28 Dicembre 2013, 16:11 - Associazione cu... [suoi interventi e commenti] |
L’Associazione Culturale Musicale Santa Cecilia vi aspetta il 31 dicembre per far rivivere a tutti voi la tradizione “cifalutana” della discesa della Vecchiastrina dalla sua dimora sita sulla Rocca: alle ore 18.00 in piazza Garibaldi accoglieremo la Vecchiastrina e suo marito Maccavaddu che arriveranno in paese per distribuire caramelle ai bambini ricordando loro di fare i bravi tutti i giorni dell’anno.
Li accompagneremo in giro per il centro storico con una suggestiva fiaccolata, con musica e canti e con l’immancabile rumore generato dallo “strascicu ri lanniri”. In piazza troverete gratuitamente le fiaccole per partecipare alla sfilata. Invitiamo gli adulti che da piccoli hanno vissuto questa tradizione a ricreare con i loro figli e i loro nipoti “u strascicu” che creavano da piccoli e che trascinavano correndo allegramente per le vie del centro storico, con l’intento di attirare l’attenzione della Vecchiastrina ,affinché non si scordasse di lasciare loro i regali nella notte di San Silvestro. Per evitare che i più piccoli si facciano male con i bordi delle latte, possono essere usati vecchi oggetti in metallo come pentole, coperchi e padelle, senza bordi taglienti ma che facciano tanto rumore. Buon divertimento!
A Vecchia Strina (di Nico Marino)
La notte del 31 dicembre, a Cefalù, è la festa dei bambini. A rallegrarli ci pensa “a vecchia strina” [1], un essere grinzoso e sdentato che la sera dell’ultimo dell’anno, secondo una tradizione antichissima, va in giro portando doni ai bambini: balocchi, abitini nuovi, dolci e denaro per i bambini buoni , carbone e cenere invece per i cattivi.
Nei giorni che precedono questa festa tra i piccoli c’è grande attesa; i bambini non fanno i capricci per rientrare , per il rotto della cuffia, nella categoria dei bimbi buoni. Se commettono monellerie infatti “a vecchia strina” dall’alto del Castello (Rocca) [2] , dimora della vecchia benefica, se ne potrebbe accorgere.
Da 22 anni (ndr), a cura dell’Associazione Culturale Musicale Santa Cecilia, la sera del 31 dicembre si inscena la venuta dalla Rocca della “vecchia strina” che scende accompagnata da Maccavaddu, suo marito, recente acquisizione di un’ autentica tradizione dimenticata.
Le maschere e i costumi dei due personaggi sono stati realizzati da Tilde Coco, esperta costumista.
I merli del Castello vengono illuminati da fiaccole e al suono della trumma [3], il corteo che accompagna l’attesa vecchietta sfila per le vie della città, distribuendo dolci e caramelle, mentre alcuni bambini trascinano per le strade i “lanni” (rottami di ferro e di latta di ogni tipo) che causano un assordante frastuono per ricordare alla “vecchia strina” che loro sono in attesa dei regali. La notte poi tutti a letto presto, gli occhi serrati per paura che la vecchia venga “cu spitu infucatu” ad accecare quanti hanno voglia di indagare al buio. Arriva finalmente il giorno. I bambini alzatisi dal letto vanno alla ricerca dei doni, sapientemente indirizzati dai genitori e parenti che li guidano facendo loro trovare prima il carbone e la cenere, poi , dopo un bel pianto, i tanti sospirati regali.
(tratto da “Cefalù e la musica- Documenti e testimonianze della presenza della musica nell’evoluzione storica della Citta di Cefalù” di Nico Marino)
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[1] Strena in latino significa strenna, dono augurale
[2] La tradizione addita come rifugio della Vecchiastrina la casermetta che si trova subito dopo il portone di ingresso al Castello. Una variante meno accreditata indica invece la Chiesa di S. Calogero, posta sulle balze rocciose delle pendici della Rocca.
[3] Strumento realizzato con una conchiglia marina usato da pescatori e contadini per segnalazioni.
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