Ora o mai più !

ritratto di Rosario Fertitta

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Il passaggio d’Aula consiliare per l’approvazione del Bilancio, solo formalmente di “previsione” (siamo ad ottobre….), rappresenta da sempre uno dei momenti fondamentali per la verifica politica di ogni Amministrazione (regionale, provinciale, comunale).
Quanto successo nella nostra città, nella scorsa seduta di Consiglio, è la triste conferma della assoluta cronica mancanza di una maggioranza a sostegno dell’attuale Amministrazione.
E fin qui non ci sarebbe (forse) nulla di strano viste le vicende politiche e le dinamiche che hanno condotto alla nascita di questa compagine amministrativa, nata sulla scìa di una “QUASI SFIDUCIA” non concretizzatasi – nei numeri – soltanto a seguito dei ben noti comportamenti posti in essere da una componente politica.
Ed anche in questo caso – secondo qualcuno – non ci sarebbe nulla di strano: modi di “fare politica” per Tizio, “strategìe” secondo Caio, “lungimiranza” secondo Sempronio.
Io la mia idea me la sono fatto da tempo…. e sono d’accordo con Mevio!
Ma siamo al di là del giro di boa, mancano quasi due anni alla fine del mandato elettorale e – a voler leggere e sentire – le cose nella nostra città non vanno per niente bene e, ora o mai più, se si vuol essere costruttivi e propositivi per la nostra collettività bisogna trarre insegnamento da quanto sta succedendo.
Un dato è incontrovertibile.
L’operazione del 29 dicembre 2009, con la quale nacque l’attuale Amministrazione, è fallita.
E’ fallita perché – in questi 11 mesi - non è stata in grado di assicurare quella maggioranza numerica in Consiglio Comunale tanto millantata quale presupposto dell’operato ribaltone.
Io non propendo per la tesi di coloro i quali sostengono che l’opposizione ha votato il Bilancio “per non andare a casa” : il maxiemendamento proposto è frutto di una accurata analisi dei vari capitoli di bilancio e di una strategia propositiva ed amministrativa (anche nel rispetto di quel precedente voto consiliare del 2009 VOTATO all’UNANIMITA’) che, evidentemente, è di segno contrario a quello dell’Amministrazione attiva.
Magari non condivisibile per alcuni ma, di certo, motivato.
Il problema, a mio modesto avviso, non è del’opposizione.
Il problema è di chi ha il dovere di governare e di adottare delle scelte.
E’ sempre antipatico ricordare episodi o frangenti in cui, ciascuno di noi, sia stato coinvolto personalmente, ma non posso esimermi dal farlo.
Quando nell’ottobre del 2009 il Sindaco Guercio ci chiese (a tutta la squadra di assessori) di rassegnare le dimissioni perché consapevoli – Lui e noi – di non riuscire ad avere i “numeri” in Consiglio – aderimmo immediatamente alla sua richiesta perché un nostro anche eventuale comportamento ostruzionistico (si pensi soltanto al rifiuto di ciascuno di noi) avrebbe potuto rendergli difficile il già gravoso compito amministrativo.
Personalmente, nella lettera che consegnai al mio Sindaco, rappresentai che quel gesto veniva compiuto nel rispetto e per il bene della Città augurandogli, nel contempo, di poter riuscire ad amalgamare una nuova maggioranza in Consiglio Comunale di certo ben diversa da quella frutto della volontà popolare manifestata nel maggio del 2007.
Oggi siamo al dunque.
E’ sotto gli occhi di tutti che, rebus sic stantibus, non si può continuare ad oltranza.
A mio modesto avviso è necessario per la Città che l’opposizione, questa opposizione che sostanzialmente è fragorosa maggioranza, contribuisca fattivamente ed attivamente alla gestione della cosa pubblica per i due rimanenti anni di amministrazione anche mediante un accordo programmatico che metta l’accento e la priorità su un percorso condiviso di pochi ma qualificati punti.
Il nostro Sindaco – per una ultima volta – azzeri tutto e riparta da una eventuale piattaforma concordata con queste nuove forze o, tutt’al più, riparta da quelle forze che nel maggio del 2007 contribuirono decisamente alla sua elezione a capo dell’Amministrazione di questa Città.
Le uniche, a tutt’oggi, legittimate dal voto popolare, concetto – quest’ultimo – tirato in ballo, convenientemente, da alcuni soltanto quando si tratta di criticare gli avvenimenti nazionali di questi giorni.
Si abbia il coraggio di denunciare pubblicamente – se esistenti – comportamenti politicamente ostruzionistici e devianti e, soprattutto, si caccino fuori dal tempio gli eventuali mercanti….
Alla fine della Fiera, purtroppo, la Gente si ricorderà sempre e soltanto del Sindaco e molto meno di tanti altri…
Cordialmente.
Rosario Fertitta.

ritratto di Daniele Tumminello

Carissimo avvocato

Concordo pienamente con la prima parte della tua analisi, ma non altrettanto con le conclusioni. La soluzione da te proposta sostanzialmente comporterebbe un ennesimo rimpasto di giunta, il quinto, che non solo è ipotesi assai irreale per non dire fantasiosa, ma rappresenterebbe soprattutto l'ultimo definitivo colpo alla credibilità politica di questa classe dirigente. Come diceva Gaetano Lapunzina in un'intervista di qualche tempo fa a Cefalunews, il gioco del "Tutti responsabili, nessun responsabile" non vedrà la partecipazione del PD, che è e resta all'opposizione.
L'unica soluzione, credimi, veramente utile sono le dimissioni del Sindaco. Il voto sul Bilancio ha rappresentato il momento politicamente più infelice per questa amministrazione, ne ha certificato il fallimento, ha evidenziato tutte le spaccature che ci sono all'interno della maggioranza stessa. Rasa dice che ha vinto il suo assessore Cocco, però si è astenuto al momento del voto. Il suo collega Cassata invece ha votato a favore come il dott. Noto. Greco dopo un'infervorata arringa contro il maxi emendamento avrebbe dovuto votare contro e invece si è astenuto. Scialabba si è astenuto mentre Sideli ha votato contro. In più c'è da capire se l'assenza di Coco, Messina e Mangano ha una motivazione politica o meno.
Come vedi le dimissioni del Sindaco rappresentano l'unico vero passaggio politico coerente con questo quadro.
Ti saluto

ritratto di Vincenzo Callari

Credo che le dichiarazioni

Credo che le dichiarazioni rilasciate ad alcuni organi locali di stampa da taluni consiglieri, circa l'approvazione del bilancio di previsione, meritino un'analisi più specifica di quella che hanno fino a questo momento suscitato.
Qualche estratto di una recente intervista rilasciata dal consigliere Rasa a Cefalunews, può servire allo scopo.
Afferma il consigliere Pietro Rasa: "Il mio dubbio è che l'opposizione abbia votato il bilancio pur non condividendolo, dati i fatti accaduti nelle serate precedenti, perchè aveva intuito che i consiglieri comunali a sostegno dell'amministrazione non lo avrebbero votato favorevolmente".
Niente di particolarmente rilevante, se non fosse che poco prima afferma: "Penso abbia vinto l'assessore al bilancio Cocco e di riflesso il sindaco Guercio. Per l'assessore Cocco è una grossa vittoria perchè approvando il bilancio gli è stato riconosciuto che non era vero che il suo bilancio era improponibile".
Ma se non era vero che la proposta di "bilancio era improponibile" perchè la maggioranza non l'avrebbe votata?
Si trattava di una manovra di politica finanziaria talmente alta da rendersi incomprensibile agli stolti consiglieri di maggioranza oppure talmente inadeguata da non suscitare bastevole fiducia negli stessi, capace di indurli al voto favorevole?
Come si concilia la "vittoria" con il mancato sostegno della maggioranza e la proposizione di un maxi emendamento alla proposta di bilancio?
Ed ancora perchè alle accorate difese da parte, ad esempio, del vicepresidente Greco non è corrisposto un voto sfavorevole, bensì l'astensione?
Non poco colpisce, poi, l'affermazione per cui l'approvazione del bilancio da parte delle opposizioni, a dire di Rasa scelta necessitata dallo scongiurare lo scioglimento dell'intero consiglio, costituirebbe per le stesse una "sconfitta".
Mi chiedo: una "sconfitta" non avrebbe forse implicato l'accettazione cieca ed in toto, e certamente non emendata, della proposta dell'amministrazione? Ed inoltre, quali sono i dati su cui il consigliere Rasa fonda il proprio sospetto per cui "accordi di politica regionale" avrebbero imposto al PD di votare il bilancio di previsione ed ingabbiato il Pdl Sicilia?
Di tutta evidenza è il tentativo di “parlar d’altro”, piuttosto che ammettere le insufficienze di una modesta maggioranza, a presunto sostegno di un’inefficiente amministrazione.

ritratto di Daniele Tumminello

Benvenuto, amico mio

Sono felice di rileggere le tue opinioni.

ritratto di Saro Di Paola

CHE PIACERE !

Non posso non associarmi a Daniele nell'esprimere il mio immenso piacere per essere tornato a leggere Vincenzo.

ritratto di Vincenzo Callari

Caro Daniele, caro Saro, vi

Caro Daniele, caro Saro, vi ringrazio per il caloroso benvenuto.

ritratto di Giuseppe Aquia

Caro vincenzo mi mancava il

Caro Vincenzo mi mancava il tuo pragmatismo ed il tuo tono pacato con cui evidenzi le cose basilari. Non ho dimenticato il tuo ottimo lavoro sul vecchio ed eccezzionale don lappanio. Hai perfettamente ragione ma il consigliere sicuramente voleva soddisfare la vanesià
dei suoi governanti.

ritratto di Vincenzo Callari

Ti ringrazio per le tue

Ti ringrazio per le tue parole e colgo l'occasione per manifestarti la mia solidarietà per i recenti avvenimenti.

ritratto di Francesco Calabrese

Caro Vincenzo Callari

sono felicissimo di leggerti e colgo l'occasione per ringraziarti perché quanto da te scritto coglie nel segno! Personalmente lo avevo già scritto: il problema non è l'opposizione che ha approvato il bilancio di "previsione" (si fa per dire!)2010, quanto piuttosto i confusi e sparuti sostenitori della Giunta Guercio. Sono completamente allo sbando, senza idee, senza strategie e sopratutto senza i numeri. Si i numeri, perché in politica contano anche questi! Chi ha seguito i lavori consiliari della sessione di bilancio ha potuto cogliere a piene mani quanto ho appena detto e scritto. Tuttavia, il tuo intervento mi da l'opportunità di fare anche altre riflessioni: 1) nessuno può validamente affermare che questo bilancio è il bilancio dell'opposizione, e ciò semplicemente perché è stato approvato a ottobre e quasi tutti i capitoli di spesa erano stati già impegnati dall'Amministrazione, con la conseguenza che l'opposizione è riuscita a racimolare, soltanto, poco più di 511.000 Euro da destinare a copertura dell'enorme mole dei debiti fuori bilancio. Non ho compreso e non comprendo quindi la logica delle assenze e delle astensioni; 2) l'emendamento che porta anche la mia firma non ha fatto altro che rispettare e dare seguito a quanto deliberato all'unanimità dei Consiglieri nel novembre 2009 e cioè: stop alle spese facoltative non previste per legge, rigore per la copertura dei debiti; 3) la bontà di questo emendamento è stata pure consacrata dalla Corte dei Conti che ha evidenziato che per gli anni 2007, 2008 e 2010 il nostro Comune non ha rispettato il precetto di cui all'art. 191 del TUEL (divieto di assunzione di impegni facoltativi)poiché sono "..stati effettuati impegni e spese relativi a servizi non espressamente previsti per legge.."; 3) la Giunta Guercio non ha i numeri per governare e, quindi, anche per individuare le soluzioni ai piccoli e grandi problemi della nostra Città; 4) non si può parlare di futuro e di investimenti, se prima non si pongono le basi per un serio e concreto risanamento dei conti pubblici; il rilancio non può partire dalle "sabbie mobili"; 5) la soluzione dell'atavica crisi politica non può passare per l'ennesimo azzeramento della Giunta o per il suo rimpasto, ma deve necessariamente passare da un accordo programmatico tra le varie forze politiche (penso sopratutto a quelle di centro-destra) per ridare la parola agli elettori (o con la mozione di sfiducia o le contestuali dimissioni di 11 Consiglieri e del Sindaco), sulla base di una nuova proposta di governo, basata: a) sul rigore contabile e finanziario; b) sulla riforma radicale della macchina amministrativa comunale; c) sulla realizzazione di pochi ed essenziali servizi per i cittadini e per i suoi ospiti. Non sono necessarie altre ricette o altri progetti, tutto il resto è conseguenziale! Solo così, credo che si possano creare i presupposti per l'auspicato rilancio economico, sociale e politico di Cefalù. Sono certo che avremo modo di parlarne con tutte quelle forze politiche che con coraggio e impegno, senza "doppigiochismi", avranno voglia di scommettersi, mettendoci anche la faccia.(Francesco Calabrese)

ritratto di Vincenzo Callari

Finalmente!

Caro Francesco,
è questa la politica di cui la città ha bisogno. La politica dell'onestà intellettuale e delle limpide intenzioni. Serve avere chiara la situazione e trovare soluzioni. Il tempo dei giochetti è durato fin troppo. I cittadini non hanno bisogno di rassicurazioni prive di fondamento, ma piuttosto di conoscere il reale stato delle cose ed essere consapevoli che i rimedi passano attraverso sacrifici.
Non vi sono più le condizioni per andare oltre. Credo che la conseguenza naturale delle dinamiche vissute in questi ultimi anni sia solo una: rimettere il mandato agli elettori, i quali, mi auguro, siano dotati dell'opportuna e necessaria lungimiranza utile a scindere le responsabilità politiche di ciascuno.
Le difese d'ufficio non supportate da valide argomentazioni, le dichiarazioni discordanti dalle espressioni di voto, le assenze e le astensioni, i proclami di "vittoria" e di "sconfitta" depongono a favore di un'unica conclusione: l'assenza di "idee, di strategie e sopratutto di numeri". Mi chiedo cosa tenga insieme questi, come li chiami tu, "confusi e sparuti sostenitori della Giunta Guercio"!

ritratto di Pino Lo Presti

Ciao Vincenzo

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