Il Sindaco revoca ordinanza di non potabilità dell'acqua
2 Febbraio 2010, 15:42 - Staff [suoi interventi e commenti]
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Dalla ultime analisi effettuate risultano rientrati nella norma i valori del clorito, che in questi giorni avevano obbligato il Sindaco ad emettere un ordinanza di divieto di utilizzo dell'acqua per fini alimentari.
Nonostante la situazione sia, a quanto sembra, rientrata nella normalità, i Capigruppo Lapunzina, Calabrese e Lo Verde hanno chiesto al Sindaco Guercio di venire a riferire questa sera in consiglio comunale sull'intera vicenda.
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Finalmente una buona
Finalmente una buona notizia: ritorniamo ad avere il diritto di rovinare la nostra salute, che il commissario Pianelli ci aveva tolto, che Simona Vicari ci aveva ridato e che Guercio ha tentato di toglierci nuovamente.
Per fortuna la Città questa volta si è ribellata.
UNA BUONA NOTIZIA. DAVVERO!
Stando così le cose dovrebbe essersi trattato di un fatto occasionale e non sistemico che i tecnici dell'APS e del potabilizzatore hanno risolto in tanto, ed in quanto, devono averlo ben individuato.
Dal mio punto di vista è UNA BUONA NOTIZIA.
DAVVERO!
chiedo scusa ....
ma i tecnici impegnati a "potabilizzare "l'acqua ,pur appartenendo a due ditte diverse non potrebbero lavorare assieme ,così da evitare "disguidi"?Saluti.
mi associo e aggiungo
non sarebbe opportuno che il potabilizzatore venisse acquistato o comunque preso in gestione da parte di APS, nella sua qualità di gestore unico del comprensorio ATO idrico di Palermo?
Non dovrebbe essere possibile la gestione concorrente delle acque da parte di più soggetti, posto che il nostro Comune ha consegnato gli impianti (rete, serbatoi, pompe di sollevamento) all'ATO secondo il disposto della legge Galli.
Analogamente a quanto avvenuto con l'elettricità, dove sia la rete che le cabine di trasformazione dell'alta tensione, sono passate all'ENEL, così il potabilizzatore che rende "idonea all'uso umano" l'acqua di Presidiana dovrebbe essere ceduto al nuovo gestore.
Capisco che c'è un contratto stipulato dalla Sorgenti Presidiana con il Comune di Cefalù, che deve essere rispettato, ma penso che tutti i rapporti contrattuali inerenti le acque passino ex lege in capo al successore inter vivos nella titolarità della gestione idrica. D'altronde il canone di potabilizzazione anzichè pagarlo il Comune potrebbe pagarlo l'ATO, che poi si potrebbe rivalere sui consumatori finali calandolo sulle bollette, anche se essendo la rete unica andrebbe spalmato sugli utenti dell'intera provincia di Palermo, correggimi ingegnere se sbaglio, perchè talvolta nela foga di scrivere sono un pò "estemporaneo".
SE DOVESSI ESSERE IO ......
Caro Nicola, se dovessi essere io "l'ingegnere" che tu vorresti ti correggesse nell'ipotesi tu avessi sbagliato perchè "un pò estemporaneo nella foga di scrivere",posso, soltanto, dirti che, anche alla luce di quella che è, o pare sia, l'ipotesi più plausibile sull'eccesso di cloriti che tanto giustificato allarme ha destato, una delle due ipotesi da te prospettate (cessione all'APS o gestione da parte dell'APS del potabilizzatore) potrebbe garantire una gestione globale del servizio migliore e più efficace.
Anche se, personalmente,non ritengo la questione da te posta di fondamentale importanza per la ottimizzazione del servizio medesimo.
La gestione da parte dei due soggetti dell'acqua che viene immessa nella rete idrica è "concorrente", a mio giudizio,solo perchè APS e SORGENTI PRESIDIANA "concorrono", nel senso che contribuiscono, nella immissione in rete dell'acqua distribuita dal civico acquedotto.
Quanto al resto sarei un presuntuoso se pensassi di cogliere e di "correggere" eventuali tuoi "sbagli".
Posso, al più, limitarmi a dirti quale sia il mio pensiero al riguardo.
La questione è, certamente, complessa.
Ciò non fosse altro perchè il potabilizzatore, essendo stato realizzato col sistema del projet financing, non è di proprietà del Comune.
"De facto" e "de jure", per usare un'espressione di cui l'amico Riccardo Gervasi si è più volte servito in questi giorni.
Il potabilizzatore sarà di proprietà del Comune, soltanto, alla scadenza del contratto.
Cioè, tra circa venti anni.
Infine uno "sbaglio" sono, proprio, costretto a correggertelo.
Non avresti dovuto mettere tra virgolette "idonea all'uso umano".
E ciò non perchè io sia "innamorato" del potabilizzatore.
Ma perchè l'acqua che il potabilizzatore immette in rete è IDONEA ALL'USO UMANO.
Almeno per quelle caratteristiche che LA LEGGE IMPONE DEBBANO AVERE LE ACQUE A TALE USO DESTINATE.
A meno che non vogliamo mettere in discussione i risultati delle analisi che da circa sei anni a questa parte vengono, regolarmente e sistematicamente, effettuate.
Se mettiamo in discussione anche tali risultati è meglio che a quell'impianto si mettano i sigilli e si reimmetta in rete, direttamente, l'acqua di Presidiana e di Santa Barbara.
Però, così, "SPUTTANEREMMO" circa 25 ANNI DI BATTAGLIE POLITICHE CHE SONO STATE CONDOTTE DA TUTTE LE FORZE POLITICHE, IN PARTICOLARE DI SINISTRA, PROPRIO PERCHE' L'ACQUA DI PRESIDIANA VENISSE RESA IDONEA ALL'USO UMANO.
La complessità della
La complessità della vicenda “ACQUA” è una peculiarità propria della nostra Città perché, nell’ambito del bacino ATO 1 Palermo (composto dagli 82 paesi che compongono territorialmente la provincia), siamo l’unica comunità che utilizza un potabilizzatore per immettere “acqua potabile” in rete.
Un potabilizzatore che, come è stato giustamente ricordato, è stato realizzato con il sistema del project financing e, tale soluzione tecnica, non consentirebbe – in linea di principio – di percorrere la tesi prospettata da Nicola Pizzillo.
E la APS , caro Nicola, non avrebbe alcun interesse ad “acquistare” e fare proprio un impianto di potabilizzazione che utilizza sistemi tecnici dalla stessa APS ritenuti non convenienti dal punto di vista economico.
Questo perché non sfugga, all’attenzione di ciascuno di noi, che il gestore con l’acqua “fa buissiness” per dirla all’americana……
Sulla vicenda di questi ultime ore credo vada dato atto al Sindaco della nostra Città di avere agito più che correttamente a salvaguardia della salute della propria collettività.
Piuttosto rimango perplesso nell’apprendere che altre autorità sanitarie avrebbero bacchettato tale iniziativa sindacale giudicandola “eccessiva” dal punto di vista dello zelo.
Quando si parla di salute pubblica non si è mai eccessivi nello zelo !!
Piuttosto, nella lunga vicenda “ACQUA” (dal 1992 in poi…), sarebbero stati necessari tanti altri “eccessi di zelo” per evitare le immense problematiche che la nostra Cefalù ha dovuto scontare – e sta pagando a caro prezzo – per scelte forse non sempre adottate avendo a riguardo l’interesse pubblico.
Leggo che sulla vicenda ACQUA non dovrebbero esserci fazioni politiche, non dovrebbero esserci strumentalizzazioni, niente ideologie.
Ma, alla fine, registro che il Consiglio Comunale è stato rinviato perché sul punto all'o.d.g. l’OPPOSIZIONE ha abbandonato la seduta, che componenti della MAGGIORANZA hanno ritirato le firme, etc.. etc..
Questa mia ultima considerazione non vuole essere, in alcun modo, censura al comportamento dell’una o dell’altra parte politica.
Tengo a precisarlo proprio per evitare sterili polemiche.
Credo, però, che tutto questo giovi soltanto a TERZI……
Di certo non noi cifalutani.