Il rispetto delle Regole
3 Dicembre 2010, 08:41 - Rosario Fertitta [suoi interventi e commenti]
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La vicenda in questione costituirebbe una pagina triste per la nostra Città, qualora venissero ACCERTATE le (gravi) responsabilità penali ipotizzate a carico dei presunti autori dei fatti.
C'è una indagine penale in corso ed è doveroso rispettare il lavoro degli inquirenti.
Avverto, però, che già tira un'aria "colpevolista" ancor prima del completamento dei primi e fondamentali atti di indagine.
Mi auguro resti una mia, errata, sensazione.
Ad oggi, infatti, i presunti responsabili di tale azione hanno tutti negato ogni addebito a fronte - per quel che è dato capire - delle contrarie dichiarazioni rese dagli extracomunitari interessati dai fatti (e ricordo a me stesso che gli Agenti di Polizia Municipale risultano essere Pubblici Ufficiali con ogni consequenziale valore pivilegiato del contenuto degli atti redatti dagli stessi).
A mio modestissimo avviso un maggiore riserbo sui dettagli di una indagine delicata, come questa, sarebbe stato preferibile.
La nostra Polizia Municipale, da anni, è chiamata ad operare - sopratutto nel periodo estivo e con le ben note difficoltà - nel tentativo di porre un freno a quel vergognoso fenomeno di occupazione in massa del nostro Lungomare da parte di numerosissimi extracomunitari che con le loro "esposizioni" non rendono, di certo, un buon servizio all'immagine ed al decoro della nostra Città.
E' chiaro che, in questa mia ultima considerazione, mi riferisco a quegli ambulanti privi di idonee autorizzazioni e permessi di legge.
Ritengo che alle Forze dell'Ordine operanti nella nostra Città vada il segno della nostra riconoscenza per la instancabile opera di prevenzione e controllo che, ogni giorno, compiono per garantire a tutti noi ed alle nostre famiglie una maggior sicurezza. Fermo restando che le regole vanno rispettate, in primis, proprio da chi è chiamato istituzionalmente a farle rispettare.
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COLPEVOLISMO E RISPETTO DELLE REGOLE
In altro mio commento ho già espresso la speranza che il fatto possa non essere vero, nel senso che la Magistratura possa acclarare che i protagonisti dello stesso, pur avendo ignorato gli adempimenti "tecnici" che la Legge prevede debbano essere adottati nei casi di "sequestro" di un qualsiasi oggetto, abbiano agito in ASSOLUTA BUONA FEDE.
Le ragioni della mia speranza sono ovvie e fanno a pugni con "quell'aria colpevolista" che, generalmente, si respira a Cefalù nelle vicende nelle quali i protagonosti sono persone, come i vigili urbani, dalle quali è facile che si sia subito un "danno" che, spesso e forse sempre, riteniamo sia stato ingiusto.