La Lezione di Paolo Borsellino
20 Marzo 2012, 21:04 - Antonio Franco [suoi interventi e commenti] |
Mi limito a trascrivere un brano altamente significativo di una Lezione sulla lotta alla mafia tenuta dal giudice Paolo Borsellino il 26 gennaio 1989 presso un Istituto Superiore di Bassano del Grappa, oggi facilmente reperibile per intero su YouTube:
"L'equivoco su cui spesso si gioca è questo: quel politico era vicino a un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con l'organizzazione mafiosa, però la magistratura non l'ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto. Eh no! Questo discorso non va, perché la magistratura può fare un accertamento di carattere giudiziale. Vuol dire che ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi ma io non ho la certezza giudiziaria che mi consente di dire che quest'uomo è mafioso. Però, siccome dalle indagini sono emersi dei fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, cioè le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, cioè i consigli comunali o quello che sia dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze fra politici e mafiosi, che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della Cosa Pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo schermo delle sentenze: tanto, questo tizio non è stato mai condannato, quindi questo tizio è un uomo onesto; ma - dimmi un poco - tu non ne conosci gente che è disonesta ma non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c'è il grosso sospetto che dovrebbe quanto meno indurre, soprattutto i partiti politici, a fare grossa pulizia? NON SOLTANTO AD ESSERE ONESTI, MA AD APPARIRE ONESTI FACENDO PULIZIA AL LORO INTERNO DA TUTTI COLORO CHE SONO RAGGIUNTI COMUNQUE DA EPISODI O DA FATTI INQUIETANTI ANCHE SE NON COSTITUISCONO REATO".
Non mi pare si possa aggiungere altro, solo sottolineare l'infinita distanza fra le limpide altezze del sempre attuale pensiero di Paolo Borsellino e le torbide bassezze delle recenti, effimere parole di Vittorio Sgarbi, che tenta di apparire un grande che non è accostandosi indebitamente ad un grande della Storia d'Italia, provocando la giusta indignazione della sua famiglia. Quale somiglianza vi potrà mai essere - si chiedevano i Greci - fra un'aquila e una quaglia? Chiediamocelo anche noi.
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Paolo Borsellino aveva la
Paolo Borsellino aveva la qualità di parlare e guardare da almeno quattro gradini più in alto tutti quelli che stanno supini!
Ma era Paolo Borsellino, però!.