QUESTO SITO NON PUO' ESSERE UTILIZZATO PER OFFENDERE LE ISTITUZIONI
19 Aprile 2012, 14:19 - Staff [suoi interventi e commenti]
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Deprechiamo, con forza, le offese alle Istituzioni Repubblicane ed alla persona del Capo dello Stato, lanciate attraverso un commento pubblicato dal signor. Claudio Pepoli.
Giacché questi attacchi, oltre ad offendere tutti i cittadini (in quanto le istituzioni sono rappresentative di TUTTO il Popolo Italiano a prescindere dalle appartenenze politiche), costituiscono anche REATO PENALE, abbiamo provveduto a rimuovere l'intero articolo e a cancellare l'account del sig. Pepoli.
Riportiamo, per esteso, il testo dell'art. 278 del Codice Penale.
Art. 278 Offesa all’onore o al prestigio del Presidente della Repubblica Chiunque offende l’onore o il prestigio del Presidente della Repubblica e’ punito con la reclusione da uno a cinque anni. Articolo cosi’ modificato dalla L. 11 novembre 1947, n. 1317.
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Ben detto e ben fatto!
Ben detto e ben fatto!
SE, al di là delle offese
SE, al di là delle offese personali, non è possibile criticare lo Stato, le figure istituzionali e l'amministrazione pubblica nella loro essenza, nella loro esistenza, allora cosa ci autorizza a poter sostenere di vivere in un paese libero?
La libertà è, prima di ogni cosa, mettere in discussione tutto quanto, anche ciò che i collettivisti reputano giusto e scontato.
Adesso, è chiaro che le offese non vadano bene, ma è ridicolo che l'offesa di funzionario pubblico, di un'istituzione, che potrebbe anche NON rappresentarmi, anche se la legge costringe affinché io me ne debba sentire rappresentato, sia considerata in una maniera più grave rispetto alle offese verso un singolo individuo.
Il signor Pepoli ha senza dubbio sbagliato nell'offesa gratuita rivolta a due figure istituzionali, mi sembra comunque un provvedimento troppo grave, anche se sicuramente risibile rispetto alla pena secondo le leggi italiane (maligne e perverse).
Se io sostengo che lo Stato è la Mafia allora potrei essere considerato un terrorista?
Il signor Pepoli, a mio avviso, avrebbe dovuto motivare il perché del suo pensiero nello stesso commento, e avrebbe dovuto usare dei modi più cordiali.
D'altronde, se una ex carica istituzionale come Berlusconi da dei "coglioni" a dei cittadini, o una carica pubblica paragona gli evasori fiscali ai mafiosi, anche per quello credo che ci vorrebbero delle reazioni, in nome della libertà di espressione.
E, per intenderci, visto che spesso molti collettivisti non riesco a concepire mentalmente una realtà diversa da quella statalista e la seguono come un dogma, non sto criticando la scelta de L'AltraCefalù, che deve seguire chiaramente le regole del sistema, sto criticando le regole, che non sono sacre ed inviolabili, come non lo è la Costituzione.
francamente....
una cosa è criticare le istituzione o esprimere posizioni in dissenso ed altro è offendere in maniera gratuita. Io ho più volte inviato miei commenti al Presidente della Repubblica; ad alcune ho ricevuto risposte. In ambedue i casi la Costituzione Italiana ci tutela (libertà di espressione e tutela della propria dignità),non credo che sia una questione di "collettivismo" o "statalismo" ma di buone senso; possiamo dire che lo Stato non ci difende come dovrebbe dalla malavita ed altro è dire che lo stato è malavita anche se, ha volte, qualche funzionario dello stato tradisce i propri doveri...ma i funzionari tutti no. Si possono criticare leggi, regole e Costituzione ma non disattenderle quelle parti ove è previsto di essere perseguiti per reato.
Per l'amico Claudio Pepoli
Non ho letto il commento che - nell'apposito spazio "Invia il tuo commento" - Claudio Pepoli aveva fatto al suo seguente intervento:
"Napolitano e Monti denunciati per attentato contro l’integrità e l’indipendenza dello Stato (e altri 7 reati)"
La notizia è di quelle che fanno saltare sulla sedia. Un avvocato di Cagliari, Paola Musu, ha sporto formale denuncia nei confronti di Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, tutti i ministri e tutti i membri del parlamento.
I reati ravvisabili, come si legge nel documento protocollato e presentato presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Cagliari, sono:
(leggilo tutto su: http://www.agoravox.it/Napolitano-e-Monti-denunciati-per.html)
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Perciò non ho nulla da eccepire al fatto che il "commento personale" di Claudio all'articolo di cui, col suo intervento, riportava uno stralcio (rinviando attraverso il link alla lettura dell'articolo intero), abbia dovuto essere rimosso nella sua interezza (dando in fede per scontato che non si potessero rimuovere con un "omissis" le singole parole o frasi), ho però da contestare allo Staff due cose.
La prima è: perchè è stato rimosso anche l' "Intervento" e non soltanto il suo separato commento?
La seconda: perchè, una volta proceduto alla necessaria rimozione (sarebbe bastata quella del solo commento), non si è provveduto a chiamare per telefono Claudio richiamandolo per via riservata ai suoi doveri di rettifica?
L'amico Claudio Pepoli è stato uno dei primi e più generosi collaboratori de laltracefalu, contribuendo con i suoi numerosi interventi (268 + 146 commenti) al successo di questo blog e senza mai creare alcun problema.
Credo non meritasse una presa di distanza pubblica da parte dello "Staff" così severa e inappellabile: "abbiamo provveduto a rimuovere l'intero articolo e a cancellare l'account del sig. Pepoli."
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Per puro desiderio di trasparenza
Di DonLappanio si criticava giustamente che non si conoscesse la identità dei componenti lo Staff, ma chi sono gli attuali componenti lo Staff de laltracefalu?
Ho cliccato su "Staff" nella home de laltracefalu ma ho trovato solo la lista dei "fondatori" e dei "collaboratori".
Di certo, dello Staff, non ne faccio più parte io (dal 15 ottobre 2011, per ragioni "personali"), nè Vincenzo Garbo da quando è stato eletto Segretario cittadino del PD (il 7 novembre 2010, per ovvi motivi di "incompatibilità"); non mi è chiara la posizione di Daniele Tumminello considerato - dopo un flebile inizio (34 interventi dal 20 novembre 2009 al 20 dicembre 2010) - il suo disimpegno per ragioni di studio prima e familiari dopo (11 interventi nel 2011, e 11 nel 2012).
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In ogni caso all'amico e - da ora (mi dice) - "ex-collaboratore" de laltracefalu, se non va certo la mia approvazione per quanto gli si imputa, va però tutta la mia solidarietà per il suo impegno che conosco sin dai tempi di DonLappanio e tutta la mia umana comprensione per degli errori che tutti possiamo fare e ai quali errori comunque, essendo in ogni caso, lui e lui soltanto il responsabile, doveva essere lasciata (almeno richiesta) a lui la possibilità di rimediare con una rettifica (cosa impossibile a farsi una volta tolto l'account).
Ringraziando Pino Lo Presti a prescindere
In riferimento a quanto accaduto sulla vicenda relativa alla cancellazione del mio account su questo sito, account adesso ripristinato, relativa al mio commento ritenuto offensivo nei confronti delle Istituzioni e nella persona del capo dello stato non ero a conoscenza del fatto che l'epiteto con cui ho definito tale figura costituisse reato penale tale da pregiudicare tanto la mia situazione quanto quella del titolare responsabile di questo sito ai fini giudiziari. Chiedo scusa pertanto in prima persona a Francesco (titolare de laltracefalu) per averlo coinvolto indirettamente in questa vicenda e alla figura istituzionale del Capo dello Stato.
Resto comunque dell'idea che il lungo elenco di suicidi (pubblicato parzialmente nell'articolo eliminato) dei circa 60 cittadini che a partire dal 2012 si sono tolti la vita a causa della forte pressione fiscale nonchè riduzione delle pensioni e altro imposte dallo Stato sia offesa ben più grave di un semplice epiteto attribuito in un momento di rabbia sociale. Claudio Pepoli.
Meno male che ti hanno
Meno male che ti hanno ripristinato altrimenti mi sarei auto-cancellato l'account per solidarietà.
Mi sembra di tornare al tempo del fascismo.
Grazie Ale. Si è trattato
Grazie Ale. Si è trattato comunque, giuridicamente parlando, di un provvedimento cautelare.