Il Sindaco dichiara l'acqua non potabile e non utilizzabile per usi alimentari
29 Gennaio 2010, 20:11 - Staff [suoi interventi e commenti]
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Il Sindaco di Cefalù, Giuseppe Guercio, ha firmato oggi, 29 gennaio, una ordinanza con la quale vieta di bere l'acqua del rubinetto e di utilizzarla per ogni altro uso alimentare.
Il provvedimento è stato preso su indicazione del S.I.A.N. (Servizio per l'Igiene degli Alimenti e della Nutrizione), dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo, a seguito di analisi effettuate che avrebbero fatto riscontrare una concentrazione di cloriti in misura doppia rispetto a quanto previsto dalla norma.
I consiglieri dei gruppi consiliari di opposizione hanno preannunciato che chiederanno al Sindaco di relazionare in aula, sui motivi che hanno portato all'adozione del provvedimento, durante la seduta prevista per martedì 2 febbraio alle ore 20,00.
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Il sindaco era tenuto, altro che allarmismo!
Il sindaco ha correttamente emesso l'ordinanza in quanto gli è stato richiesto dal Servzio Igiene degli alimenti di Palermo che ha riscontrato nell'acqua in distribuzione cloriti in misura doppia (ng/l 1600) rispetto a quanto previsto dalla norma (ng/l 700).
I cloriti sono sottoprodotti tossici che si formano quando si utilizza il biossido di cloro che è il disinfettante utilizzato dal potabilizzatore .
Per una corretta informazione riporto quanto previsto dalla normativa in materia di qualità delle acque destinate al consumo umano.
Qualora venga accertato il superamento dei parametri l'azienda unità sanitaria locale interessata, comunica al gestore l'avvenuto superamento e, effettuate le valutazioni del caso, propone al sindaco l'adozione degli eventuali provvedimenti cautelativi a tutela della salute pubblica, tenuto conto dell'entità del superamento del valore di parametro pertinente e dei potenziali rischi per la salute umana nonché dei rischi che potrebbero derivare da un'interruzione dell'approvvigionamento o da una limitazione di uso delle acque erogate.
Sull'argomento assieme ai consiglieri di opposizione chiederemo che il sindaco venga e riferire Martedi alle ore 20.00 in Consiglio comunale.
Altro che "correttamente" : ordinanza emessa DOVEROSAMENTE!
Se il consigliere Lapunzina ha inteso alludere al contenuto del mio commento, avrebbe potuto risparmiarsi la precisazione.
Nel mio commento ho, infatti, scritto a stampatello "ALLARMISMO ASSOLUTAMENTE GIUSTIFICATO".
Il problema non è il "biossido di cloro" che, come disinfettante, viene impiegato, come è stato sempre impiegato, nel potabilizzatore e prima del potabilizzatore.
IL PROBLEMA E' CAPIRE PERCHE' DOPO QUASI SEI ANNI DALL'ENTRATA IN FUNZIONE DEL POTABILIZZATORE L'ECCESSO DEI CLORITI SIA STATO RIVELATO DALLE ANALISI SOLTANTO IERI O IERI L'ALTRO.
IL PROBLEMA E' CAPIRE SE SI SIA TRATTATO DI UN CATTIVO FUNZIONAMENTO DELL'IMPIANTO O DI UN FATTO O DI UNA CIRCOSTANZA CHE IN NULLA E PER NULLA POSSANO ESSERE COLLEGATI AL FUNZIONAMENTO DEL'IMPIANTO MEDESIMO.
E' QUESTO CHE, PER UNA "INFORMAZIONE CORRETTA" E COMPLETA, IL COMUNICATO DELL'AMMINISTRAZIONE AVREBBE DOVUTO FARE CAPIRE.
Quanto all'ordinanza altro che "correttamente" è stata EMESSA DOVEROSAMENTE!
Clorito e biossido di cloro
Il biossido di cloro non è stato mai utilizzato prima dell'entrata in funzione del potabilizzatore; il disinfettante che veniva utilizzato era l'ipoclorito di sodio. Basta fare una semplice ricerca per capire che il clorito è un sottoprodotto del biossido.
Per quanto rigarda gli esami effetuati in questi anni sapremo qualcosa in più quando ne avremo conocenza.
DENUNCIA ALLA PROCURA E PATRIE GALERE
Mai avrei pensato di dovermi, e potermi, cimentare in una disquisizione chimica o in un approfondimento di natura igienico sanitaria sulla differenza tra l’ipoclorito, o candeggina che la si voglia chiamare, e il biossido di cloro né, tantomeno, sul fatto che il “clorito” sia un “sottoprodotto” , un derivato o un residuo del biossido di cloro o dell’ipoclorito.
Disquisizioni e approfondimenti di tale natura li lascio agli esperti.
Un fatto è ASSOLUTAMENTE CERTO : ipoclorito e biossido di cloro possono essere impiegati indifferentemente per la disinfezione delle acque destinate al consumo umano.
Come lo sono stati a Cefalù , ripeto, prima e dopo l’entrata in funzione del potabilizzatore e come lo sono in tutti i pubblici acquedotti.
CON DELLE SOSTANZIALI DIFFERENZE:
il biossido di cloro ha uno spettro disinfettante più ampio di quello dell’ipoclorito ed una efficacia disinfettante maggiore e, pertanto, può essere immesso nell’acqua destinata al consumo umano in quantità minore rispetto all’ipoclorito garantendo una MIGLIORE E UNA MAGGIORE EFFICACIA;
il biossido di cloro non altera le caratteristiche organolettiche dell’acqua come, invece, le altera la candeggina o ipoclorito;
l’ipoclorito può dar luogo alla formazione nell’acqua di sostanze cancerogene come, invece, non può dar luogo il biossido di cloro che, rispetto all’ipoclorito, è prodotto “più evoluto” o di generazione successiva.
Infine, una DIFFERENZA DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO :
IL BIOSSIDO DI CLORO E’ PIU’ COSTOSO DELL’IPOCLORITO.
Quanto al resto SAREBBE STATO, E SAREBBE, FATTO DI INAUDITA GRAVITA', autentico ATTENTATO ALLA SALUTA PUBBLICA, se dei risultati degli "esami effettuati in questi anni" dovessimo "saperne di più quando ne avremo conoscenza".
Il SIAN cui sono demandate le analisi ed il Sindaco che, in base ai risultati delle stesse, è l'autorità preposta all'adozione dei consequenziali provvedimenti, sarebbero state ISTITUZIONI ASSOLUTAMENTE IRRESPONSABILI se in presenza di esami,come quelli che hanno portato all'ordinanza dei giorni scorsi, non avessero operato come hanno DOVEROSAMENTE OPERATO a seguito dei risultati delle ultime analisi.
Se in presenza di risultati come gli ultimi, il SIAN ed il Sindaco avessero taciuto e non si fossero comportati come, invece, si sono comportati ALTRO CHE DENUNZIA ALLA PROCURA, per loro LE PATRIE GALERE!
Credo che sulla
Credo che sulla "doverosità" dell'adozione della Ordinanza Sindacale non debba sorgere dubbio alcuno.
Ciò che in questa vicenda lascia perplessi è il valore percentuale dei cloriti riscontrati,notevolmente superiore (più del doppio..)a quanto consentito dalla legge.
E considerato che tale anomalìa è stata accertata soltanto dopo i periodici controlli eseguiti dalle autorità sanitarie, è plausibile ritenere che tale elevatissima concentrazione (se non addirittura maggiore) esistesse "in rete" già da qualche tempo.
Da quanto ? In che percentuale ?
Ad oggi non è dato saperlo.
Ma, sopratutto, con quali potenziali deleteri effetti ?
Non è allarmismo ma necessità di conoscere la realtà dei fatti.
Se non altro perchè si parla di salute pubblica.
E mi chiedo come mai il servizio di controllo interno all'impianto di potabilizzazione non si sia accorto di avere "sforato" così clamorosamente nella percentuale immessa in rete.
Il tutto per la tranquillità di ciscuno di noi.
Alla domanda rispondo con altra domanda
Caro Rosario, con il rispetto che ho sempre avuto, ed ho, per la tua intelligenza, mi permetto di rispondere con altra domanda a quella che tu, leggittimamente, ti sei posto e poni :
non ritieni che il tuo dubbio sul fatto che "il servizio di controllo interno all'impianto di potabilizzazione non si sia accorto di avere "sforato" così clamorosamente nella percentuale immessa in rete" altro non sia se non la certezza di avere individuato nel potabilizzatore, o nel cattivo funzionamento dello stesso, la causa dell'elevato contenuto di cloriti nei campioni di acqua esaminata ?
Se dovesse essere così, l'occasione potrebbe essere la più proprizia per pervenire alla rescissione, in danno, del contratto con il gestore.
Scusate
concordo con il "tenuto" e "allarmismo assolutamente dovuto". La questione è: ogni quanto vengono fatti questi controlli?? Ogni sei anni?? Non ci sono controlli giornalieri?? Grazie
non sono ..
né un chimico né un tecnico del settore ma semplicemente un semplice utente,un semplice cittadino che in questo comune paga le tasse.Dopo questa breve premessa ,mi viene da pensare a quelle che sono o possano essere le conseguenze per chi si trovasse a consumare l'acqua magari utilizzandola per cucinare,mi viene da pensare a tutte quelle persone anziane che non avendo la possibilità di comprare l'acqua si trovano costretti a consumare il miscuglio di veleni che il gestore ci fornisce;qui si sta giocando con la salute pubblica!Fermo restando il disagio economico che tale situazione ha generato,trasferte nei comuni limitrofi per servirsi delle fontanelle,acquisto di acqua minerale ,cosa che per altro già si faceva(personalmente fin quando non vedrò i nostri amministratori,APPUZZARI,nella bottiglia che contiene acqua "potabile"continuerò a comprarla)e tutta una serie di problematiche che questa situazione ha creato.Sicuramente ci saranno dei responsabili che dovranno rispondere in pubblico del danno causato ad una città,città di don Lappanio,ma sempre città!Una sola domanda:MA A NOI CHI CI TUTELA?Saluti.
Caro Saro, in base agli
Riportiamo il seguente commento dell'avv. Rosario Fertitta erroneamente inserito in coda ad un altro articolo.
Caro Saro, in base agli elementi in nostro possesso ed evidenziati anche su questo sito, è plausibile ritenere che il problema trovi la propria origine proprio nell'impianto di potabilizzazione.
D'altra parte, chi potrebbe immettere in rete sostanze disinfettanti ?
E' da ritenere che soggetti terzi possano aver introdotto fraudolentemente tali sostanze in rete ?
La vicenda, ribadisco, appare alquanto complessa e ed ancor più delicata proprio perchè attiene alla sfera della salute pubblica.
Sulla tua domanda, di rimando alla mia: la rescissione in danno è uno strumento giuridico molto delicato ed una sua eventuale opzione necessita di tutta una serie di dati ed elementi che, allo stato,mi sono sconosciuti.
Ma, sopratutto, necessita di una volontà in tal senso da parte dell'Amministrazione Comunale. Rosario Fertitta
Caro Rosario, nella
Caro Rosario, nella dichiarazione resa dal Sindaco sulla immissione nella rete di distribuzione da parte dell'APS di altra acqua (presumo quella di Collesano) diversa da quella trattata e disinfettata dal potabilizzatore potrebbe esserci la chiave di tutto.
Ciò per due ordini di motivi che il personale approfondimento che, della questione, ho fatto in questi giorni mi fa ritenere molto plausibili :
1 - la miscelazione in rete di due acque disinfettate una con diossido di cloro (potabilizzatore) e l'altra con ipoclorito di sodio (APS Collesano?)può avere favorito la sottoproduzione dei cloriti;
2 - la sopravvenuta introduzione in rete, per una qualsiasi causa, di agenti inquinanti organici che, ossidati dalle particelle di cloro, hanno dato luogo alla formazione dei cloriti.
La formazione dei cloriti, in questa seconda ipotesi, sarebbe RIPROVA E GARANZIA del funzionamento complessivo del PROCESSO DI DISINFEZIONE dal quale in nessun civico acquedotto si può fare a meno.
Ciò perchè batteri e inquinanti organici possono essere letali per la popolazione tutta.
Da tale punto di vista MEGLIO I CLORITI O GLI INQUINANTI ORGANICI ?
Per quanto ho potuto apprendere, a mio giudizio, MEGLIO I CLORITI sui cui effetti sulla salute umana la letteratura scientifica non ha certezze e prove.
Peraltro, sempre spulciando via internet, ho appreso che talune regioni, in considerazione dell'alto tasso di inquinamento delle acque sottoposte al processo di potabilizzazione hanno OTTENUTO DEROGHE AI VALORI MASSIMI DEI CLORITI nell'acqua destinata al consumo umano.
Infine, per quanto ho letto in una pubblicazione dell'ISS (Istituto Superiore della Sanita') i CLORITI sono presenti nelle acque disinfettate sia come sottoprodotti del diossido di cloro e sia anche come IMPUREZZE DELL'IPOCLORITO.
DI BUONI PROPOSITI SONO LASTRICATE LE VIE DELL'INFERNO
All'amico Saro Di Paola voglio ricordare il commento postato alle ore 7.15 di domenica 31 gennaio:
"Mai avrei pensato di dovermi, e potermi, cimentare in una disquisizione chimica o in un approfondimento di natura igienico sanitaria sulla differenza tra l’ipoclorito, o candeggina che la si voglia chiamare, e il biossido di cloro né, tantomeno, sul fatto che il “clorito” sia un “sottoprodotto” , un derivato o un residuo del biossido di cloro o dell’ipoclorito.
Disquisizioni e approfondimenti di tale natura li lascio agli esperti."
DI BUONI PROPOSITI SONO LASTRICATE LE VIE DELL'INFERNO
Caro Saro,
non so se siano meglio i cloriti o gli inquinanti organici.
Io credo che, se parliamo di acqua potabile, sarebbe meglio poterli evitare entrambi.
Mi chiedo quali approfondimenti tu abbia fatto in rete. Potrei suggerirti un paio di links:
http://www.regione.veneto.it/NR/rdonlyres/991E1A04-B982-4836-870F-01E38E...
www.unibs.it/on-line/dms/Home/Ricerca/.../documento9550.html
Lascio a chi lo desidera verificare quali siano le conseguenze dei cloriti sulla salute dell'uomo.
La cittadinanza è preoccupata di suo, e non è certo il caso di fare allarmismo.
Parimenti, ritengo non sia affatto giusto minimizzare.
Attendiamo risposte chiare e convincenti.
Non sempre la spiegazione si può trovare "in re ipsa"...
Spero concorderai.
Gaetano Lapunzina
BUONI PROPOSITI E VIE DELL'INFERNO
Caro Gaetano, solo a pensare di essermi cimentato in "disquisizioni chimiche e/o approfondimenti di natura igienico sanitaria su......" sarei presuntuoso almeno quanto chi altro su tale piano ha portato la discussione.
Ho semplicemente letto, come tu hai letto, i links che, in materia, le vie telematiche ci mettono a disposizione.
Ti sei scordato di precisare che, ne "l'Osservatorio di Cefalunews", relativamente alla "CAUSA DELL'ECCESSO DI CLORITI", ho, pure, scritto che "a mio giudizio, è TROPPO FACILE DA INDIVIDUARE E DA RIMUOVERE".
Per evitare che siano altri a farlo, magari per mettere in risalto quanto io sia presentuoso e/o di quali altri "buoni propositi siano lastricate le vie dell'inferno" sono io a precisare che l'ho scritto in tanto, ed in quanto, avevo attribuito, d'emblais, la causa dell'eccesso di cloriti ad un cattivo funzionamento del sistema di disinfezione del potabilizzatore.
Cattivo funzionamento cui si sarebbe potuto immediatamente porre rimedio se, come almeno presumevo e come nessuno ci ha ancora confermato, sino a ieri l'altro, il SIAN avesse "ATTENZIONATO", come avrebbe avuto il dovere di attenzionare, il valore dei cloriti nei campioni prelevati in rete per quasi sei anni, senza riscontrare anomalie.
Cefalù ha diritto al "modeling"
Caro Saro,
A differenza di Te, che parli di "causa troppo facile da individuare e rimuovere", a me sembra di capire che le cause potrebbero essere molteplici e risiedere anche nel tipo di acqua trattata.
Diffido, pertanto, di chi (intervista Sindaco) ha già individuato una soluzione in meno di 48 ore.
Ritengo che Cefalù possa avere diritto al "modeling".
Gaetano Lapunzina
Da “ACQUA POTABILE E ACQUA DI BALNEAZIONE: RISCHI PER LA SALUTE”
Gabriella Aggazzotti (Professore Ordinario di Igiene Generale ed Applicata)
Università di Modena e Reggio Emilia
Brescia, 20 giugno 2008
Sottoprodotti della disinfezione (DBPs)
• Identificate alcune centinaia di DBPs: responsabili di sapori e odori sgradevoli (ad es.clorofenoli e cloroammine) sospettati di danni alla salute (ad es. trialometani e
acidi aloacetici).
•Alcuni derivano dall’azione del disinfettante su sostanze precursori: sostanza organica presente nell’acqua (soprattutto acidi umici e fulvici) e ione bromuro (Br -)
•Altri derivano dalla degradazione del disinfettante: clorito e il clorato.
Il clorato può però provenire anche dall’ipoclorito utilizzato per la potabilizzazione (sia come unico disinfettante che come composto utilizzato nella produzione di biossido di cloro).
Principali DBPs prodotti dai trattamenti di potabilizzazione
La formazione di DBPs dipende:
• dalla natura dell’acqua da trattare (profonda o superficiale),
• dalle sue caratteristiche chimico-fisiche (sostanza organica, ioni Br -, pH, temperatura, ecc…),
• dalle condizioni di trattamento (dose di disinfettante, tempo di contatto, filtrazione,coagulazione, ecc…)
• dalla distanza dal punto di trattamento all’erogazione e di conseguenza dal tempo di contatto in rete.
Principali DBPs prodotti dai trattamenti di potabilizzazione
•Utilizzando appositi modelli è possibile predire il quantitativo di DBPs che si può formare in certe specifiche situazioni (modeling).
•Al momento i DBPs presenti nelle acque potabili di maggiore interesse per la salute umana, tenendo conto anche della frequenza e delle concentrazioni alle quali sono stati dosati, sono: THMs, HAAs, bromato, cloriti/clorati.
GRAZIE A TUTTI PER L'ATTENZIONE
Caro Gaetano, ti ho scritto la ragione per la quale, d'emblais, avevo parlato di "causa facile da individuare e da rimuovere".
Avendo approfondito, come tu hai approfondito, la questione non posso non convenire con te quando scrivi che "le cause potrebbero essere molteplici".
Mi sembra, invece, piuttosto improbabile che le stesse "possano risiedere nel tipo di acqua trattata".
Anzi, lo escludo.
Ciò non perchè abbia competenze specifiche al riguardo ma, proprio, per quanto ho capito dalle letture di cui "mi diletto" da alcuni giorni e delle quali, in tutta sincerità, mi sono stancato.
Così come mi sono stancato di scrivere della questione. Peraltro, non avendo alcuna voce in capitolo, ciò che scrivo vale NULLA.
Un ultimo personale pensiero, però, sento di doverlo scrivere : L'ACQUA POTABILE NELLA RETE IDRICA DI CEFALU' SAREBBE PURA UTOPIA PER NOI E PER QUANTI DOPO DI NOI VERRANNO SE LE CAUSE DELL'ECCESSO DI CLORITI DOVESSERO ESSERE NEL TIPO DI ACQUA TRATTATA, cioè, in quella di Presidiana e in quella del pozzo Santa Barbara.
Detto ciò, da cittadino, aspetterò fiducioso gli sviluppi della vicenda con la intima speranza che siano i più favorevoli per la Città di Cefalù.
Una città senza acqua potabile non potrebbe aspirare ad essere quella che tutti, negli auspici, vorremmo sia.
Le mancherebbe, infatti, il primo dei requisiti.
Grazie, comunque, a te, a Rosario, a Rosario Fertitta, a Angelo Sciortino, a Leonardo, a Vincenzo Nastasi ed a quanti altri su questo o altro blog, su Cefalunews, sulle radio cittadine e nelle giuste sedi istituzionali si sforzeranno di dare il loro contributo perchè sulla questione dell'acqua potabile la parola FINE sia scritta con i CARATTERI PIU' CHIARI.
Molto bene
voglio sperare che dopo tutte queste trattazioni sull'acqua di Cefalù, il futuro sia più vicino alla lirica del Petarca:
"Chiare fresche e dolci acque
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna"
Comunque il "confronto" anche se serrato, è sempre positivo in particolare se si pretente da chi di dovere, di produrre le analisi e verificare periodicamente che le acque rispondano ai requisiti richiesti.Comunque grazie