Imbarazzanti verità
14 Febbraio 2010, 15:01 - Daniele Tumminello [suoi interventi e commenti]
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La lettera di Franco Scancarello, assessore di spicco della prima giunta Guercio e coautore del defunto progetto “Cefalù al di sopra di tutto”, è l’ennesima randellata che arriva sul groppone dell’amministrazione comunale.
Fa un certo effetto leggere oggi critiche pesantissime nei confronti dell’operato politico del Sindaco, (critiche che inoltre alludono anche ad un condizionamento da parte di “certi imprenditori” sull’amministrazione della città) da parte di uno che “ha fatto la maggioranza del 2007” e ravvisare in queste le stesse cose dette, ridette e puntualmente ribadite dall’opposizione, PD in testa.
La lettera di Scancarello fa cadere ogni maschera, rivela chiaramente i limiti di un sindaco, che è venuto meno ai suoi propositi e al suo programma, e di un’amministrazione figlia dell’incoerenza politica di più soggetti.
È fin troppo facile screditare gli esponenti dell’opposizione e, soprattutto, Saro Lapunzina, come gli “untori” che gettano nebbie sulle menti dei cefaludesi, alimentando critiche infondate, quando poi non si ha la forza di replicare alle stesse critiche mosse da Franco Scancarello, perché colti da imbarazzo di fronte a tali verità.
La regola del silenzio assenso vale anche questa volta.
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Caro Daniele, vedrai quante
Caro Daniele, vedrai quante verità scomode ci riserverà il futuro. Un lungo futuro, considerato che mancano ancora almeno due anni alla fine della consiliatura.
Adesso sappiamo da quelli che fecero parte degli "interna corporis" di questa amministrazione quanto e come si decideva all'insaputa dei cittadini.
Quasi certamente il Sindaco ha cambiato casacca per rimanere in carica, ma certamente, senza i quasi, coloro che hanno deciso di sostenerlo, lo hanno fatto al solo scopo di continuare a decidere all'insaputa e sulla testa dei cittadini. Questa volta restando nell'ombra, visto che hanno trovato la faccia da metterci.
Non per spirito cristiano, ma per umanità, compiangiamolo questo Sindaco, perché non sa quello che fa.
Le imbarazzanti verità e l'isolamento di Cefalù
Caro Daniele,
La lettera del dottor Scancarello espone una, seppur tardiva, analisi dello stato di totale abbandono in cui versa la nostra città e l’assenza di una azione amministrativa volta al bene comune anziché all’autoconservazione di un potere fine a sé stesso. Essa appare tanto più rilevante in quanto scritta da uno degli indiscutibili protagonisti della elezione del Sindaco Guercio, nonché uno degli ideologi di quel quadro di alleanze politiche dalle quali l’attuale sindacatura trasse origine. Rappresenta la testimonianza più evidente di un grande bluff che ha visto il venir meno non solo di tutti gli impegni concreti che erano stati assunti con gli elettori (la riforma dell’apparato burocratico del Comune, la mancata revoca della concessione dei parcheggi, la costituzione della consulta comunale sul turismo, il mancato svolgimento del referendum consultivo sull’acqua potabile, la mancata attuazione del così detto ‘codice delle regole’) ma dello stesso progetto politico, presentato ai cittadini, che aveva come idea fondante un’azione di discontinuità nei confronti delle precedenti amministrazioni Vicari. Quanto scritto dal dottor Scancarello credo che trovi un giusto completamento nell’altra missiva scritta, proprio nei giorni scorsi, dal Commissario dell’Ente Parco delle Madonie, dott. Angelo Aliquò. Quest’ultimo nell’esprimere la sua “personale amarezza di fronte all’occasione sprecata dall’amministrazione comunale per dotare il centro storico della cittadina normanna di un moderno ufficio di informazioni e servizi turistici capace di connettere, attraverso l’Ente Parco, il litorale con la realtà territoriale madonita” e ringraziare gli otto consiglieri di opposizione che hanno chiesto al Sindaco di sospendere l’asta pubblica per la vendita dell’immobile, sostiene che “ rigettare la proposta di acquisto rivolta al Parco delle Madonie palesi una tendenza all’isolamento del Comune di Cefalù […]”. Credo che sia proprio questo il punto chiave; l’attuale Amministrazione, pur di continuare pervicacemente un esercizio del potere privo di progettualità politica e tendente soltanto alla cattiva gestione del quotidiano, ha isolato sé stessa dalla città e, cosa assai più grave, sta isolando quest’ultima dal contesto madonita e da altre importanti realtà turistiche ed economiche. Per questo, caro Angelo Sciortino, io più che compiangere l’attuale Sindaco non vorrei trovarmi, di qui a qualche tempo, a compiangere (nel senso etimologico di ‘piangere insieme’) una città vicina al tracollo dei conti pubblici e priva di un’azione amministrativa che sappia progettare e porre in essere autentiche prospettive di sviluppo economico e civile.
Quale UDC?
C'è poi un altro aspetto non secondario che prende corpo dalle posizioni di Scancarello. Egli è a tutti gli effetti un esponente dell'UDC, ex partito del Sindaco, e, ad oggi, il partito è rappresentato in consiglio da due gruppi: l'UDC di Mangano, Rasa e Cassata e l'UDC di Lo Verde e Liberto, l'uno a favore, l'altro all'opposizione del Sindaco. Ho preferito non usare i termini maggioranza e opposizione per non creare confusioni.
E qui nasce un ulteriore busillis: come conciliare l'appoggio di Mangano, Rasa e Cassata al sindaco con le critiche di Scancarello? Questi consiglieri terranno o non terranno conto delle posizioni espresse da un autorevole esponente del loro partito?
Caro Amico, sono costretto a
Caro Amico, sono costretto a puntualizzare il significato del termine compiangere, perché non venga travisato il mio pensiero.
E' vero, si tratta di un verbo costruito da "cum" e "plangere", ma non credo che significhi soltanto piangere insieme. In senso transitivo il verbo ha due accezioni: 1)prendere parte al dolore di qualcuno o mostrare pietà per le sue disgrazie; 2)compatire, con senso di disprezzo.
A me stanno bene l'una che l'altra accezione, sia perché provo pietà per la grande disgrazia del Sindaco, rimasto nelle mani dei nemici di sempre di Cefalù, e sia perché non posso non compatirlo per non avere avuto uno scatto d'orgoglio per liberarsi della venefica stretta.
Se, invece, il termine fosse stato usato in senso intransitivo, allora il suo significato sarebbe stato "rammaricarsi", come c'insegna il Poeta: "Donna è gentil nel cielo che si compiange Di questo impedimento".
Il significato da dare al termine per esprimere il tuo pensiero, se ho capito bene, è quello della prima accezione in senso transitivo: avremo pietà per Cefalù e le sue disgrazie.
Spero che non me ne vorrai della precisazione, ma era indispensabile per evitare di essere frainteso.
Angelo Sciortino