NUOVA “STAZIONE” DI CEFALU’ : COSA CAMBIERA’ PER I VIAGGIATORI

ritratto di Saro Di Paola

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In quella che, tra qualche decennio, sarà la storia finale del raddoppio della tratta ferroviaria Fiumetorto-Castelbuono, una pagina tutta da scrivere è quella che riguarda l’utilizzo dei reliquati della tratta esistente e della attuale stazione di Cefalù.
Secondo il mio modo di vedere sarà, o dovrebbe essere, la pagina più importante e la più lunga.
A scriverla sarà la Politica.
Quella locale con la sua capacità di elaborare e proporre soluzioni.
La Politica regionale, quella nazionale e quella europea, nelle rispettive sedi, con i finanziamenti necessari per tradurre le proposte in realizzazioni.
Se tali proposte, come io auspico, da oltre venticinque anni, saranno mirate alla razionalizzazione del tessuto viario e infrastrutturale di Cefalù, i FINANZIAMENTI necessari non potranno che essere INGENTI.
Come Cefalù, nella sua storia, non ha mai avuto.

È, invece, una pagina già scritta quella che attiene alla nuova “stazione” di Cefalù che,come a tutti noto, sarà, “soltanto”, una fermata di tipo metropolitano.
Con questo mio scritto non intendo, affatto, riscriverla.
È abbastanza nota e riscriverla sarebbe esercizio inutile.
Con questo mio scritto ho, soltanto, l’intendimento di descrivere i cambiamenti che, con la nuova fermata, avvertiremo da viaggiatori.
Cambiamenti non dal punto di vista della fisicità dei luoghi ma, dal punto di vista delle modalità e dei percorsi con i quali, da viaggiatori, si potrà accedere ai treni o scendere dai treni.
Saranno modalità e percorsi assolutamente diversi dagli attuali che si riducono alla salita o alla scesa di due gradini : quelli sotto gli sportelli dei convogli.

Per potere cogliere i cambiamenti si deve, anzitutto, capire quale sarà, rispetto a quella attuale, la ubicazione delle nuove banchine, cioè, di quei marciapiedi rialzati, rispetto alle rotaie, che facilitano la salita sul treno e la discesa.
Le banchine della nuova fermata, planimetricamente, correranno a monte di quelle attuali, pressoché parallelamente alle stesse e ad una distanza di oltre 300 metri.
Dal punto di vista altimetrico il piano dei binari sarà più basso di quello attuale.
All’incirca, alla quota della via Roma.

Per salire sul treno, quindi, dopo avere raggiunto l’attuale banchina sotto la pensilina,si dovrà intraprendere un percorso pedonale all'aperto, lungo circa 130 metri, che porterà all’imbocco di una galleria, anch’essa pedonale, ma dotata di tapis roulants e lunga all’incirca 170 metri.
Attraverso tale galleria,si giungerà ad altra galleria, cosiddetta mezzanino, da cui si dipartono le sei rampe di scale mobili che portano alle nuove banchine.
Per scendere dal treno ed arrivare alle attuali banchine si dovrà fare il percorso inverso con le rampe di scale mobili, ovviamente, a salire.

Descritti percorsi e modalità per raggiungere le banchine concludo con una considerazione abbastanza ovvia e con una battuta che tanto buttata non è.
Con scale mobili e tapis roulants in funzione “TUTTI I SANTI CI AIUTERANNO”.
Con scale mobili e tapis roulants fermi sarà arduo.
Come è scritto in una “opinione sulla nuova stazione metropolitana di Sanremo” :
“se arrivi ai binari e riesci a prendere il treno, in omaggio ti regalano una bombola di ossigeno per riprendere fiato”.
Anche senza valige alla mano.

Saro Di Paola, 25 gennaio 2010

ritratto di Pino Lo Presti

Sarebbe assurdo ma te lo chiedo

per gli invalidi, su sedia a rotelle o meno, è prevista una alternativa alle scale mobili? In tutte queste gallerie, specie la notte, è previsto un sistema di sorveglianza?

ritratto di Giuseppe Aquia

Scusami Saro come sempre la

Scusami Saro come sempre la tua osservazione è chiara,ma anche Pino ha detto qualcosa di importante,ma se già la stazione esistente per le fs costava troppo da mantenere,con tutte queste cose comprese la guardiania che come in tutte la stazioni e metro del mondo per ragioni ovvie non possono mancare?tutte queste spese la fs è disposta ad osservarle?ai posteri l'ardua sentenza?io credo che prima di cantare vittoria qualcuno dovrebbe cercare di pianificare tutto ciò.scusatemi se forse mi sbaglio ma mi piacerebbe sapere cosa ne pensa Saro Di Paola.

ritratto di Saro Di Paola

Impossibile che non ci sia l'alternativa

Più che assurdo ritengo impossibile che, per i diversamente abili, non sia prevista una alternativa alle scale mobili. Personalmente è un dettaglio che non conosco. Quanto al sistema di sorveglianza ritengo che non sarà diverso da quelli comunemente adottati nelle metropolitane d'Italia.

ritratto di Saro Di Paola

Caro Peppe,

nonostante possa affermare, senza tema di smentite, di essere stato nel ruolo pubblico che ho ricoperto negli anni dal 1978 al 1988 e dal 2002 al 2007, il consigliere comunale che, più di ogni altro, abbia approfondito la questione raddoppio ferroviario e nuova stazione di Cefalù,

nonostante il mio approfondimento si sia, nel tempo, tradotto nella elaborazione di oltre duecento cartelle, che spesso rileggo nel tentativo di capirci di più,

nonostante sia stato l’unico consigliere comunale che, di fronte alla necessità socio-economica di realizzare il raddoppio e la nuova stazione, dopo un’analisi del territorio comunale da Malpertugio a Torretonda, abbia spiegato le ragioni per le quali, ovviamente dal mio punto di vista, ritenessi che il luogo ottimale per la stazione di Cefalù fosse Ogliastrillo,

nonostante il ridimensionamento della nuova stazione a fermata con due soli binari sarebbe stato ulteriore ragione a sostegno della mia disamina di allora,

nonostante quel mio convincimento, allora condiviso prima da altri tecnici che la Politica aveva investito della questione e poi UNANIMEMENTE dalla Politica, oggi appaia ASSOLUTAMENTE MINORITARIO se non ESCLUSIVAMENTE MIO, tanto da rendermi più “comodo”, e/o da suggerirmi, di lasciarlo cadere nel dimenticatoio,

nonostante il generale consenso ed il grande, generale, entusiasmo che la soluzione della fermata di tipo metropolitano sotto il Sant’Elia abbia finito per suscitare,

tutto ciò nonostante,
caro Peppe, solo per elencare, esplicitare ed argomentare i miei dubbi su entrambe le soluzioni, i miei pro ed i miei contro su entrambe, avrei bisogno di pagine e pagine.
Non ne è, neanche, il caso.
SAREBBE INUTILE !

Perciò, la penso come te : AI POSTERI L’ARDUA SENTENZA!

Quanto ai COSTI di gestione della nuova fermata saranno CERTAMENTE INGENTI. Nessun raffronto è possibile con quelli attuali che RFI è stata costretta a ridurre al minimo.
La speranza che RFI, una volta realizzata la fermata, possa farvi fronte è tutta in quel completamento del cosiddetto CORRIDOIO BERLINO-PALERMO che dovrebbe incrementare il trasporto su ferro.
Ma per completare tale corridoio, solo per restare in Sicilia, si dovrebbe realizzare il PONTE SULLO STRETTO e si dovrebbe completare il raddoppio della MESSINA-PALERMO o, come pure si pensa, si dovrebbe collegare con doppio binario CASTELBUONO a CATANIA.
IL CHE DICE TUTTO!