Risposta di Angelo Sciortino, lo "sconosciuto", ai Club della libertà

ritratto di Angelo Sciortino
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Il mio intervento apparso su queste pagine a proposito di quanto Simona Vicari deve restituire al Comune di Cefalù, è apparso anche su Madonielive e su tali pagine mi hanno risposto il Club della libertà di Cefalù e quello di Gangi. Questi interventi li potete trovare sul link http://www.madonielive.com/?id=13089 e su http://www.madonielive.com/?id=13105.
Ad essi ho risposto come segue.

Gli interventi dei Club della Libertà in polemica con un mio intervento e in difesa della senatrice Simona Vicari meritano un'unica risposta, non foss'altro che per non perdere troppo tempo e per non tediare i lettori. Per il Club di Gangi mi toccherà riservare due sole righe alla fine, perché quanto sto per scrivere sull'intervento del Club di Cefalù vale anche per quello di Gangi.
L'intervento del Club di Cefalù può essere diviso in due parti. Nella prima parte si polemizza concretamente, anche se questa concretezza è viziata dal tentativo di dimostrare l'indimostrabile e, cioè, che in forza delle due leggi degli Enti Locali (la 265/99) e il D. Leg. 267/2000) si dichiara che i pareri sono contrastanti anche fra Organi dello Stato.
Dubbi e perplessità non hanno avuto, però, i giudici del CGA, la Cassazione del Diritto Amministrativo. Con decisione n. 158/07 iscritta ai nn. 320 e 321 del Reg. Ric. essi hanno accolto l'appello presentato dal Comune di Cefalù contro una precedente decisione del TAR, favorevole alla Senatrice.
La stessa Senatrice, in data 09.03.2007, dichiarava in un suo comunicato stampa che “da amministratore della P. A. mi atterrò alla decisione del CGA”. Invece, la stessa Senatrice presentava un ricorso in Cassazione. Tale ricorso è rimasto senza seguito, tant'è che l'avv. Pellegrino, su richiesta dell'Amministrazione comunale di Cefalù, ha citato in giudizio la Senatrice per quantificare e pagare quanto da lei illegittimamente percepito.
Questi i fatti con i quali rispondo alle osservazioni, che avrebbe potuto far meglio uno studente del primo anno del corso di laurea in Giurisprudenza.
La seconda parte del magistrale intervento, invece, non si attiene ai fatti, ma cerca di far valere un argumentum ad personam, che è errato in ogni tipo di logica. Da qui il tentativo disperato ed esasperato di delegittimarmi, anche attribuendomi “odio” nei confronti di Simona Vicari. Odio che non provo, perché non posso provare un sentimento verso chi giudico politicamente e socialmente. Posso provare, semmai, apprezzamento o deprezzamento e forse persino disprezzo, se i comportamenti pubblici del soggetto da me considerato lo suggeriscono.
Comunque, voglio rassicurare le eccelse menti dei Club che io non ho suggerito alcuna interpretazione ai Giudici del CGA, che non conosco, e agli stessi, se vogliono, possono chiedere conferma.
Per quanto riguarda il mio presunto risentimento psicologico, che mi spinge a guardare dal basso verso l'alto “chi ha saputo costruire una realtà vincente”, devo dirvi che ciò non mi è possibile né sotto il profilo fisico, perché ci differenziano in altezza almeno 30 centimetri; né intellettualmente e culturalmente, perché io sto seduto sulle migliaia di libri che ho letto e correttamente metabolizzato e che l'altra persona non soltanto non ha letto, ma di essi forse non ne conosce l'esistenza. Se Lor Signori vogliono alludere a realtà vincenti in sede sociale o politica, sappiano che mi attengo all'antico adagio: meglio essere un uomo insoddisfatto che un porco soddisfatto. Ho altri appetiti, cioè, che voi non potete gustare.
Per il Club di Gangi, grazie per avermi ricordato Don Abbondio, che chiuse il libro e disse: “Carneade, chi era costui?”. Per Don Abbondio rimase uno “sconosciuto” e sono felice di potermi paragonare a Carneade.
Scusatemi, ma vi ho dedicato più tempo di quanto i vostri interventi mi abbiano dimostrato che meritiate.

ritratto di Giuseppe Riggio

Ad Angelo Sciortino

Giuseppe Riggio

Hai tutta la mia solidarietà. Sottiscrivo in toto quello che hai scritto.

ritratto di Antonio Franco

I veri sconosciuti

Do pienamente ragione ad Angelo Sciortino, che senz'altro non ha bisogno di essere difeso da me perché lo fa bene con argomentazioni acute e incontestabili. D'altronde, chi ha per intelocutori? Veri e perfetti sconosciuti, degli anonimi illusi di essere sbocciati o cresciuti nella politica in quelle strutture di plastica, insozzate da clientele e nepotismi che sono (o sono state) le emanazioni locali dell'harem di quel Berlusconi o della "corte dei miracoli" di quella Simona Vicari che hanno condotto alla rovina la nostra Nazione e la nostra Cefalù: dovrebbero stare in silenzio e fare penitenze corporali per 50 anni almeno, cioè più o meno quanto ci vorrà per risanare i dissesti finanziari e la corruzione morale che i loro leader hanno determinato. Carneade era un grande filosofo ed è esemplare che non lo conosca Don Abbondio, ovvero il personaggio-metafora di tutti quei poveri illusi che credono che, inchinandosi o strofinandosi al potere, strisciando come vermi ai piedi dei potenti, si possa avere una parvenza di dignità umana. Alla corte di Berlusconi o della Vicari stavano tanti "don Abbondi", ma anche molti altri personaggi ben assimilabili a tutte le categorie più deteriori dell'essere umano. Verrà un giorno in cui Simona Vicari e il suo amato leader dovranno pagare fino in fondo davanti alle Leggi di questo Stato per tutto il male che hanno fatto alla collettività, anche se è illusorio sperare che rimorda loro la coscienza pur per un solo euro di benefici di cui hanno illegittimamente goduto essi stessi o i loro furbastri amici.

ritratto di Totò Testa

Indignato

Esprimo tutta la mia totale solidarietà ad Angelo Sciortino, per quanto subito da parte di una compagine politica che sempre più manifesta la sua impresentabile natura etica e culturale.
I comunicati stampa di un partito politico dovrebbero essere sempre conformati ad esprimere una posizione politica da destinare ad un'attenzione collettiva, non certamente a veicolare invettive,insulti e larvate minacce nei confronti di un singolo cittadino che ha solo esercitato il suo diritto d'esprimere un'opinione.
Nel marasma mistificatorio che, insieme alla ringhiosa e schiumante rabbia, ormai pervade ogni loro manifestazione, gli autori del comunicato minatorio non si rendono conto della grottesca contraddizione in cui si pongono accusando sciortino di ergersi a magistrato, proprio mentre emettono una sentenza di assoluzione, anzi di beatificazione, della senatrice Vicari.
Forse nulla può turbare la convivenza cuivile più dell'intimidazione fascista e della minaccia mafiosa, ma non si può certo dire che il PDL locale, regionale e nazionale (sottomarche comprese) non si stia fortemente impegnando a manifestare qualcosa di peggio.
Ne tengano conto quelli che tanto agognano l'avvento di Vittorio Sgarbi ad occupare le ormai tanto vilipese stanze (o camere?) del municipio di Cefalù.

ritratto di Giuseppe Aquia

Indignatos

Sicuramente Angelo Sciortino ha ben risposto a questi fantomatici club, ma lei non sembra un pò esagerato nelle sue generalizzazioni? La sua non e una difesa d'ufficio un pò troppo pesante? credo di si ma d'altronde da una certa area politica che ha sempre agito in questo modo non c'è da meravigliarsi!!! Oserei dire da che pulpito!!!!in quanto alle sottomarche penso che dovrebbe guardare di più la sua area politica che è quella che più di tutti ha aizzato indignatos e matti in tutte le salse.

ritratto di Angelo Sciortino

Un grazie

Ringrazio gli amici, che mi hanno dato la loro soldarietà, dimostrando così che esistono ancora un'etica politica e culturale e libertà vera, che non si chiude in un club, ma si mostra apertamente e orgogliosamente di fronte al mondo. Ancora grazie.

ritratto di Totò Testa

a Giuseppe Acquia

Avevo scritto una lungissima replica che è andata perduta a causa di un tasto premuto per errore.
Parlavo di sgarbi, di scajola, di scilipoti, di berlusconi che si paragona a Mussolini, di don verzè che si paragona a Gesù Cristo ... Sono quelli come me che generalizzano, o sono loro che danno sempre lo stesso spettacolo?
Poco male. L'importante è intendersi sulle questioni di principio, e non ho nessuna difficoltà a riconoscere e rispettare il travaglio di tanti cittadini onesti e coerenti che si riconoscono nel centro destra.
Sono, comunque, del parere che l'indignazione non è mai troppa quando si tenta di intimidire la libera espressione di un cittadino.
Quanto alla mia "parte politica" non ho difficoltà a confidarle, per esempio, una mia certa perplessità a riguardo di certe posizioni assunte dai vertici nazionali ed ho già posto le mie osservazioni in chiave critica all'attenzione dei miei più diretti interlocutori.
Questo, la mia "parte politica" (finora) me lo consente.
Per finire: i pulpiti non mi sono mai piaciuti, anche perchè inducono troppo spesso alla prevaricazione delle idee e delle coscienze. In chiesa non si usano più, infatti.
La mia sarà esagerata, ma è sempre una voce che viene dal basso.
In ogni caso, grazie per le osservazioni, che mi hanno fatto riflettere.