Lombardo bambino monello.

ritratto di Angelo Sciortino

Versione stampabile

Dopo la levata di scudi di ieri, alla quale abbiamo partecipato, l'esimio ed eccellentissimo presidente Lombardo, il Presidente della Regione della sempre più povera Sicilia, s'è ricordato che forse era venuto meno, per ben quattro anni, al suo impegno: essere buono e attento amministratore della “cosa pubblica”.
Non credo che lo abbia capito da solo né che l'abbia capito dopo averlo avuto spiegato da qualcuno, refrattario come s'è dimostrato alla comprensione. L'ha capito quando qualcuno gli ha urlato: “Smettila o sarai sculacciato!”
Quindi non l'ha capito, ma si è adeguato per paura che s'arrossasse il suo culetto. Monti ha inviato in Sicilia gli ispettori governativi con l'incarico di distribuire queste sculacciate e Lombardo ha fatto quello che fanno tutti i bambini minacciati: si leccano le dita, perché sparisca ogni traccia di marmellata, e accusano i loro amichetti. Come ha fatto il Nostro, diramando una lettera minacciosa ai vari Assessorati, intimando di “velocizzare” l'iter burocratico di tutti i progetti afferenti ai finanziamenti della UE, aggiungendo che, ove questa velocizzazione non ci fosse stata, avrebbe sospeso dall'incarico i dirigenti (ir)responsabili.
Bravo, Presidente! Un bambino così solerte ne farà di strada! Appena quattro anni per richiamare al proprio dovere quella pletora d'incapaci! Se Napoleone avesse avuto lei come colonnello, così rapido a decidere e agire, non avrebbe perso a Waterloo e la storia europea sarebbe stata un'altra.
Beati noi siciliani del Terzo Millennio, perché saremo pure nati in ritardo, ma che bellissimo Angelo Custode abbiamo trovato nella nostra culla!
Non ci lasci soli, ancora abbiamo tanto bisogno di lei.