Il Partito della Rivoluzione

ritratto di mauro zito

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Una vera "Rivoluzione": sabato alle 16:30 Sgarbi presenta il suo partito ma è pronto a fare un passo indietro per amore della Città - se i cefaludini me lo chiedessero farei anche l'assessore o il vice parroco ma non mi si addice l'idea del vice sindaco - dice... (mha mistero!). Poi parla dell'imperfezione di Croci, Guercio, Corsello (che avrebbe tutti dalla sua parte), la Moratti che come dice lui lo ha cacciato dalla Giunta comunale di Milano, il defunto architetto Culotta, Lapunzina (che non sarebbe bello come lui), il maresciallo dei carabinieri di Salemi. Poi dice di essere aperto alle coalizioni con Caliò, con Croci e con Calabrese che alla fine fa 100 passi indietro e si allea con lui (altro mistero).
Domanda: che alleanza ci sarà con la Testa? E con Cusimano? E con il sindaco? (mistero).
Bella la politica... è tutto un gioco di parole, alleanze, passi avanti, indietro.......
Io molte volte ho sollecitato le alleanze e avevo detto che l'UDC era un partito aperto a tutti, bhe come vedete avevo ragione in entrambi i casi :-)

ritratto di mauro zito

Le 7 domande sul dopo: PDR-UDC

E se Croci facesse 100 passi indietro, cosa ne sarebbe dell'accordo con l'UDC? Articolo analitico aggiornato e "Le 7 domande sul dopo: PDR-UDC" su www.cefaluestate.it

ritratto di Nicola Piro

Intellettualoide o "piddrasciuni" . . .

. . . il Vittorio nazionale ?

A volte, quando hai l' impressione di esserti reso conto del vuoto esistente a Cefalù in relazione alla mancanza di veri protagonisti preparati e capaci di assumere la responsabilità di gestionwe della cosa pubblica, pensi che un tipo o soggetto come Sgarbi, nella penosa situazione nella langue Cefalù, potrebbe assumere il ruolo di deus ex machina. Poi, quando leggi Mauro Zito - del quale non metti minimamente in dubbio quello che scrive sull' Apollo di Ferrara - hai la certezza che ti cala il latte al punto che vorresti gridargli: non rompere più, smamma, togliti via dai . . ., vai a farti curare, sei un vero "piddrasciuni". Ecco il dramma di Cefalù e dell' Italia: la mancanza di riferimenti in materia di uomini, di idee e di programmi. Donde, quando come ieri assisti all' elezione in assenza di inciuci del presidente della Repubblica di Germania da parte di una assemblea parlamentare seria e composta, senza la presenza di corazzieri stupidamente impalati, pompa cretina à l' italiana, discorsi senza sostanza (come quelli che fanno i vari Fini, Casini, Napolitano, D' Alema - specialisti in scienze politiche anche queste á l' italiana - giammai conoscitori di elementari nozioni di economia e di gestione della cosa pubblica), commozioni e lacrime teatrali ed altre baggianate, allora ti rendi conto che questa Italietta non cambierà mai. E così è il caso-Sgarbi. Prima un certo entusiamo . . . poi la delusione che il soggetto soltanto di una cosa è capace: del nulla. E le premesse dovrebbero essere percepite da un cefaludese attento, soltanto al profferire di proposte programmatiche monostrutturali (turismo, solo turismo, che, poi, ha finito per rovinare Cefalù e sottoposto il modo di pensare e di vivere dei cefaludesi ad una metamorfosi negativa), giammai integrate da iniziative e attività produttive (artigianato artistico, edilizia residenziale dai prezzi e dalla qualità alla portata del cittadino-medio, commercio, informatica, etc.), progetto di un futuro ipotizzabile, non costruito sulle nuvole, etc. Finita quella fase fatta di odio preconcetto verso la Germania fagogitato da soliti settori più o meno sinistroidi della società, espressione più di un presunto complesso d' inferiorità che di ratio, ora, con l' acqua alla gola che sta per affogare tutti, ed all' evidenza della sana economia della Germania fondata su premesse scientifiche e solide fondamenta sociali, prima che teoriche della pessima specie, ecco - come si legge spesso sui quotidiani-spazzatura italiani - la spinta a voler espatriare e cercare lavoro ancora una volta in questo Paese. Però senza la conoscenza perfetta della lingua: niet. Ed ecco, allora, le sedi del Goethe-Institut che non possono più far fronte alle richieste di corsi linguistici (troveranno una soluzione !) e alcuna protesta di giovani e forconi per dire ai vari Micciché, Lombardo, Granata, Costa e piripillè vari: Jativinni, e ai vari smidollati come Fini: rinnegati ! Cosa venite a fare in Sicilia ?

ritratto di mauro zito

Goethe

Goethe diceva che l'Italia senza la Sicilia non ha un'anima, ultimamente è diventato il mio motto :-)