Voto di scambio o di opinione
28 Febbraio 2012, 19:05 - Angela Macaluso [suoi interventi e commenti]
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Cosa dovrebbe essere la politica ? e poi: meglio voto di scambio o di opinione ?
Politica è PARTECIPAZIONE.
I cittadini devono essere protagonisti del futuro della città, restituendogli un ruolo sottratto negli anni da una classe politica chiusa nel loro (o forse è meglio dire Nostro) Palazzo e ancorati alle proprie poltrone.
Credo che occorrerebbe chiedere ai giovani di partecipare attivamente alla creazione della Cefalù di domani, non come spettatori ma come partecipanti in collaborazione con gli “adulti”. Per adulti si intende gente con esperienza amministrativa e organizzativa e per giovani si intendono persone con nuove idee, entusiasmo , energia e tecnologia.
Per fare in modo che a Cefalù sia ridato il ruolo che merita servono persone oltre che oneste e valide, propositive e con programmi attuabili. Occorre dare spazio a politici che abbiano “ capacità di fare” indipendentemente dalla loro età. Non più fantasie per incantare gli elettori.
Devono i cittadini capire che bisogna smetterla di servirsi dei voti di scambio o come li chiamo io di “conoscenza”, laddove per conoscenza non intendo il sapere ma il legame di amicizia o parentela che lega l’elettore all’eletto.
Quindi utilizzare il voto di opinione che è un voto fortemente ragionato e non il voto di appartenenza mosso da sentimento .Molti di noi votano alla fine perché tizio o caio è un parente o amico o amico di amici. Lo si fa per sentimento e a volte per opportunismo pensando che il “ nostro amico eletto” , un giorno ci renderà il favore.
Le scelte per le elezioni locali non possono essere condizionate dal sentimento o dall’opportunismo. Per quanto nobile, l’amicizia può indurre a scelte sbagliate, specie se le scelte sono destinate ad avere conseguenze irreversibili. Non sempre un amico o un parente è in grado di amministrare la cosa pubblica e così non facciamo altro che danneggiare un’intera cittadina.
Ci assumiamo una responsabilità enorme nel votare e bisogna esserne all’altezza. Bisogna avere il coraggio di far valere le nostre personali idee e soprattutto il nostro diritto al voto conquistato a suon di “ battaglie” dai nostri padri o nonni.
Il successo giunge soltanto quando l’intuizione si combina con il coraggio di prendere le decisioni diceva Uelli Prager. E quindi .. prendiamole queste decisioni …. con coscienza!!!
Angela Macaluso
Amm.re FranSicile Tour Operator
Cefalù
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Cara Angela
Ho qualche perplessità, anche se il tuo ragionamento è bello.
Queste perplessità mi vengono da ciò che sento in giro, non solo a Cefalù, la voglia di astensionismo.
Ho paura e non scherzo che l'astensionismo diventi totale, anche se ciò significa rinunciare ad un diritto e anche un dovere.
La gente, il popolo è stanco delle istituzioni, dei partiti e ritiene che "IL VOTO E'ORMAI UN ESPRESSIONE INUTILE" fatto solo per leggittimare le cialtronerie della casta a danno dei cittadini.
Il mio vero incubo invece è proprio l'astensionismo e allora grido "ADATE A VOTARE" anche per un vostro amico senza idee ... per chi volete ma votate .. votate ... votate
Giusi, non me ne volere
e non voglio neanche essere blasfemo, ma dati i tempi e la classe politica attuale e quella in prospettiva, credo che l'unico voto che ci possa salvare sia quello da fare a Gesù Salvatore "ru cappelluni"
Non ho scritto di astenersi
Buonasera Sig Farinella
Io non ho scritto di astenersi .. anzi.. ho detto che bisogna andare a votare per far valere i propri diritti.. quelli conquistati con le battaglie dei nostri padri o nonni..
Ma non posso non dire che OCCORRE VOTARE CON COSCIENZA .
Non per chiunque .. ma per gente che veramente vuole fare qualcosa per la nostra Cefalù, per i cittadini tutti .
Non possiamo sprecare così un diritto conquistato. Un diritto che ci rende parte di una democrazia . Un diritto che dobbiamo far valere non come scambio e /o opportunismo ma come cambiamento di questo immobilismo in cui la nostra bella città si trova .
Le tue parole
salgano in cielo, cara Angela.
A volte il non voto potrebbe
A volte il non voto potrebbe essere anche più utile del voto.
Lo è stato storicamente, in Italia potrebbe assumere un significato particolare, e positivo.
Anche il non voto è una espressione di voto, è una scelta, valida come le altre.
Se siamo a questo punto
è proprio perchè si è sempre votato pensando al proprio tornaconto, turandosi il naso, e preferendo personaggi anonimi o equivoci, spesso incapaci, piuttosto che persone competenti e trasparenti, in grado di risolvere i diversi problemi sul tappeto.
Adesso i nodi sono venuti al pettine!
Speriamo che sia servito da lezione per le prossime consultazioni elettorali, a cominciare dalle comunali, nelle quali si deve fare strada il merito e la professionalità.
Concordo con Angela sulla seguente affermazione: Le scelte per le elezioni locali non possono essere condizionate dal sentimento o dall’opportunismo. Per quanto nobile, l’amicizia può indurre a scelte sbagliate, specie se le scelte sono destinate ad avere conseguenze irreversibili. Non sempre un amico o un parente è in grado di amministrare la cosa pubblica e così non facciamo altro che danneggiare un’intera cittadina.
uno sguardo dall'esterno
salve a tutti cari vicini :)
curioso sullo svolgimento delle prossime elezioni di Cefalù volevo fare un paio di considerazioni:
il NON VOTO, per quanto comprensibile visto l'indecente spettacolo che la politica italiana a tutti i livelli ci propone quotidianamente, va paradossalmente a favore proprio del sistema da cui cerca di allontanarsi. chi è in politica è organizzato a convogliare consensi, che pesano di più se si abbassa la soglia dei votanti.
il Voto di Opinione è possibile solo quando la Politica (con la P maiuscola) si fa dialettica per discutere e affrontare i problemi della "polis" e della "cummenia". quando la Politica viene meno per mancanza di Patos (ed pare che a Cefalù sia assente da anni) questo spazio viene saturato dal tecnicismo di partito, dove la tecne di fidelizzazione dell'elettorato prende il sopravvento sui bisogni del territorio, spostando il potere decisionale nelle famigerate stanze dei bottoni, dove vengono stilati programmi più o meno tutti uguali e scelti candidati in base al portafoglio di voti e non in base al merito e alla capacità.
il voto di SCAMBIO è la parte grigia con cui tutti coloro che fanno politica devono fare i conti, sia che la si pratichi sia che la si voglia contrastare. la triste realtà è che nei nostri territori spesso il voto NON è LIBERO, ma vincolato dai rapporti personali di dipendenza sociale, lavorativa o corporativa, oltre che dai giustificabili rapporti di parentela.
I GIOVANI farebbero bene a tirare fuori le unghia, perchè arrivano al buffet alla fine della festa, dopo che si sono gia mangiati tutto quanto e gli viene lasciato da pulire. se non prendono a cuore le operazioni di pulizia e imparano metodicamente a non delegare le scelte agli altri, a non pensare che la cosa pubblica riguardi gli altri, e che i problemi li si possa risolvere solo con la raccomandazione di turno, potranno solo accampare le briciole di un banchetto che ormai è finito da oltre un decennio.
ai Cefaludesi consiglio di PERSEGUITARE i candidati, mettendoli in difficoltà, ponendo i problemi, non solo per la campagna elettorale, ma sopratutto dopo, quando finiti i proclami e le promesse si tratta di affrontare i concreti e quotidiani problemi della città
infine
CEFALU' e il suo ruolo delle madonie
da ormai troppo tempo Cefalù ha abdicato al suo ruolo di traino per il comprensorio madonita, che nel frattempo è cresciuto nella vision di sviluppo del territorio che va oltre l'impostazione partitica, ma che risente negativamente dell'assenza di quello che dovrebbe naturalmente essere il suo punto di forza per storia, tradizioni e infrastrutture.
infine
auguro a voi cefaludesi e a tutti i madoniti che la prossima amministrazione sia in grado di prendere coscienza che una Cefalù forte non può più prescindere dalle Madonie.
un abbracci e un in bocca al lupo