Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco ...

ritratto di Antonio Franco

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Rispondendo al suo intervento "La gatta frettolosa ecc.", ribadisco che quanto lei ha proposto, assessore Patanella, è fumoso e contraddittorio né corrisponde alle reali attese culturali di Cefalù: qualcuno in questa Città deve pur avere il coraggio di esprimerle chiaramente quel che pensa; non vorrei che lei ritenesse di avere il 100% dei consensi su quel che propone, né d'altronde sono state poche o poco autorevoli le perplessità che la sua proposta ha suscitato nell'incontro con le realtà culturali locali! O non se n'è accorto?

a) Sul ticket sì o ticket no, a quanto pare, già lei ha fatto, in quell'occasione, più di mezzo passo indietro registrando la posizione contraria di taluni albergatori: io le ho detto che sono contrario, ma non perché lo dicono gli albergatori, bensì perché creerebbe disparità fra turisti che lo pagano e altri che non lo pagano (perché non intercettabili); aggiungo che non sono affatto per la gratuità dei monumenti, perché farei pagare un ticket anche di 10 euro per i non residenti purché vi fosse un minimo di servizio pubblico di accoglienza/guida e un massimo di decoro, che il Comune può far curare in convenzione, più servizi aggiuntivi a fruizione facoltativa gestiti da associazioni o privati (e questo vale per tutto, dalla Rocca alla Corte delle stelle, dal teatro al bastione).

b) Sulla gestione del teatro sono pronto a confrontarmi con lei e con qualunque altro amministratore perché le dimostrerò come si può gestire da Ente pubblico una struttura come la nostra senza regalarla alla gestione di privati o di altri enti che ne farebbero il loro canapè: questo non perché ho la scienza infusa ma perché ritengo di potermi avvalere di esperti di qualità anche superiore a quelli che consulta lei, e per un maggiore interesse della collettività!

c) Sull'anno ruggeriano, guardi, la invito a chiedere non a quelli che erano lì all'incontro, ma in giro, in particolare ai giovani e, soprattutto, ai visitatori (non ai turisti mordi e fuggi) per sapere cosa si aspettano dalla Città perché risalga nelle classifiche turistiche: le diranno TUTTI che si aspettano più cura dei luoghi, più strutture funzionanti, più servizi essenziali, l'acqua potabile, le strade a posto, un traffico regolare, meno rumori notturni, ecc., a cui aggiungeranno, infine, delle manifestazioni che li coinvolgano; lei pensa che l'inaugurazione di una statua, un'opera lirica di Szymanowski, un gemellaggio e la messa in scena di un'incoronazione vadano in questo senso? faccia pure!

d) sul Regolamento per i Beni comunali, sto aspettando che qualche amministrazione abbia il senso di responsabilità di spingere gli Uffici a completarne la bozza e di portarlo in Consiglio, altrimenti continuerò a pensare che si vuol persistere nel rimanerne senza, perché - nelle more - si continui a fare come prima, cioè a discrezione e simpatia di chi governa la Città.

e) Sui festival che vuol organizzare: anzitutto mi sono sempre chiesto perché lo Sherbeth dev'esser fatto in autunno, quando a Cefalù c'è poca gente e poca ne richiama una manifestazione sul gelato che, invece, fatta (non dico ad agosto) ma a fine maggio, a giugno, ai primi di luglio potrebbe lanciare il prodotto e fungere da promozione stagionale per la Città; inoltre, sulla pasta (guardi che su quest'argomento, come diamo a vedere entrambi, con lei reggo il confronto da esperto) non farei un festival generalista, ma partirei dalla "pasta a taianu", nostro piatto tipico, di cui la benemerita associazione Polis Kephaloidion già organizza una sagra, che si potrebbe potenziare aprendola al confronto con altre tipologie di pasta e di piatti connessi.
Come vede, a Cefalù - se cerca un confronto istituzionale vero - troverà chi ha idee per amministrare questa Città; se ne cerca uno di maniera, su proposte preconfenzionate, discusse "tanto per parlare" e dimostrare che si convocano gli interessati ma " ahimè gli interlocutori sono pochi o non ci sono le competenze", non potrà che ricevere le mie critiche (e non solo le mie). E, in conclusione, non si rifugi nelle ritrite frasi fatte: lei ha il DOVERE istituzionale di rispondermi in qualunque sede, perché io sono un consigliere comunale, quindi eletto dai cittadini, che le chiede, a nome loro e non solo, conto e ragione del suo operato; lei non è stato eletto ma è un assessore di questa Città, quindi lasci stare espressioni come "sterile polemica personale". La sterilità culturale, anche in funzione polemica, non mi appartiene e, glielo dico sinceramente, non si offenda: se lei fosse solo l'avv. Vito Patanella, cittadino di Palermo, e io fossi solo il prof. Antonio Franco, cittadino di Cefalù, non prenderei neanche in considerazione le sue proposte né perderei tempo a valutarne con il bilancino in milligrammi il peso culturale; invece, sono tenuto a degnarle di discussione e, siccome non le condivido, a dibatterle dialetticamente perché riguardano la mia Città, di cui sono consigliere comunale e di cui lei non è più un osservatore esterno (con cui la polemica sarebbe personale) ma un assessore, vedremo quanto pro tempore.