La “ninnaredda”

ritratto di Pino Lo Presti

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Personalmente non riesco a focalizzare la “ninnaredda” in un centro storico privo dei suoi abitanti, tutto un bed and breakfast, ristoranti, alberghi e locali di intrattenimento vari, come lo immaginano tanti - fra i quali il nostro Sindaco -.

Forse i musici-cantori indosserebbero tutti una bella stessa giacca a vento firmata dallo sponsor; probabilmente sarebbero ben pagati, considerata l’ora tarda ed il freddo, e applauditi dai festanti paganti.

Ma io la preferisco così con musici-cantori volontari, ciascuno con la giacca che ha, mossi solo dal cuore, tra facciate in penombra spesso silenti e chiuse.

La “ninnredda” che passa negli angoli più riposti del nostro centro storico porta qualcosa che si ascolta e assorbe nella intimità della propria casa e del proprio io;

non è uno spettacolo per cui ha valore l’esteriorizzazione del riconoscimento pubblico dell’applauso ma un qualcosa che si ascolta in proprio, continuando a fare ciò che si stava facendo in casa.

Non si comprende se ciò che agisce viene da un lontano esterno o da un lontano interno, se lo si sta ascoltando da soli o assieme agli altri; tale è la sua profonda struggente dolcezza.

E’ quella della speranza che si annuncia nell’inverno!

Come non chiamare chi porta tanto, da tanto lontano, al centro - di ognuno -, angeli!

Ma può anche accadere, in un centro storico abitato dai suoi abitanti, che quegli angeli assumano una forma di parenti o amici, e allora ...

Ho sentito di recente parlare che volevano togliere la scuola elementare della Mercede (per ragioni di razionalità amministrativa o per difesa di qualche posizione personale, non ho capito).

“Togliere bambini” da un luogo è piuttosto una condanna per la vita di quel luogo; simbolicamente - ma non solo - la sottrazione della speranza!

Nell’augurare a chi legge un buon Natale, auguro per i cefaludesi che questo tipo di “ninnaredda” sia ancora a lungo

ritratto di Gianfranco D Anna

L'Amore per Cefalù

Ciò che anima e che dovrà sempre incoraggiare i tanti "volontari" ad adoperarsi per fare crescere e per rendere migliore la nostra cittadina è l'AMORE SINCERO PER LA NOSTRA CEFALU’.

P.S. Le virgolette vogliono semplicemente estendere il termine a tutti coloro che, pur non potendosi definire come volontari in senso stretto, agiscono nei diversi ambiti avendo come unico interesse Cefalù.

ritratto di Nicchi Salvatore

Tuttu c'è e nienti si

Tuttu c'è e nienti si criri.
E' come il mal d'Africa, grazie all'ottimo Pino per saper cogliere il buono che c'è e che rimane nelle azioni più semplici e spontane, ultime vestigia di un Cefalù, veramente Cefalutano.