Appello agli architetti e agli ingegneri di Cefalù.
21 Ottobre 2011, 12:14 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti]
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Non v'è persona informata e preoccupata del futuro di Cefalù, che in questo momento non s'avvede che l'attività edile è in crisi, quasi ferma. Tutto ciò con gravi ripercussioni sull'occupazione.
Quali le cause? La prima risposta, che viene dai professionisti e dagli imprenditori, è che la causa prima è da attribuirsi a un eccesso di severità del responsabile dell'urbanistica. Una sorta di “summum ius, summa iniuria”, “il massimo del diritto, il massimo dell'ingiustizia". Potrebbe essere vero, a condizione, però, che la sopravvenuta severità seguisse un periodo precedente, contraddistinto dal rispetto delle regole. A me non sembra, però, che ci sia stato questo rispetto. Anzi, mi sembra che piuttosto ci si sia attenuti alla consuetudine, una sorta di scappatoia di tipo tribale, che ha permesso una crescita urbanistica quasi demenziale, che è sotto gli occhi di tutti.
Ancora oggi, a quasi centocinquant'anni dal delegato straordinario Morvillo, Cefalù è nella stessa situazione d'allora, senza un piano urbanistico e senza un depuratore. Cresce, ma senza una direzione; cresce, ma non per diventare una cittadina ordinata, piuttosto per essere sfruttata per arricchire pochi soggetti, che le derubano paesaggi e ambiente.
Allora, questa eccessiva severità, se c'è veramente, è la benvenuta, se riuscirà a spingere voi professionisti a unirvi, per trovare proposte e soluzioni. Se vi spingerà a progettare la crescita futura e a renderne partecipi i cittadini. Perché, e questo è secondo me il punto nodale, non potrà mai venire nulla di buono, se il vostro interlocutore sarà soltanto la burocrazia, che infine è il funzionario con le sue ugge, le sue antipatie e la sua supponenza.
Riunitevi, discutete, magari scontratevi, ma infine dite come volete che cresca questa Città. Ditelo soprattutto ai cittadini, magari esponendo un plastico della vostra visione urbanistica, e chiedete il loro sostegno. State sicuri che se il vostro “sogno” incontrerà adesioni, non vi mancherà il loro sostegno e grazie a esso vi libererete dell'oppressione della burocrazia e persino dei vostri committenti.
Se avrete il coraggio di una simile iniziativa, non soltanto sarete nei fatti veri professionisti, ma sarete anche i salvatori di quel che resta ancora del territorio e dei panorami di Cefalù.
Se non lo farete, sarete ricordati come complici di quella burocrazia e di quella politica, che da decenni hanno soltanto distrutto, e non soltanto materialmente.
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la mia visione
Sono stato convinto fin dall'inizio che i problemi dell'edilizia non possano essere legati alla presenza di un nuovo funzionario. Probabilmente stanno solo arrivando al pettine i tanti nodi raccolti negli anni. E' impensabile che un paese dinamico e con ambizioni di sviluppo come Cefalù debba ancora fare i conti con uno strumento urbanistico ormai quarantenne e peraltro mai attuato in pieno e tutto questo è aggravato dalla paralisi di un'amministrazione che non ha la capacità di predisporre progetti, senza i quali è impossibile trovare i capitali necessari per la realizzazione di opere ormai improrogabili, che contribuirebbero allo sviluppo della città.
La crisi edilizia, inoltre, arriva praticamente in contemporanea con un momento di indubbia difficoltà economica, nel quale le banche sono a corto di capitali e quindi diventa sempre più difficile ottenere mutui. Le famiglie e le imprese, non riescono pertanto ad investire in beni patrimoniali mentre è evidente che il livello di allarme non è poi altissimo in quanto ancora abbastanza raramente si è costretti a rinunciare a beni voluttuari quali cibo, abbigliamento o apparecchi tecnologici.
Un contributo alla soluzione potrebbe essere pertanto quello di rinvigorire l'intera economia della città, al fine di disporre di maggiori capitali attraverso i quali rilanciare i vari settori, tra cui quello dell'edilizia, ragionando sul fatto che non dev'essere per forza alimentata dalla costruzione di nuovi fabbricati ma che si potrebbero incrementare altri canali quale quello della manutenzione o della riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente, anche alberghiero, di cui buona parte versa in pessime condizioni; ad esempio, tutti i palazzi in cemento armato nati intorno agli anni 60 cominciano a dimostrare tangibili segni di decadimento per i quali non saranno ancora per molto prorogabili i relativi interventi di recupero.
Per quanto riguarda invece la riqualificazione energetica, basterebbe concentrare l'attenzione e l'opinione pubblica sul fatto che la maggior parte degli interventi realizzabili in tal senso sono soggetti a particolari sgravi fiscali, aumentano il benessere degli occupanti delle abitazioni e si ripagano nel tempo con il risparmio dei costi di riscaldamento o di raffrescamento.
Per parlare del futuro, non può che passare da una illuminata amministrazione, che sappia pianificare il territorio, consentendo uno sviluppo sostenibile della città.
Immagino, anzi prevedo, strade che snelliscano il traffico cittadino, parcheggi che consentano di accogliere le auto dei residenti e dei visitatori occasionali, sistemi di mobilità alternativa, infrastrutture quali un lungomare che possa essere il fiore all'occhiello della città, un porto moderno e funzionale per i nostri pescatori ma anche per chi vorrà venire a trovarci con il suo yacht, un nuovo depuratore progettato in maniera rispettosa dell'ambiente e tanti spazi verdi nei quali i cefaludesi possano accompagnare i propri figli per regalarsi una parentesi di relax, come ancora nel nostro territorio si può fare.
Immagino una città più pulita, anche con meno cassonetti, e con un decoro urbano unitario, un cefalustyle da far conoscere al mondo.
Ed immagino anche nuove costruzioni, perché penso che sia giusto che chi lo ritiene importante possa avere il diritto di costruire la casa dei propri sogni, dopo una vita di fatiche, o durante. Ma immagino costruzioni che si inseriscano nel paesaggio, senza dominarlo, con tetti giardino e pochi spazi pavimentati, in maniera tale da contribuire alla regolazione del clima, prevenire dissesti idrogeologici ed aumentare il comfort delle abitazioni; case incastonate nel territorio, che non lo deturpano ma che aiutano a fruirlo ed a controllarlo, costruite nel rispetto di un nuovo regolamento che ne preveda oltretutto i colori, i materiali di finitura e le tipologie di vegetazione degli spazi esterni.
Ad alcuni potrò sembrare un visionario ma secondo me, partendo un passo alla volta con impegno e dedizione, ma soprattutto con la volontà di “lavorare per”, una Cefalù all'insegna di uno sviluppo sostenibile è Possibile.
Confrontarsi, ma prima esprimersi.
Finalmente un architetto! Credevo che fossero stati inghiottiti da un qualche cataclisma.
Almeno uno è rimasto, Mauro Caliò. Gli altri sono forse ancora impegnati in "tavoli tecnici" e quindi non possono interessarsi di una auspicabile crescita urbanistica di Cefalù, ma di "regolamenti", che consentano il perpetuarsi della consuetudine e della selvaggia speculazione. A un "sogno" preferiscono l'opaca discussione sulla navigazione di piccolo cabotaggio.
Buon per loro, che fanno meno fatica, e peggio per Cefalù!
Voglio riproporre un mio commento
Pur non praticando la libera professione, da Architetto e da Cifalutano che osserva e riflette su quella che è la situazione attuale del nostro territorio, che da L’altraCefalù ha cercato di avviare delle discussioni sul problema del centro storico (http://www.laltracefalu.it/node/5399 - http://www.laltracefalu.it/node/5509), che da L'altraCefalù ha denunciato e continua a denunciare le tante "brutture" che altri fanno finta di non vedere, voglio riproporre parte di un mio precedente commento (http://www.laltracefalu.it/node/5386#comment-4196):
Il territorio “urbano” di Cefalù è stato edificato oltre ogni prevedibile ipotesi;
basta guardare a sud le pendici del Monte Sant’Elia con le nuove costruzioni che si spingono oltre la S.P. Cefalù-Gibilmanna….. sostenute da muraglioni sproporzionati (ma su queste scelte progettuali avallate dagli organi competenti bisognerebbe aprire un’altra discussione!!!);
basta guardare ad est con i palazzi costruiti all’interno dell’alveo del Torrente Sant’Oliva;
basta guardare ad ovest con l’abitato che, in modo pressoché ininterrotto, si estende ormai ben oltre la Contrada Santa Lucia.
L’attività edilizia è ormai prossima ai “limiti dello sfruttamento”, si è ormai vicini a “l’esaurimento della materia prima (aree edificabili)”, eppure, si continuano a chiedere nuove concessioni, si continua ad inseguire la realizzazione di nuove costruzioni, si continua a puntare sull’edilizia privata
in nome del diritto del cittadino a realizzarsi una nuova casa costruita secondo le proprie esigenze, i propri sogni,
in nome del lavoro per le maestranze,
in nome del lavoro per le imprese di costruzione,
in nome del lavoro per le imprese dell’indotto.
Certamente il lavoro è importante – lo dice un insegnante precario che trascorre l’estate da disoccupato in attesa di un nuovo incarico – ma inseguire la realizzazione di un progetto, il rilascio di una concessione, la realizzazione di un villino, di un fabbricato o, nella migliore delle ipotesi, di una lottizzazione, di una struttura ricettiva rappresenta semplicemente una boccata d’ossigeno per un numero limitato di soggetti e di giornate.
Non è questa la strada da seguire per il rilancio dell’economia di Cefalù, questo modo di operare non può certamente creare certezze per il futuro, al contrario, proseguendo in questa direzione non faremo altro che un accanirci su un territorio malato ormai allo stato terminale, non otterremo altro che prolungare l’agonia del settore edilizio.
Sono altre le strade da seguire:
occorre puntare sul recupero, sulla riqualificazione del centro storico informando il privato sulle agevolazioni economiche per gli interventi di recupero degli immobili (“Mutui a tasso zero per interventi su immobili nel centro storico” - http://www.laltracefalu.it/node/4842), sulle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, ed, eventualmente studiando contributi e/o sgravi comunali per la sostituzione, ad esempio, dei tradizionali condizionatori con nuovi climatizzatori senza unità esterna (“Salviamo il nostro Centro Storico” - http://www.laltracefalu.it/node/4467#comment-2974) o per il recupero delle facciate secondo precise indicazioni contenute in un nuovo regolamento (“Salviamo il nostro Centro Storico - i Rivestimenti murari” - http://www.laltracefalu.it/node/4709)
occorre puntare, attraverso fondi comunitari, sulla realizzazione di interventi infrastrutturali come i sottoservizi e la razionalizzazione delle reti primarie, sull'infrastrutturazione telematica e la videosorveglianza (“La banda larga…” - http://www.laltracefalu.it/node/4678), l'illuminazione e l'arredo urbano, la creazione di una vera zona a traffico limitato, etc.
occorre puntare, attraverso fondi comunitari, sulla realizzazione di opere di pubblica utilità – le aree di parcheggio, il lungomare, il nuovo porto, etc. - tramite bandi di concorsi (concorsi di idee, concorsi di progettazione, appalti-concorso).
Certamente non si tratta di soluzioni raggiungibili nell’immediato ma occorre guardare in avanti, bisogna programmare, bisogna progettare-pianificare il nostro futuro e per fare ciò non occorrono né le ali né gli occhi d’aquila ma semplicemente “aprire gli occhi” ed osservare.
Altri spunti per dibattere
...ma gli architetti e gli ingegneri si allontaneranno mai dai "tavoli tecnici", per confrontarsi con i cittadini e con le loro opinioni? O preferiranno ancora recitare il ruolo di vittime dell'eccesso di zelo dell'Amministrazione?
Non vorrei sembrae
Non vorrei sembrae fatalista, ma il vivere in questa città da tanti anni, mi porta a dire, senza tema si smentita che le strade di Cefalù sono lastricate di buone intenzioni.
Quanto auspicato da Mauro, mi fà tornare in mente ancora una volta "La quercia caduta" di Pascoli.
E poi vuoi mettere: Meglio un'uovo oggi che una gallina domani.
Ad Maiora.
polemizzare ....
non è mio intento ma vorrei che mi venisse detto ,mentre occorrerebbe ......fare questo ,quell'altro ecc,la classe operaia cosa farà ,come si pagheranno mutui, affitti ecc?Occorrerebbe...e nel frattempo?Con gli occorrerebbe e con i progetti a lunghissima scadenza o con le buone intenzioni di sicuro non si mangia....non si pagano le tasse, non si pagano gli affitti, non si pagano le bollette ,i mutui,non si fanno tante di quelle cose che rendono una persona libera e fiera.
Dove sta il problema
Rispondo volentieri, anche se con qualche ritardo, all'invito rivolto agli architetti e ingegneri di Cefalù, ad esprimere una propria posizione e qualche idea sul futuro di questa città, cioè sul da farsi immediato e su quello a termine anche più lungo.
Anzitutto, credo di aver esposto il mio pensiero in più occasioni, di cui negli archivi di questo giornale dovrebbe esserci traccia.
Sintetizzo qui la mia posizione: il nuovo dirigente dell'Ufficio Tecnico Comunale è persona preparata, fa bene e con coscienza il suo lavoro, e non è lui il problema. Il problema è altrove. Dove? E' nell'idea che tutto possa o debba andare indefinitamente come prima, in ogni senso. Vorrei esplicitare uno di questi sensi, il più notevole: non si può pensare che senza il quadro di un progetto urbanistico, che comprenda anche opere pubbliche essenziali, questa città possa andare avanti a lungo. La soglia è oltrepassata, e non è ancora disponibile né il piano urbanistico, né - ovviamente - i progetti che ne dovrebbero discendere. Questo è il problema vero. Abbiamo solo uno schema di massima del nuovo PRG, sostanzialmente pronto da più di quattro anni, e approvato un anno e mezzo fa da un Commissario Regionale, in surroga del Consiglio Comunale dichiaratosi incompatibile. Sta alla politica rendersi conto che la mancanza di un PRG adatto alle necessità di oggi blocca buona parte delle possibilità di crescita di questa città. Vorrei precisare: a questa città occorrono anzitutto i servizi, le attrezzature, le strade, i parcheggi. Se questo verrà, essa tornerà ad essere vivibile, e anche l'economia se ne gioverebbe, rimettendosi in moto. Ma ciò - beninteso - in un quadro di rigore che solo un buon progetto urbanistico può dare, e che solo il rispetto di esso e della legge può garantire.
Per parte mia, sono disponibile a contribuire alle occasioni pubbliche di incontro che si volessero indire, per una discussione serena e concreta del futuro urbanistico di Cefalù. C'è qualcuno disponibile ad avviare l'iniziativa? Se sì, bene, e con la raccomandazione che non si tratti solo di un discorso tra tecnici, che serve solo fino a un certo punto.
Grazie, professor Panzarella!
Una voce politicamente corretta! Grazie, professor Panzarella. Ma grazie pure per la sua disponibilità per un dibattito "sereno e concreto" e a patto che esso non sia soltanto un "discorso tra tecnici".