Raddoppio ferroviario Fiumetorto-Cefalù-Castelbuono

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Sos ai parlamentari per accelerare i lavori del raddoppio ferroviario Fiumetorto-Cefalù-Castelbuono sulla Pa-Me e Pa-Ct

Si sono fatte estenuanti le lentezze con cui procedono i lavori del raddoppio ferroviario della Fiumetorto – Cefalù, 1° lotto (con svariate decine di operai da mesi in Cassa integrazione), e i ritardi accumulati nell’affidamento dell’appalto del 2° lotto, Cefalù Ogliastrillo - Castelbuono.

I persistenti differimenti dell’iter realizzativo del doppio binario (e non dell’Alta velocità) della Fiumetorto-Cefalù-Castelbuono (km 32, € 960 milioni), forse apparentemente addebitabili a lentezze burocratiche e tecniche, deriverebbero invece da carenze di ”disponibilità di cassa”, presumibilmente per privilegiare l’utilizzo delle esigue risorse finanziarie disponibili (nei forzieri del Governo o delle FS) nella definizione di analoghe opere nel Settentrione.

Il Comitato Cittadino Cefalù-Quale ferrovia, per sollecitare la totale, spedita realizzazione della citata tratta, la cui programmazione risale a diversi decenni addietro, ha lanciato un nuovo appello ai senatori Simona Vicari (Pdl), Francesco Ferrante e Giuseppe Lumia (Pd), Fabio Giambrone (Idv), nonché all’on. Leoluca Orlando dell’Idv (firmatari di 9 interrogazioni parlamentari presentate ai precedenti Governi nazionali sullo stesso argomento), per un loro ulteriore autorevole e risolutivo intervento nei confronti del nuovo Presidente del Consiglio Mario Monti e del neo Ministro delle Infrastrutture Corrado Passera,

La Fiumetorto-Cefalù-Castelbuono, - come da 12 anni insistentemente sottolinea il “Comitato cittadino Cefalù- Quale ferrovia” - è un importantissimo segmento della litoranea Messina - Palermo - Punta Raisi, coincidente con la programmata nuova direttrice Catania - Castelbuono - Palermo, nonché con il Corridoio transeuropeo N1, TEN-T, Asse Berlino - Palermo.

E’ bene infatti ricordare che tale opera è, tra l’altro, utile e indifferibile per: 1) l’occupazione; 2) migliorare i collegamenti regionali, nazionali ed europei su rotaia; 3) i pendolari che dai comuni della fascia costiera settentrionale sicula, delle Madonie e dei Nebrodi raggiungono le varie realtà economiche e burocratiche dei capoluoghi Palermo e Messina; 4) rendere più vivibile e meno caotica la cittadina normanna; 5) l’adeguato sviluppo del “Distretto turistico di Cefalù e dei parchi delle Madonie e Imera” (secondo polo turistico dell’Isola); 6) il potenziamento dell’Area industriale di Termini Im., e in prospettiva del costruendo Interporto.

Cefalù, 24 – 01 – 2012.

Enzo Cesare
(Presidente e portavoce del Comitato)

ritratto di Salvatore Ilardo

Sollecito conclusione lavori tratta Fiumetorto Ogliastrillo

Ho seguito il progetto di raddoppio della linea ferroviaria Fiumetorto-Ogliastrillo, nel tratto che ci è più vicino, e cioè quello che interessa il litorale Campofelice, Lascari, Cefalù.
Forse non è a tutti noto lo sconvolgimento paesaggistico che si avrà, ad esempio, in prossimità della Stazione di Lascari, dove è prevista una sopraelevazione della SS 113 di oltre sei metri rispetto alla sua quota attuale, e ciò per un tratto di circa un chilometro. La soluzione adottata, per chi conosce bene il territorio, non pare sia l’unica praticabile e la meno impattante. A giudizio degli stessi tecnici del Comune di Lascari, ad esempio, sarebbe bastato ipotizzare la prevista interferenza al Km 195, qualche centinaio di metri verso est rispetto al punto previsto (Km 195.III), e cioè nel punto in cui la quota della SS 113 raggiunge un livello tale da evitare di manomettere ed innalzare la strada statale. Tale soluzione alternativa avrebbe soprattutto evitato di sconvolgere un costone ricoperto da una splendida macchina mediterranea e da alberi di alto fusto. Ma questa è ormai storia passata.
Ciò che risulta stupefacente è comunque il fatto che su tale sconvolgimento
del territorio, vincolato interamente dal punto di vista paesaggistico, non vi sia stato alcun parere di valutazione di impatto ambientale da parte della Soprintendenza ai BB.CC.AA. , nonostante sia espressamente previsto dalla legislazione vigente.
Le Amministrazioni Comunali di Lascari e di Cefalù dovrebbero pretendere che la Soprintendenza, seppure in ritardo, si pronunci al riguardo, con delle raccomandazioni e o opere di mitigazione di impatto ambientale.
Ma è soprattutto la questione della tempistica riguardante almeno il completamento di tale tratta ferroviaria a dover interessare i Comuni limitrofi. Un cantiere che nell’ultimo periodo è andato a rilento, con maestranze ridotte al minimo, e che nell’ultimo mese si è letteralmente bloccato, con cancelli sprangati, preoccupa non poco.
Non sappiamo i motivi di tale arresto, anche se possiamo intuirli. Va detto che l’attività di un cantiere che si protrae parecchio al di là dei tempi previsti, finisce con il danneggiare la vita del territorio. Non è uno spettacolo piacevole percorrere ad esempio la SS 113 , delimitata da recinzioni, con frequenti deviazioni, e soprattutto percorsa da mezzi pesanti che creano non pochi disagi ed inquinamento, soprattutto nella stagione estiva.
Inoltre, una fascia costiera letteralmente spaccata in due da obbrobriosi pannelli in c.a. di nefasta memoria, e rivelatisi inutili per la loro funzione di isolamento acustico, dovrebbero essere rimossi, pare, a spese delle Amministrazioni locali.
Occorre pertanto essere particolarmente vigili e sviluppare tutte le iniziative necessarie perché almeno la realizzazione e il completamento di tale tratta ferroviaria possa avvenire in tempi alquanto ravvicinati, e ancor più nel rispetto e nella salvaguardia del territorio e del paesaggio.