La Sicilia disperata in rivolta
19 Gennaio 2012, 12:29 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti]
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La Sicilia in agonia sta contorcendosi convulsamente come un impiccato. Alludo, per i contorcimenti, a coloro che scendono in piazza e sfogano non la loro rabbia, perché non hanno più la forza di averne, ma la loro disperazione. Sono agricoltori, autotrasportatori, pescatori. Sono uomini che hanno rischiato sempre in proprio; sono, cioè, uomini abituati ad affrontare le difficoltà della loro attività, facendo leva sulle loro capacità, sul loro coraggio, sulla loro esperienza e quella dei loro genitori, sulla loro buona volontà.
C'è, a questo proposito, la dichiarazione di uno di questi manifestanti, un agricoltore nel caso specifico, che la dice lunga sulla situazione reale. Ricordando il padre e il nonno, egli si chiede e chiede come mai costoro, con il duro lavoro, riuscirono a comprare quella terra, dove lavora e sulla quale costruirono la casa, che oggi egli abita; mentre invece egli, dopo vent'anni di lavoro, si ritrova persino senza la capacità di mantenere se stesso e i propri figli. Si ritrova disperato.
Vero, come mai? Che cosa non ha funzionato? Forse è cambiato il metodo di coltivazione degli agrumi o delle lattughe? Forse le onde del mare in tempesta non vengono più affrontate dai pescatori, per catturare pesci? Forse si sono allungati gli itinerari per gli autotrasportatori?
Niente di tutto questo! Si è provveduto soltanto a togliere libertà a questi lavoratori. La libertà di trovare “sul campo” e con l'esperienza le soluzioni ai problemi, che da sempre gli uomini devono affrontare per vivere. E gli si è tolta, questa libertà, facendo loro credere che lo si faceva per il loro bene, per liberarli dal peso del rischio e per garantire loro sicurezza estrema. Una sicurezza, che procuravano con quelli ch'erano chiamati “contributi” o “fermi biologici” e che permettevano a una classe politica sempre meno preparata e a una burocrazia – che non distingueva una vacca da una capra o una sardina da un'acciuga – di stabilire che cosa questi uomini dovevano fare, quando dovevano farlo e come dovevano farlo. Nel giro di pochi decenni questa politica dissennata ha distrutto molte attività e ha dilapidato ricchezze in stupide sperimentazioni, studiate a tavolino, ma persino nemiche del territorio. Tant'è che esso da anni ormai si ribella con le sue frane, finché una di esse non inghiottirà questi responsabili.
Oggi anche loro, i politici regionali e la burocrazia, sono stanchi, al punto che non sanno sfruttare le occasioni offerte dalla UE con i fondi per il rilancio della Sicilia, e disperati nominano consulenti pagati a peso d'oro e per se stessi chiedono stipendi ed emolumenti superiori di gran lunga a quelli dei loro colleghi di altre regioni italiane. Disperati impugnano il bilancio dello Stato, chiedendo il riconoscimento del diritto d'incassare le accise sui carburanti. Ma per far cosa? Per mantenere i loro privilegi, visto che la cifra non sarebbe sufficiente neppure a coprire il misero 5% delle necessità.
Non impugnano, però, le decisioni di chiudere centri nascite e tribunali. In questo caso sono ubbidienti e solerti come scolari diligenti!
Povera Sicilia! Speriamo che questa ribellione spontanea, sebbene nata dalla disperazione, non muoia prima che i Lombardo e i suoi assessori siano tornati nelle loro case e seduti sui triclini siano serviti e riveriti dai dirigenti e dai burocrati regionali, con indosso finalmente la livrea dei servitori. Speriamo che questi uomini non facciano come altri prima di loro e non si ritirino perché è stato promesso un contributo o un piano faraonico d'intervento.
Non fidatevi di chi, promettendo l'autonomia, vi ha svenduti per restare attaccato a una poltrona!
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Cosa dire, Angelo, se non
Cosa dire, Angelo, se non quello che mi ripeteva sempre mia nonna:
"Dio nni scanzi da livata du buonu"
e non sò se essere contento che finalmente si alzi la testa o preoccupato per un riproporsi dei "Vespi Siciliani"; la dosperazione e cattiva consigliera, spero solo che non ci si accontenti di un tozzo di pane!
Vorrei ricordare che
Vorrei ricordare che purtroppo i Vespri di antica memoria aprirono le porte dell'isola alla dominazione spagnola,una delle peggiori,se ben ricordo.
Si, ma ci fu la carneficina
Si, ma ci fu la carneficina dei francesi, o ricordo male?
Si,certamente fu la
Si,certamente fu la conclusione violenta di 16 anni di un governo che fu ritenuto illegittimo ed estremamente oppressivo dal popolo siciliano.I legittimi sovrani(gli svevi)ancorchè stranieri,erano discendenti da quei normanni che la storia addita come liberatori perchè scacciarono i musulmani,riportando la Sicilia nell'occidente cristiano.Gli Angioini erano del tutto estranei ma portati dai papi dell'epoca.Il loro estremo rigore,i sopprusi esagerati anche in un'epoca che non andava per il sottile,provocarono la cosa più difficile in Sicilia:l'unione degli interessi volti ad uno scopo ben preciso,la cacciata di quegli oppressori,la liberazione! Fu un lungo processo:La Sicilia voleva creare un governo di comunità, una specie di repubblica, sotto l'ala protettiva del Papa(!)ma egli rispose che si risottomettessero ai francesi,anzi per vanificare il gesto di liberazione di un popolo si andò creando una coalizione internazionale contro la Sicilia.L'isolamento portò ad accettare l'appoggio degli aragonesi ma questo perchè il re era sposato con l'ultima discendente degli antichi sovrani e perchè giurarono di rispettare le conquiste dei siciliani.Furono sovrani "eletti" da un popolo,caso quasi unico al mondo,sia per necessità e sia perchè fosse definitiva la scelta di non ricadere nelle mani dei francesi.Tutto ciò portò la Sicilia pressocchè sola,ad enormi sacrifici e ad una guerra lunghissima che immiserì quello che fino ad allora era considerato un regno fiorente.Non mancarono eroismi,idee innovative e coraggio da questo popolo che mai si crederebbe,non ci fu sconfitta, ma il lento corrodersi dell'unione e la storia con le sue leggi che ci portò nel regno spagnolo senza lodi e senza biasimo.
Complimenti! Come vorrei che
Complimenti! Come vorrei che tanti conoscessero così bene e con tanta mente aperta la loro storia! Soltanto così, ritti sul piedistallo della loro storia, potrebbero guardare più lontano del loro naso. Invece no! Invece continuano a chiamare interventi esterni, alla faccia della nostra Autonomia!
Secondo me siamo alle soglie
Secondo me siamo alle soglie di una rivoluzione!! Mi posso e vorrei sbagliarmi, ma non si può continuare a lottare coi mulini a vento, siamo al collasso le famiglie non hanoo più come andare avanti,i vari governi nazionali, regionali,e comunali non aiutano!!!Anzi pretendono l'equità fiscale aumentano tutto e mandano cartelle esattoriali che la gente non può più coprire, come si fa!!!!??? Il cane che si morde la coda si chiede sempre di più,non c'è lavoro, non danno possibilità di lavoro,però cercano tasse e tassazioni la benzina deve essere equiparata alle nostre possibilità.
Finchè ci sono le sogliole
Finchè ci sono le sogliole non succede niente i problemi nascono e si materializzano appena manca il pane.
Bene, ce ne faremo una ragione e mangeremo le Brioches?
le risulta che le sogliole
le risulta che le sogliole si trovano sul mercato ad un prezzo accessibile? ci faccia sapere professore.Cosi andiamo a comprarle.
vuoi vedere che
vuoi vedere che il riscatto italiano contro una dirigenza imbelle, incapace, inetta e corrotta inizia in Sicilia ?
sarebbe una bella sorpresa !!!
penso che sia importante
penso che sia importante individuare, oltre ai problemi, le giuste alleanze e le giuste controparti. Non si può non essere d'accordo su alcune cose,ad es. la Sicilia produce petrolio e lo raffina, subendo anche inquinamento, e dovrebbe quindi usufruire di facilitazioni nei costi,non di inasprimenti! lo stesso per l'agricoltura, da anni mi domando com'è che non si fa niente per l'agricoltura siciliana, e con questo "non si fa niente" mi riferisco a quei politici eletti in Sicilia e che poi nel Parlamento non portano un contributo efficace alla nostra Isola. C'è esasperazione, speriamo che si riesca a vedere le cose con lucidità evitando i rischi sempre connessi a situazioni di questo genere, e che si trovino finalmente dei punti di accordo significativi.
Pericolosa deriva di giudizi per la rivolta dei forconi.
Da più TG e radio giornali stà passando la notizia che la rivolta dei forconi sarebbe manipolata ed appoggiata dalle cosche mafiose.
Io non so se ciò corrisponde a verità o no, la cosa che appare chiarissima, in un caso o nell'atro è che si tenta di deleggittimare una spontanea protesta di persone ormai allo stremo della pazienza ancorchè non hanno più risorse per condurre una dignitosa esistenza.
"se un'uomo non ha scoperto nulla per cui vorrebbe morire, non è adatto a vivere"
(Martin L.K. junior)
Disse male di Garibaldi!
Non possiamo escludere che certa stampa sia stata informata direttamente da Matteo Messina Denaro.
Un tempo si usavano altri metodi per delegittimare! Il debitore inseguito dal creditore dentro un ristorante, urlò: "Ha detto male di Garibaldi" e tutti si alzarono di scatto e costrinsero il poveretto a fuggire in malo modo. Altri tempi!
Non ricordo chi fù a dare
Non ricordo chi fù a dare questa definizione del popolo italiano:
"comincia la guerra da una parte, e la finisce sempre dall'altra"
Gli eventi di questi giorni, in particolare la tragedia della "Concordia", per come è stata tratta dai media, ha fatto più male all'intera nazione che al Comandante Schettino. Con il senno del poi, tipico degli Italiani, si condanna, a giusta ragione, l'unico capro espiatorio per una pratica che oggi si appura è statper anni pratica consolidata.
Come tante altre cose in questo paese che diventano legge per uso e per costume, tranne che in casi come questo, sproloquiare a dare addosso all'unico responsabile.
Ieri Berlusconi oggi Schettino domani probabilmente il movimento dei forconi cui già si preannuncia una "class action" cosa che non è stata preannunciata per i tassisti a Roma.
Ma che popolo siamo? Nessuno che si assumi le proprie responsabilità! Tutti innocenti, la colpa è sempre di un'altro.
vorrei ricordare
a coloro che se ne fossero dimenticati, che anche il settore edile è paralizzato da tanto,troppo tempo,senza che nessuno si sia preso la briga di risolvere il problema.Molti miei colleghi sono arrivati al limite di una crisi di nervi, in moltissimi non sono più in grado di pagare gli affitti ,sempre più esosi,ai quali devono sottostare,moltissimi miei colleghi operai del settore edile, non riescono più a garantire alle proprie famiglie una vita dignitosa, cosi come prevede anche l'articolo 4 della Costituzione Italiana.Si era parlato di un tavolo tecnico,qualcuno sa dirmi che fine ha fatto? qualcuno mi sa dire a che punto è il piano regolatore? qualcuno sa parlarmi del depuratore ( che è in questo momento l'alibi maggiore),.Credo che sia giusto che chi è in questo settore, quindi oltre agli edili, anche i tecnici,architetti, ingegneri, geometri, geologi,idraulici, falegnami, elettricisti ,autotrasportatori,fornitori di materiali,debbano sapere di CHE MORTE MORIRE!!
scusate lo sfogo.
Caro Vincenzo, che posso
Caro Vincenzo, che posso fare, se non darti la mia solidarietà?
Per il tavolo tecnico: è venuto fuori qualche aggiustamento di alcuni punti del regolamento comunale, ma niente di più, perché pensare a una strategia impegna troppo i neuroni.
Per il PRG: siamo fermi al 1868, quando Morvillo, Delegato straordinario del Governo, auspicò che Cefalù se ne desse uno.
Il depuratore: è posto sotto sequestro e a quanto pare l'Amministrazione pensa che allora non è più un suo problema, tant'è che non ne parla.
Per quanto riguarda la tua richiesta di conoscere "di che morire", posso soltanto dirti che gli architetti, gli ingegneri, i geometri e i geologi lo sanno bene come moriranno, perché essi, tranne rare eccezioni, stanno suicidandosi. E il guaio è che trascinano appresso a loro idraulici, falegnami, elettricisti, autotrsportatori, fornitori di materiali.
Spero di essere stato esauriente.