Nessun peso nei concorsi al voto di laurea.

ritratto di Daniele Tumminello

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Voto di laurea: Prendere un voto basso all'esame di laurea non precluderà la partecipazione ad alcuni concorsi. Lo stabilisce una delle norme previste nella bozza del Dl.
Così il quotidiano online repubblica.it (http://www.repubblica.it/politica/2012/01/27/news/decreto_semplificazion...)resoconta uno dei punti del Decreto legge che il Governo in queste ore sta portando all'attenzione del Parlamento.
Mi chiedo quanto questa norma vada incontro a quei principi meritocratici di cui ci si riempe tanto la bocca. Io per primo sostengo che il valore di una persona non si può certamente ridurre a un numero, ma è altrettanto vero che il voto di laurea rappresenta la sintesi di un percorso di studi lungo e articolato, dove le capacità, l'impegno, la preparazione alla fine risultano determinanti. Non credo che l'uguaglianza e i pari diritti possano essere salvaguardati livellando tutto e tutti verso il basso. E non credo che sia questa la strada giusta per dare risposte al bisogno di occupazione, soprattutto tra i giovani. E' fondamentale, questo sì è democratico ed equalitario, difendere il diritto di tutti allo studio e al lavoro, ma questo diritto non può prescindere dalla valorizzazione del merito. Nel discorso agli ateniesi che lo storico Tucidide mette in bocca a Pericle, lo statista afferma che ad Atene, patria della democrazia, la povertà non è vergogna ma è vergognoso non far nulla per uscire dalla povertà. In altre parole, in una democrazia, a tutti va data l'opportunità di crescere e di progredire, nell'interesse della promozione del singolo individuo e dell'intera collettività, a patto, però, che alla base di questa crescita si ponga la volontà e l'impegno di ciascuno, in ogni ambito e settore.
La strada imboccata dal governo rischia, a mio parere, di mortificare, più di quanto lo abbiano già fatto le varie riforme e riformine degli ultimi anni, il ruolo e la funzione dell'Università, trasformandola in un inutile e dannoso laureificio.

ritratto di Gianfranco D Anna

Passo indietro del Governo

Il Governo, almeno per il momento, ha fatto un passo indietro e dal testo definitivo del Decreto Legge sulle semplificazioni, approvato dal Consiglio dei Ministri ieri, 27 gennaio, è stato eliminato il provvedimento che avrebbe dovuto minimizzare le varietà di titoli e di votazioni accademiche.
Il valore della laurea, in quanto titolo utile a concorrere per l’accesso nel mondo del lavoro attraverso la partecipazione ai concorsi pubblici, rimane, quindi, immutato.

Vuoi vedere, caro Daniele, che anche il Presidente del Consiglio, Mario Monti, legge L'altraCefalù!? ;-)

ritratto di Angelo Sciortino

Non credo che si debba

Non credo che si debba considerare paradossale o soltanto provocatorio quel che scrive Martino in http://www.antoniomartino.org/2012/01/un-sommesso-suggerimento.html
Dopo queste sue parole, che condivido, non voglio scrivere personalmente sull'argomento, perché non saprei farlo meglio di lui.