Sulla statua di re Ruggero

ritratto di Antonio Franco

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Intervengo perché non vorrei che si dimenticassero le considerazioni espresse qualche giorno fa in questa sede da Angela Di Francesca, che ritengo pienamente condivisibili. Il molo della Marina è un luogo sensibile della Città, ricco di memorie e di affascinante semplicità: andrebbe curato, tenuto pulito e offerto al visitatore in ogni suo angolo per le suggestioni che le sue pietre già creano di per sé. Avrei già molto da ridire sull’intervento di riuso che è stato attuato realizzando il passaggio sugli scogli e il camminamento sul muraglione, opere positive nelle intenzioni ma pessime e superficiali nella realizzazione, poiché non si interviene sui monumenti preesistenti “prendendoli a cazzuolate di cemento”! Oggi si propone di collocare sulla banchina del molo una statua di re Ruggero alta ben 5,75 metri: non sono d’accordo, per le stesse ragioni ben argomentate da Angela Di Francesca e per ciò che dirò, premettendo che – a mio avviso – la decisione definitiva sul luogo dove collocare l’opera di Salvo Salvato spetta al consesso rappresentativo dei cittadini di Cefalù, cioè il Consiglio comunale, anche per legittima competenza essendo un intervento notevole sul tessuto urbano della città. Non entro nel merito dell’Opera, potrei farlo avendone titolo soprattutto sul piano degli studi storici ma anche di quelli artistici, ma non lo faccio perché non è questo l’argomento in questione al momento: suggerisco, solo, al maestro Salvato e ai due assessori (Corsello e Patanella) che giocano al ruolo di Mecenate delle arti (ma questi patrocinava i giovani artisti con i propri soldi e non con quelli pubblici…) di darsi una bella calmata, poiché, con la loro fretta, hanno già dato per scontate troppe cose che ovvie non sono. Non discuto neppure la necessità di una statua in onore di Ruggero II a Cefalù, che senz’altro merita più di tanti altri luoghi una memoria concreta del Normanno. Ma, piuttosto, mi preoccupa la sbrigatività con cui si decide sull’uso dei luoghi della nostra Città: credo che non sia affatto così per città d’arte come Firenze, Roma, Venezia o Capri, Taormina, Sirmione, ecc.; ogni intervento viene ponderato per anni, al fine di non “violentare” luoghi che sono propri di una memoria collettiva e patrimonio antropologico di residenti e visitatori. Invece, a Cefalù si può fare di tutto: sfregiare per sempre il panorama del Duomo con una sopraelevazione in cemento del municipio, far dilagare tavolini e strutture discutibili ovunque, far piazzare liberamente infissi, tubi, fili e condizionatori ovunque e comunque, collocare (è vicenda recente) un “albero” di bottiglie di plastica davanti il Duomo per le Feste natalizie (discuto il sito non l’intento), ecc. A piacere, come ora, a piacere di qualcuno si decide di “violentare” i delicati luoghi della Marina con un’Opera memorabile, finora, solo per la mole: la Soprintendenza ha dato parere favorevole, ma spesso essa – lo sappiamo per esperienza – autorizza, riprendendo parole evangeliche, più per le insistenze di chi richiede che per effettiva convinzione; si dice che l’indicazione sia di Pasquale Culotta, ma vorrei vedere dove l’ha scritto e, seppure l’avesse fatto, non è detto che su tutto si debba concordare con il nostro illustre e rimpianto concittadino (mi onoro di aver anche dibattuto criticamente con lui ricevendone sempre rispetto e dialogo). Capisco le aspirazioni dell’artista Salvato, ma un emergente qual è lui (con realizzazioni finora piuttosto discusse), deve saper attendere: luogo di collocazione e modalità di apprezzamento dell’Opera da parte della collettività non sono dettagli trascurabili e tre anni sono un tempo ancora limitato per una statua che inciderà PERENNEMENTE sullo skyline di Cefalù. Salvato avrà senz’altro compreso che esporrà la sua fatica a Cefalù (sottolineo Cefalù, non Roccacannuccia); se poi ha preoccupazioni lui sullo stato di conservazione della statua, figuriamoci quante ne dobbiamo avere noi per un’Opera che si vorrebbe esposta agli agenti atmosferici e alla salsedine in uno dei punti più critici del litorale cittadino! Questa è un’altra perplessità, trattandosi di un’opera prevalentemente bronzea, su cui mi aspetto rassicurazioni convincenti. Nulla vi è di convincente, invece, nella striminzita paginetta di Aurelio Pes (risalente al 2004, quindi scritta “a scatola chiusa”, e stesa in modo generico, con la consueta, pretenziosa tuttologia di tale opinabile studioso autodidatta); nulla di convincente nelle giustificazioni dei due assessori, delle cui finalità, politiche o autocelebrative (non si sa se direttamente o inversamente proporzionali alla loro mole), si può ragionevolmente non tenere alcun conto. Mi auguro e auguro a questa Città che si ponderi con molta attenzione questo delicato passaggio urbanistico e culturale, individuando il luogo idoneo per collocare la memoria di Ruggero ma rispettando i luoghi e le pietre già esistenti, di cui bisogna avere maggior orgoglio, superiore o almeno pari all’amore che infiniti visitatori rivelano per Cefalù.

ritratto di Mauro Caliò

Tu quoque

Anche tu mi hai pugnalato sulle bottiglie di plastica!!
Scherzo... non ti preoccupare, tanto tra una settimana le togliamo!
Con simpatia e affetto. Buon 2011!
Mauro

ritratto di Giusi Farinella

L'immobilisno del prof. Franco e della sinistra

Possibile, mi domandavo, che non si riesca a vedere e a capire che la sinistra di oggi è immobilista e conservatrice, addirittura della specie peggiore?

Suggerisce il prof. "al maestro Salvato e ai due assessori (Corsello e Patanella) di darsi una bella calmata" .......
"ogni intervento" deve essere "ponderato per anni" ........
"spetta al consesso rappresentativo dei cittadini di Cefalù, cioè il Consiglio comunale" lo può fare "avendone titolo" ..
Non è compito della Soprintendenza ai Monumenti ?
I nostri politici di sinistra sanno solo "FRENARE", "CRITICARE", "DENUNCIARE".

Non è difficile capire che se qualcuno vuole migliorare il nostro Paese, è nella destra che può incontrare quel desiderio e quella volontà di rinnovamento.

ritratto di Antonio Franco

Breve (e unica) risposta a Farinella

Il sig. Farinella è l'ultima persona in grado di comprendere la coerenza della mia posizione politica (da lui ciecamente detta di "sinistra") e le ragioni di quello che egli, ottusamente, definisce "immobilismo". Sarebbe molto più semplice ricordare o spiegare ai cittadini di Cefalù, invece, la sua estrema "mobilità" pseudopolitica (dal suo protagonismo nella cosiddetta "prima repubblica" alla sua influenza dietro le quinte nel periodo Vicari e in quello attuale), una mobilità che comunque gli ha fatto sempre dare una mano a quanti hanno saccheggiato, deturpato e condotto all'attuale degrado economico, sociale, politico e morale questa Città, nella sua dimensione collettiva e nelle sue prospettive di futuro. Posso capire che avergli toccato i pupilli che lo rappresentano nella giunta Guercio lo faccia sentire autorizzato a tentare di provocarmi a rispondergli... ma lo deluderò. Non perderò tempo a discutere di lui o con lui, perché non gli riconosco alcun valore di interlocutore politico: già questo è abbastanza. Gli consiglio solo, prima di aprire bocca o scrivere parola su qualsiasi argomento relativo a questa Città, di fare un profondo e severo esame di coscienza.

ritratto di Giusi Farinella

E giusto così

E giusto così, mi meritavo questa risposta da un personaggio come il professore (da me, povero ignorante, stuzzicato) il più colto ..... che parla sempre avendone titolo ..........
Ma intanto, grazie a lui, la statua rimarrà in qualche sottoscala .....
Professore cerchi di capirmi, sono solo un povero ignorante come tutti quelli di destra ...e certamente non posso competere con lei o con chiunque della sinistra.

Comunque le assicuro che se non fosse per quall'aria di professorone che sa tutto, meglio di colui che detiene la verità (che mi da tanto ma tanto fastidio) non avrei mai sottolineato una virgola di quello che scrive .....
Faccia anche lei ogni tanto un esame di coscienza ... io ci proverò.

Evidentemente non mi interessa affatto se lei mi risponderà o mi dedicherà qualche considerazione dal suo alto piedistallo .... io continuerò a stuzzicarla e a criticarla.

ritratto di Giusi Farinella

Egregio Professore

Egregio Professore
Forse ciò che mi ha scritto aiuta a spiegare una circostanza che sarebbe altrimenti incomprensibile:
il fatto che l'opposizione di sinistra non si sia minimamente avvantaggiata in questi anni delle gravi difficoltà di un Sindaco che ha dovuto fronteggiare le conseguenze dei debiti e che è stato inoltre investito da furibonde divisioni.

L'esame di coscienza e quindi la domanda che la sinistra e il prof. Franco dovrebbe porsi è la seguente:
perché nemmeno la forte disillusione di tanti cefaludesi nei confronti di Pippo Guercio, riesce a spostare a sinistra l'asse politico Cefaludese?
Può essere che la risposta giusta sia la seguente: dovendo scegliere fra ciò che ritiene un male (la destra) e ciò che ritiene un male ancora maggiore (la sinistra), il grosso dei cefalutani continua a optare per la minimizzazione del danno, per il male minore.
Una delle ragioni, forse, è che la maggioranza relativa dei cefaludesi pensa che stare fermi, che l’immobilismo della sinistra, la mancanza di idee, ci condannerebbe alla decadenza economica e sociale e che risposte magari insufficienti, o anche sbagliate, ai problemi collettivi, siano comunque preferibili alle non risposte.
(Preferiscono la statua di Re Ruggero al molo e non in un sottoscala per anni ed anni in attesa della scelta dove collocarla).
Egregio Professore,
Ci sono due modi per fare opposizione.
Il primo consiste nel contrapporre ai progetti dell'Amministrazione di modifica più o meno profonda dell'esistente, proposte diverse, che ovviamente si giudicano migliori, di modifica altrettanto o anche più profonda.
Il secondo consiste nel difendere l'esistente.
Quest'ultima è stata la scelta della sinistra in quasi tutti i campi di interesse collettivo.
Ne è derivata una paurosa mancanza di idee nuove sul che fare, una mancanza di idee che ha fatto subito appassire la rosa appena sbocciata del Partito democratico.

Non essendo in grado di trovare risposte creative, la sinistra si è ridotta a giocare solo sulla difensiva.

Continua a denunciare i barbari (come me) per evitare di parlare di progetti per il futuro.

Ps. adesso "apriti cielo"