urlano e piangono come se tutto il mondo fosse in quel giocattolo.
Il Re e gli altri non capivano quale giocattolo avessero rotto a quel bambino cresciuto. Erano desiderosi di capire e decisero di procurarsi direttamente la risposta, parlando con il divertente comiziante.
Lo seguirono invisibili per le vie cittadine, mentre procedeva seguito da un codazzo di sostenitori, che Ruggero non si ricordava di avere mai avuto neppure nelle manifestazioni ufficiali.
Soltanto in guerra, quando i suoi soldati lo seguivano contro il nemico, aveva avuto un seguito simile. Quel comiziante, però, non andava in guerra e il suo seguito somigliava più a un gruppo di bambini dietro chi annuncia l'arrivo di un circo, piuttosto che alle schiere armate di un esercito.
“Ancora un po' e potrò spiegarmi ogni cosa.” pensò Ruggero.
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Le precedenti "puntate"
Le punizioni di Ruggero (http://www.laltracefalu.it/node/6667)
Le punizioni di Ruggero - parte II (http://www.laltracefalu.it/node/6679)
Le punizioni di Ruggero - parte III (http://www.laltracefalu.it/node/6691)
Le punizioni di Ruggero - parte IV: Cefalù in fermento (http://www.laltracefalu.it/node/6701)
Le punizioni di Ruggero - parte V: l'incontro con il Grande Peppe (http://www.laltracefalu.it/node/6715)
Le punizioni di Ruggero - parte VI: Ruggero e la damigella (http://www.laltracefalu.it/node/6717)
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Le punizioni di Ruggero - parte VIII: I Topi nelle fogne (http://www.laltracefalu.it/node/6732)
Le punizioni di Ruggero - parte IX: il Liceo Mandralisca (http://www.laltracefalu.it/node/6765)
Le punizioni di Ruggero - parte X: Ruggero e le "canne" (http://www.laltracefalu.it/node/6795)