Cattedrali
5 Febbraio 2012, 17:33 - Salvatore Culotta [suoi interventi e commenti]
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Se è vero, come decisamente credo, che la storia di Cefalù non è scritta nei libri ma “su pietre, su archi di finestre e di navate, su fondi di mosaici d’oro, sulle spiagge di sabbia, sugli scogli…”(Steno Vazzana - Cefalù fuori le mura), poche sono le “pietre” che come queste contengono tanta storia. Ed è la storia di innumerevoli mani, di innumerevoli corde,di barche e di pescatori ognuno con la sua vita così uguale e dissimile dalla vita dei suoi compagni, dei suoi padri, dei suoi figli. Innumerevoli corde, giorno per giorno per tanti giorni, attorno alla stessa pietra per incidere le parole di una lingua sempre più dimenticata.
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Sono pietre che parlano
Sono pietre che parlano...
ma che "noi", purtroppo, non riusciamo più ad ascoltare!
COMPLIMENTI AD ENTRAMBI
STRAORDINARIO IL MESSAGGIO di quelle pietre che Salvatore ci ha proposto con STRAORDINARIA EFFICACIA ricordandoci, anche, quel
CEFALUTANO STRAORDINARIO che à stato Steno Vazzana.
BELLISSIMO IL COMMENTO di Gianfranco.
COMPLIMENTI AD ENTRAMBI
Mi associo
O mi associo in toto, caro Saro, o faccio un copia/incolla, perché condivido il 1°, il 2°, il 3°, il 4° e il 5° rigo!
Emozionanti
immagini, che trasportano ad immaginare le mani che hanno stretto quelle corde!
Mi associo ai complimenti!
Eppure erano là da sempre,
Eppure erano là da sempre, come mai le apprezzate solo adesso che Totò le ha portate alla vostra attenzione?!
« Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare. »
Giacomo Leopardi
Perchè a volte
servono questi fermo immagine per consentirci di posare la mente in un luogo...
Spesso si guarda senza vedere...
"Non ti curar di lor, ma
"Non ti curar di lor, ma guarda e passa"
NON E' VERO?!
Non per togliere qualcosa
a Totò ma è giusto ricordare a chi "Spesso ... guarda senza vedere" che di quella pietra, nella sua valenza, si era già accennato nel gennaio 2011. Ma forse allora si avevano gli occhi troppo abbacinati da un'altra "Pietra della Memoria"
("La Barbarie 2" - http://www.laltracefalu.it/node/3581)
Siamo proprio pazzi!
Per punirmi di aver
Per punirmi di aver dimenticato i tuoi articoli mi sono tirato una "pietra delle memoria" in testa, metaforicamente.Ma comunque su certi argomenti non è male ritornare più volte,e così facendo rinvigorire la memoria.
Caro Pino
hai pienamente ragione. C'è memoria e memoria. l'una tenta di ricostruire storie, l'altra trasmette suggestioni. Una tende a tener viva la memoria, l'altra è memoria.
Spero, in futuro, di vedere di più e sempre meglio.
Mauro Caliò
E' vero caro Pino...
… ma, in quella circostanza, i nostri occhi erano stati “accecati”, le nostre menti erano state “ubriacate” dagli scempi, dalle brutture, dalla “barbarie” che, in quei due interventi “da non dimenticare” (http://www.laltracefalu.it/node/3579 e http://www.laltracefalu.it/node/3581), le tue foto e le tue parole “denunciavano”.
È trascorso un anno ma nulla è cambiato se non in peggio.
Nonostante le migliaia di letture (oltre 1200 per “La Barbarie 1” e oltre 1800 per “La Barbarie 2”)
le tue foto sono rimaste “non viste”, i nostri commenti sono rimasti “non ascoltati” da chi, allora come oggi, dovrebbe “aprire gli occhi”, da chi “guarda senza vedere”.