SARA’ UN COMMISSARIO AD ESAMINARE IL P.R.G. DI CEFALU’
5 Marzo 2010, 03:10 - Staff [suoi interventi e commenti]
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Cronaca flash
Non saranno i rappresentanti della città a decidere sulla futura pianificazione urbanistica di Cefalù. Nel corso della seduta consiliare di ieri sera,infatti, 14 consiglieri si sono dichiarati incompatibili. I consiglieri del Partito democratico hanno abbandonato l’aula per protesta.
Quella di ieri sera è stata un’amara seduta del Consiglio Comunale perché è stato sancito che non sarà il Consiglio Comunale stesso, in quanto organismo istituzionale votato dai cittadini, bensì un Commissario ad acta, nominato dalla Regione, a decidere sul futuro sviluppo urbanistico, e non solo, della città. Il P.R.G, infatti, è lo strumento che ponendo le basi per lo sviluppo edilizio, economico, sociale della Cefalù del futuro, inciderà nella qualità della vita dei suoi abitanti e nella capacità di offrire servizi e ricettività ai suoi ospiti. Ecco perché, a nostro avviso, è molto triste che il futuro della nostra Cefalù non possa essere discusso da chi questa città rappresenta, ovvero i Consiglieri liberamente scelti dai cittadini.
Ripercorriamo brevemente i momenti salienti, della seduta di ieri sera, attraverso i quali si è arrivati a questa decisione.
In apertura dei Lavori è respinto il prelievo del secondo punto all’O.D.G, proposto dal Capogruppo del Partito Democratico, Rosario Lapunzina, che prevede: “Relazione del Sindaco in merito alle notizie riportate dalla stampa sulle inchieste e/o provvedimenti giudiziari che riguarderebbero un Responsabile di Servizio del Comune di Cefalù-Eventuali determinazioni”.
Si passa quindi alla discussione del punto: “Proposta di atto deliberativo consiliare - Determinazioni in ordine allo schema di massima della variante generale del Piano Regolatore generale, ai sensi dell'art. 3, 7° c drella L.R. 15/1991, portante adeguamento alla deliberazione”.
A questo punto vengono, immediatamente, sollevate alcune questioni procedurali circa la necessità, o meno, che i Consiglieri Comunali dichiarino la loro incompatibilità senza ascoltare la relazione dell’Arch. La Barbera (estensore della proposta in esame).
A tal proposito il Consigliere, Carmelo Mangano, capogruppo dell’U.D.C. ritiene che i Consiglieri dichiarino, sin da subito, la loro incompatibilità, o meno, alla discussione e alla votazione dello schema di massima del P.R.G., in quanto – a detta del Consigliere – la semplice presenza in aula degli incompatibili, all’atto dell’esposizione, potrebbe inficiare la validità della delibera.
Di diverso avviso è, invece il capogruppo del P.D., Rosario Lapunzina, il quale forte del parere (rilasciato in aula) da parte della segretaria che ritiene che, secondo la giurisprudenza, la semplice presenza in aula dei Consiglieri, eventualmente incompatibili, durante la semplice esposizione non pregiudichi la validità dell’atto (in quanto l’incompatibilità varrebbe per la partecipazione alla discussione e alla votazione), chiede di sospendere l’esame del punto, per non più di 4 – 5 giorni, al fine di chiedere al competente Assessorato regionale un parere in proposito.
Altra opinione è espressa dal Consigliere Calabrese che chiede di dividere l’esame del punto in tre fasi: 1) fase espositiva (durante la quale i Consiglieri dovrebbero restare in silenzio, 2) Discussione; 3) votazione.
Interviene il Vicesindaco, Roberto Corsello, il quale, a Nome dell’Amministrazione si impegna a dare la massima pubblicità allo schema di massima del P.R.G.
Interviene nuovamente il Consigliere Mangano il quale chiede di mettere ai voti una pregiudiziale che imponga, prima di procedere all’illustrazione della proposta, di dichiarare le incompatibilità dei singoli Consiglieri.
Il Consigliere Lapunzina prende la parola per dire che tale procedura non è corretta. Sostiene,infatti, che, in primo luogo, ogni punto in discussione inizia, sempre, con la sua esposizione e, in secondo luogo, perché l’art. 30 del Regolamento Consiliare prevede che la pregiudiziale possa essere proposta solo quando si ravvisino questioni che in via di fatto e di diritto impediscano la trattazione di un punto, e non, come è stato proposto, per regolare le modalità di discussione del punto stesso.
Su questo aspetto si innesca un vivace confronto in aula, al termine del quale, su richiesta del Consigliere Franco,viene data lettura integrale dell’art.30; il presidente decide di mettere ai voti la proposta di pregiudiziale che viene approvata con 5 voti favorevoli, 5 astenuti ( Barracato, Barranco, Calabrese, Liberto, Genovese), 4 contrari (Fatta, Franco, Lapunzina, Lo Verde).
Subito dopo la votazione, i tre consiglieri del gruppo del Partito Democratico escono dall’aula, per protestare contro la gravità dell’accaduto.
Il Presidente , dando seguito a quanto previsto dalla pregiudiziale approvata, chiede a ciascun Consigliere presente se si ritiene compatibile a trattare il punto.
A termine della conta, il risultato (tra i presenti) è il seguente: 14 incompatibili (il consigliere Gattuso, assente, fa pervenire la propria dichiarazione di incompatibilità per iscritto), tre compatibili (Genovese, Lo Verde, Cassata).
Si passa all’esame del punto successivo: “Relazione del Sindaco in merito alle notizie riportate dalla stampa sulle inchieste e/o provvedimenti giudiziari che riguarderebbero un Responsabile di Servizio del Comune di Cefalù-Eventuali determinazioni”.
Rientrano in aula i Consiglieri del P.D. (che erano stati i proponenti del punto) e si procede ad ascoltare le dichiarazioni del Sindaco.
Quest’ultimo dichiara di essere stato informato della richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di un dipendente comunale e dichiara che la Procura della Repubblica ha proceduto a perquisizioni con sequestro di documenti. Dichiara che per eventuali provvedimenti è necessario attendere l’eventuale rinvio a giudizio. Il trasferimento per inopportunità e stato, al momento, scartato perché l’attuale organizzazione degli uffici, e i regolamenti connessi, non lo consentono in assenza di rinvio a giudizio. Si impegna a informare il Consiglio sui futuri sviluppi della vicenda.
Il Consigliere Lapunzina dichiara che il Gruppo P.D. ha predisposto un documento che definisce equilibrato e aperto a modifiche e correzioni, che intende sottoporre all’esame del Consiglio. Per fare in modo che anche gli altri gruppi possano prenderne visione ed, eventualmente,modificarlo, chiede 5 minuti di sospensione.
Il Presidente pone ai voti la richiesta di sospensione che viene respinta. Preso atto della votazione il Consigliere La punzina espone il testo del documento che: “considerato che si avvia ad una fase decisionale l’iter approvativo della variante generale al Piano Regolatore, procedimento assai complesso che si articola in vari stadi e che porta l’Ente a doversi confrontare con diversi interlocutori, istituzionali e non”, impegna “il Sindaco ad adottare, nell’immediato, il provvedimento di avvicendamento del funzionario preposto al Servizio PRG, per l’esclusivo perseguimento delle finalità suddette, senza che tale atto possa rappresentare, in maniera alcuna, elemento di riconoscimento di responsabilità, da dimostrarsi eventualmente in altra sede, con le tutele e le garanzie previste dalla vigente normativa”.
Al termine della lettura, il Presidente pone ai voti il documento che viene respinto con 11 voti contrari, 3 astenuti (Barracato, Greco, Coco) e 3 favorevoli ( Fatta, Franco, Lapunzina). Assenti Lo Verde e Liberto.
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Perchè sarà un commissario?
Potreste cortesemente riassumere in maniera accessibile anche ai non addetti ai lavori, cosa è seccesso e perché è successo? Perchè 14 consiglieri si sono dichiarati incompatibili? "ce cu rici na cosa e cu ni rici nautra", si pone un momento di grande chiarazza nell'interesse di tutti, grazie.