Turismo naif o turismo rinascimentale?
28 Gennaio 2010, 18:26 - Daniele Tumminello [suoi interventi e commenti]
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Nella seconda parte dell’incontro tenutosi ieri mattina nella Sala della Capriate,l’assessore Patanella ha ribadito la sua proposta per rilanciare il turismo. L’idea è quella di considerare Cefalù come un unico bene da promuovere attraverso una gestione prevalentemente privata, sotto la supervisione di un’Authority di controllo pubblica. Nel progetto dell’assessore, una società di gestione fornirebbe le sue professionalità al servizio della città. In questo modo si arriverebbe ad una valorizzazione dei beni artistico-monumentali della città, compreso il Parco della Rocca, e ad un guadagno per le casse comunali garantito da una percentuale sugli introiti. Non si esclude la possibilità di far pagare un biglietto per la visita dei monumenti e delle aree di interesse artistico-culturale e sarebbe da prendere in considerazione anche l’idea di far pagare un ticket d’ingresso alla città per turisti e visitatori.
Questa, in breve, la sintesi del progetto, che mi auguro di aver ripreso in modo essenziale ma preciso.
Seguendo il dibattito, però, non ho potuto non rilevare una partecipazione piuttosto deficitaria all’incontro di ieri. Non so se questo sia avvenuto per difetto di comunicazione da parte dell’Amministrazione oppure per “snobismo” da parte di tutte quelle categorie interessate dal tema, o, ancora, per una scarsa fiducia nei confronti di questo sindaco e della sua ennesima giunta.
Fatto sta che, a parte Giusi Farinella e Giuseppe Neri, nessun altro degli albergatori di Cefalù era presente, così come mancava qualsiasi rappresentanza dei commercianti. Anche l’informazione locale non ha dato grande rilievo alla giornata. Solo alcune associazioni (Legambiente, Giubbe d’Italia, CAI, queste tre evidentemente interessate alla gestione del Parco della Rocca, Archeoclub e Polis Kephaloidion) hanno partecipato all’incontro. Tra i consiglieri comunali i soli Lapunzina e Calabrese hanno ascoltato le proposte dell’assessore.
Va da sé che qualsiasi progetto sul turismo debba nascere da un dibattito più vivo e partecipato. E, nonostante le buone intenzioni e gli sforzi compiuti, è compito dell’amministrazione recuperare un rapporto positivo con tutte le categorie presenti in città. Il rischio, infatti, è quello di intraprendere una via poco armonica con gli interessi e le aspettative dell’intera collettività.
Nel merito poi della proposta dell’assessore, a cui va dato atto di avere stimolato un confronto pubblico sul tema, ribadisco e preciso quanto da me espresso ieri nel corso del dibattito.
Si può discutere su qualunque modalità e strategia per migliorare la nostra offerta turistica e per produrre guadagno ma questo guadagno sarebbe a corto raggio e a vantaggio di pochi se fosse concepito solo in termini economici. Per essere reale e lungimirante, il guadagno deve necessariamente concretizzarsi soprattutto in una crescita civile, sociale, culturale e ambientale dell’intera comunità. Nella progettualità dunque questo aspetto non deve mai essere subordinato ad altri; tutte le strategie devono necessariamente avere questo obiettivo fondamentale, coinvolgendo al massimo il patrimonio di professionalità e passione presenti a Cefalù nella prospettiva della sinergia.
A ciò va aggiunto il fatto che qualsiasi percorso in tale direzione non può innestarsi su un contesto in parte degradato e obsoleto. Il solo nome di Cefalù, la fama mondiale del suo mare, dei suoi monumenti e delle sue tradizioni, non bastano a sopperire al degrado del lungomare, alla fatiscenza delle strade urbane ed extraurbane, all’assenza di aree verdi, alla approssimativa regolamentazione del traffico veicolare nel centro storico, alle discariche abusive e via discorrendo.
Ieri si diceva poeticamente che bisogna far sì che il turista che visita Cefalù sia contento di pagare per vivere emozioni e sensazioni. Ma, allo stato attuale, l’emozione sarebbe quella di trovarsi addosso un corteo di automobili in Corso Ruggero? La sensazione sarebbe quella di precipitare da una scala fatiscente alla Marina?
Una Cefalù vivibile, pulita, sicura è il primo fondamentale obiettivo da raggiungere, è di per sé il primo volano del turismo. Si può dipingere uno splendido quadro, ma, se il muro a cui andrà appeso è pieno di crepe, difficilmente un chiodo potrà sostenerlo a lungo.
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Gentile Daniele
per rilanciare è necessario consolidare. Il tutto dipende dai " fondamentali" che un luogo turistico dovrebbe garantire e che Lei ha ben individuato. Suggerirei, visto che anche il sig. Lo Presti sta trattando la "questione", di confluire e proporre un unico "dibattito" sul turismo a Cefalù. Cordialmente