Nonostante il rientro dell’inquinamento chimico nella Rete, le acque restano poco chiare in Consiglio.

ritratto di Pino Lo Presti

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Il documento contestato dalla Maggioranza

e le ragioni della contestazione.

Si è notato infatti, dopo l’annuncio del rinvio di un’ora della seduta, causa l’ abbandono dell’aula da parte dei consiglieri della Opposizione, la “sparizione” dei consiglieri Genovese e Messina, i quali così non erano “disponibili” al momento della ripresa della seduta. Si è peraltro notato come il Presidente Barracato, all’atto dell’abbandono dell’aula dei componenti del suo Gruppo, sia invece rimasto.
Al momento dell’appello, dopo il rinvio di un’ora, non solo i consiglieri della Opposizione rimasti non si sono dichiarati presenti ma il consigliere Cassata, della Maggioranza, ha abbandonato a sua volta l’aula, nonostante il Sindaco in persona lo avesse chiamato per nome, facendo mancare il numero legale.

Il consigliere Mangano, in “corridoio” alle domande de “l’AltraCefalù”, ha spiegato che il dissenso sul documento, elaborato nella stanza della Presidenza, durante la sospensione, non riguardava soltanto il punto 1° degli Inviti al Sindaco; e cioè di richiedere ai Nas di Palermo l’accertamento delle responsabilità su quanto accaduto. Al riguardo infatti il consigliere Lapunzina si dichiarava disposto a depennarlo, sostituendolo con un generico invito ad accertare le cause.
Il consigliere Mangano ha contestato anche la terza premessa: Che allo stato attuale le sorgenti utilizzate sono sprovviste di autorizzazione sanitaria.
Il consigliere Mangano ha rilevato come questa affermazione avesse come conseguenza automatica quella della revoca, alla Ditta potabilizzatrice, della Concessione. Il consigliere Lapunzina, a quel punto, si è detto disposto a togliere questa premessa e ad inserire, tra gli inviti al Sindaco quello di impegnarsi a provvedere perchè questa Autorizzazione fosse prodotta da chi di competenza.
Ma anche questa formula non soddisfaceva Mangano, in quanto, a suo giudizio, per quanto, questa volta, implicitamente, veniva però lo stesso affermata la assenza di detta autorizzazione, con le conseguenze predette.

Per quanto nel contratto tra il Comune e la Ditta tale autorizzazione sia esplicitamente richiesta, l’amministrazione Guercio ha sempre messo in dubbio il valore di questa clausola. Vi sono, attualmente, nelle opportune sedi, dei procedimenti di valutazione nel merito. Il consigliere Mangano pertanto ritiene che, in attesa di un pronunciamento definitivo, non si può affermarne, in nessun modo, la “assenza”, in quanto essa affermazione avrebbe come automatica obbligatoria conseguenza la revoca, aprendo - nel caso di un pronunciamento successivo che escluda invece la necessità di tale Autorizzazione sanitaria - un contenzioso con il Comune simile a quello aperto, a suo tempo, dalla Egv center.

ritratto di Saro Di Paola

NON RESTEREBBE CHE L'ORDINANZA DI EVACUAZIONE

Finalmente non si parla più di "AUTORIZZAZIONE
(O CERTIFICAZIONE) SANITARIA ALL'IMPIANTO DI POTABILIZZAZIONE" come per anni si è parlato.

Si parla, o si riparla, di "AUTORIZZAZIONE SANITARIA ALLE SORGENTI UTILIZZATE" che dovrebbero essere la sorgente di Presidiana,il Pozzo di Santa Barbara, la sorgente Nocilla e il pozzo di Settefrati (se attivo ed utilizzato).

Riguardo a quanto ha fatto "rilevare" il consigliere Mangano e, cioè, che la mancanza di tale autorizzazione, più precisamente di tali autorizzazioni, abbia "come conseguenza automatica quella della revoca, alla Ditta potabilizzatrice, della Concessione" mi permetto di dire con Di Pietro che NON CI AZZECCA AFFATTO.

Tali autorizzazioni (o concessioni) per l'attingimento alle predette sorgenti, se dovute, DEVONO ESSERE RILASCIATE AL COMUNE per Presidiana e per Santa Barbara e,oggi, all'APS per Nocilla e Settefrati.

SE IL COMUNE (E OGGI L'APS) NON DOVESSERO DISPORRE DI TALI AUTORIZZAZIONI E SE LE STESSE, IN QUANTO PREVISTE DALLA LEGGE, SONO FONDAMENTALI E INDISPENSABILI PER L'ATTINGIMENTO DELLE ACQUE, AL SINDACO DI CEFALU' NON RESTA CHE EMETTERE L'ORDINANZA DI EVACUAZIONE DELLA CITTA'.