“Coloro che abitano quel luogo” - così, uno storico, indicava la popolazione di quella che poi sarebbe diventata Cefalù.
6 Febbraio 2010, 03:49 - Pino Lo Presti [suoi interventi e commenti]
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evidentemente non avevano, ai suoi occhi, una individuabile identità
Non molti giorni fa, in un luogo “storico” del nostro Centro storico, un gruppo di persone (alcuni in rappresentanza di associazioni) convennero sulla necessità: “di promuovere la costituzione di un “Comitato per la salvaguardia della Identità culturale di Cefalù”,
nella consapevolezza della urgenza di interventi fattivi per la difesa della stessa”.
Si davano pertanto appuntamento a giorni, invitando altri ad aderire, per la costituzione del Comitato, sulla base di un documento di Intesa da approvare, in quella sede, da parte di coloro che sarebbero intervenuti. Di quel documento si sarebbe presentata una bozza a quell’appuntamento per non far disperdere il dibattito.
A quell’appuntamento non ci si ritrovò in un numero maggiore ma, addirittura vennero a mancare alcuni degli stessi promotori.
Questa la “bozza” del documento che si sarebbe dovuto approvare:
Documento di Intesa
Il Comitato è costituito da singoli cittadini o da associazioni che operino nel campo sociale e culturale di Cefalù.
Si prefigge di approfondire la conoscenza della Identità “Cefalù”, intesa sia come “ambientale”, il Luogo; sia come “culturale”, la Città; a sua volta, questa, intesa come “organismo”, umano, con una sua mente ed una sua saggezza storica.
Si prefigge di conservarne gli elementi caratterizzanti e irrinunciabili: il Dna, il “Genio”, vigilando sui fenomeni di trasformazione degeneranti.
Si prefigge di interpretarla al meglio, con gli strumenti offerti dalla cultura, per dare voce alla sua saggezza.
Il Comitato afferma il diritto-dovere, delle realtà socio-culturali locali, ad essere protagoniste nel ruolo di interprete dell’animus e dell’anima di Cefalù.
Scopo finale, cui vuole contribuire il Comitato, è quello di una Crescita - perciò vera, e perciò sana - della nostra città (ambientalmente, architettonicamente e socialmente), convinto che non vi è costruttivo procedere verso il futuro senza che esso sia “benedetto” dal passato.
Questo documento, fu approvato dai presenti in questa stessa forma.
Si ritenne di sottoporre questa bozza anche ai promotori, assenti quella sera, prima di dichiarare costituito il Comitato al prossimo incontro.
Ma questo non avvenne più, per una inspiegabile volatilizzazione dell’interesse degli stessi precedenti interessati.
...storie cefaludesi!
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C'è sempre qualcuno disposto....
...come già ricordato in un'altro post, a sconfessare Don Fabrizio ovvero persone che, non illudendosi, credono che che le cose possono cambiare. L'importante è crederci.Vede, con molti cittadini e associazione, abbiamo staccato dalle mura del nostro rione (Esquilino - Roma)centinai di manifesti abusivi, chi passava diceva: bravi, chi ve lo fa fare,quanto vi pagano,strumentalizzazione politica. Abbiamo dato il "là" a Roma alla questione manifesti abusivi, ne hanno parlato i giornali e le reti tv regionali e cittadine. Ripeteremo l'intervento a breve, anche in altri rioni hanno ripeturo l'intervento. Chi ha partecipato ritiene che è giusto farlo, gli altri....... sono gli altri.