Senatrice Vicari, taccia!
9 Dicembre 2011, 12:16 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Ho letto su Cefalunews, http://www.cefalunews.tv/0_2012/b_lettere.asp?id=23047#alto, una dichiarazione della senatrice Vicari, che fu sindaco di Cefalù per ben dieci anni, alla cui fine i cittadini si sono ritrovati con meno parcheggi, meno panorami, meno energia elettrica; ma in compenso con più debiti.
Tale dichiarazione riporta una interrogazione della Senatrice ai Ministri dell'Istruzione, dell'Interno e dell'Economia e Finanza, in cui testualmente chiede: "Il governo intervenga per garantire a tutti i bambini di godere del servizio scolastico nel rispetto della Costituzione che disciplina il diritto all'educazione".
Convengo con la Senatrice che la Costituzione prevede – e non disciplina – il diritto all'educazione, ma se tale diritto diviene difficile da concedere, perché qualcuno ha tolto i mezzi finanziari allo Stato per garantirli, questo qualcuno è o non è responsabile di un reato contro i giovani e non soltanto contro i bambini?
Allora sorge l'obbligo di una domanda diretta: non ritiene la Senatrice che, se avesse restituito al Comune le indennità illegittimamente percepite, come riconosciuto da una sentenza passata in giudicato e ammontanti a circa 280.000 euro, il Comune potrebbe garantire un po' più e un po' meglio quel diritto all'educazione?
E non ritiene l'Amministrazione necessario dare inizio agli atti esecutivi previsti dalla Legge per far valere un diritto suo e dei cittadini?
- Accedi per inviare commenti.
Le parole non "costano" nulla!
Dal momento che, come si legge nelle premesse della delibera di giunta n. 190 del 25/11/2011, «...le aule in atto utilizzate dal plesso Spinuzza sono anguste e abbisognevoli di interventi di manutenzione straordinaria.», se la Sen. Vicari volesse, in concreto, fare qualcosa per garantire ai bambini del plesso Spinuzza di godere pienamente del servizio scolastico, incominci col ri-mettere nelle casse vuote del Comune di Cefalù i "nostri" 280.000 euro per consentire all'amministrazione di avere dei fondi da poter impiegare per i suddetti interventi.