Risposta a Salvatore Culotta
9 Febbraio 2012, 17:26 - Rosalinda Brancato [suoi interventi e commenti]
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Caro Salvatore ("Cattedrali" - https://www.qualecefalu.it/lac/node/6766)
E' vero. La storia di Cefalù, come ha magistralmente scritto Vazzana, è tracciata su "pietre, archi di finestre e di navate, su fondi di mosaici d'oro, sulle spiagge di sabbia, sugli scogli", ed io aggiungerei... sui ciottoli che lastricano le strade, e, andando a ritroso nel tempo, nei lacerti di strade romane, nelle mura megalitiche, nella cisterna della Rocca, e sempre lì in alto sulla rupe, dominatrice del mare e del paese, il tempio di Diana. Quanti secoli di storia! Quanti popoli che in questo lembo di terra si sono succeduti, ci hanno lasciato le testimonianze del loro passaggio, ci hanno arricchito della loro cultura e della nostra si sono imbevuti.
Pietre, soltanto pietre, levigate dal vento, dalla pioggia, dalle onde del mare. Pietre lavorate da abilissimi scalpellini, da mirabili lapicidi, da maestranze che rispondevano a colti ermenuiti.
Pasquale, e mi scuso se spesso ricordo di lui, di mattina all'alba, andava sulla spiaggia del lungomare; raccoglieva pietre, un giorno bianche, un giorno grigie e l'altro ancora nere, e sempre con forma diverse, che gli richiamavano sensazioni di forme architettoniche, o lontane immmagini di uomini, di animali, di fiori, di piante.
Possiedo quaderni di schizzi, tracciati con tratto veloce sulla spiaggia.
Forse un giorno potrei farne una mostra!
Ma mi chiedo "A chi interesserebbero'?
Quasi non interessano le pietre megalitiche della cinta murata, ed in effetti è murato il tratto su via Discesa Paramuro, murato da magazzini fatiscenti, da giardini chiusi con cancellate.
E poi i tanti milioni di pietre con cui i nostri antenati hanno costruito chiese,
palazzi, case, piazze, vicoli, cortili, strade, un patrimonio che poco apprezziamo e poco curiamo.
Chissà, forse un giono queste milioni di pietre ci si rivolteranno contro e ci puniranno per la nostra incuria.
Ma non sarebbe un bellissimo spettacolo, come a quello a cui
assiste il redivivo Ruggero, in questi giorni.
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Grazie
Purtroppo non sarebbe un bellissimo spettacolo!
Ma finché ci sono uomini e donne che Le somigliano, perché sanno provare sentimenti veri anche di fronte alle pietre, come i compianti Steno Vazzana e Pasquale Culotta, allora possiamo e dobbiamo conservare e coltivare la speranza.
Grazie, allora, anche a nome di tutti quelli che ne hanno bisogno per aprire la loro mente, per provare queste incredibili e grandissime commozioni!