TOTO’, MAURIZIO E LA CHIESETTA DI SANTA LUCIA

ritratto di Saro Di Paola

Versione stampabile

Totò non se l’è sentita di abbandonare al suo destino la chiesetta di Santa Lucia di cui Don Ninuzzo, suo padre, per decenni aveva avuto la chiave.
Per aprirla alla devozione dei fedeli, per farvi “dire le Messe” nel giorno della festa della Santa degli occhi.
Totò dopo la morte del padre ne ha preso il testimone.

La mattina del 12 dicembre di ogni anno, puntuale è là.
A Santa Lucia.
Per pulire la Chiesetta.
Per addobbare la Santa.
Per preparare la Mensa.
L’indomani,il 13, di buon mattino, Totò puntuale è ancora là, a Santa Lucia.
Per aprire il cancello che apre,alla Chiesetta, le mura degli Agnello.
Là, in cima al sentiero che si arrampica lungo la punta di quel lembo di terra che Dio ha baciato.
Tra rocce, sugheri, ginestre, ristinchi e mirtilli.
Nel profumo della terra e del fogliame marcio di manca.
Nel profumo del mare che, negli squarci tra i rami, invita lo sguardo all'azzurro.
Aperto il cancello, Totò resta là, davanti alla Chiesetta.
A ricevere i devoti.
Ad aspettare i sacerdoti.
Proprio come per decenni ha fatto suo padre.

Però, dal 13 dicembre dello scorso anno,Totò non se n'è rimasto ad aspettare il 12 di quest’anno, con le mani in mano.
Totò ha seguito una indicazione di Nico.
Ha cominciato a scavare davanti alla Chiesetta.

Sotto una coltre di terra e pietrisco ....i primi “cuticchia”…..una basola.
Ci siamo.
Nico aveva ragione.

Serve un piccolo scavatore.
Un amico glielo mette a disposizione.

Ed ecco che il tappeto di cuticchia di mare, disegnato,com'è, da un rombo e da rettangoli di basole in pietra rosa, rivede la luce.
Là davanti alla Chiesetta.
Là dove gli Agnello lo avevano messo.
Per fare da sagrato.

Ma Totò, dal 13 dicembre dello scorso anno al 12 di questo, nella Chiesetta di Santa Lucia, ha fatto dell’altro.
Insieme a Maurizio.
Con “subbia, mazzuolo e pala” se n’è stato a scrostare l’intonaco deteriorato.
Per rifarlo.
Insieme all’impianto elettrico

A pulire e ritoccare l'affresco degli Agnello, in testa alla Santa.

A “stucchiare” e pitturare la porta.

A “stucchiare” e “abbianchiari” la volta e le pareti.

A pulire e a ritoccare la nicchia e l’altare della Santa.

Totò e Maurizio, durante i lavori, hanno avuto una sorpresa.
Mentre scrostavano l’intonaco interno del prospetto, nella parte dell’elemosinario, sono calate giù, a valanga, vecchie monetine.
Obolo, mai prelevato, dei devoti alla Santa.
Le hanno raccolte e sistemate in una bacheca.
Sono nella Chiesetta.
Chiunque oggi potrà vederle.

Saro Di Paola, 13 dicembre 2011

ritratto di Rosario Fertitta

Caro Saro... le Tue parole

Caro Saro...
le Tue parole e le immagini consentono a tanti - come me - di apprendere di straordinari silenziosi gesti d'amore verso questa città, già provata da immense problematiche.
Non basterebbero parole di elogio per il "mister" Totò, per Maurizio e per tutti coloro i quali in questi anni si sono presi amorevole cura di uno degli scorci più belli e suggestivi della nostra Cefalù.
Mi sento solo - da cefalutano - di dover loro dire GRAZIE...

ritratto di Nicchi Salvatore

Un patri campò centu

Un patri campò centu figghi, centu figghi un puottiru campari un patri!
Ripercorrendo la storia di cefalù, molte sono le figure che hanno dato lustro a questa nostra città, nonostante ci sia sempre chi rema contro.
Ma la volontà e l'impegno di alcuni "PATRI" pone delle pietre miliari INAMOVIBILI nella storia di Cefalù.
E' stata posta u'altra pietra miliare della nostra storia cefaludese!!
Un grazie affettuoso a tutti quelli che così amorevolmente e nell'anonimato e con non pochi sacrifici, fanno per il lustro di Cefalù. Grazie!

ritratto di Daniele Tumminello

Complimenti

Grazie a Saro per aver fatto conoscere a tutti questa storia di straordinaria quanto silenziosa generosità. Complimenti a quanti hanno lavorato in difesa della tradizione e della Bellezza. Parafrasando Giorgio Gaber: Cefalutani, per fortuna, purtroppo lo siamo.

ritratto di Giuseppe Aquia

mi volevo assocciare hai

mi volevo assocciare ai complimenti da un anno ci lavorano!!! totò e maurizio grazie

ritratto di Salvatore Culotta

S. Lucia

A coronamento di questa bella cronaca odierna credo non guasti un po’ di cronaca “storica”
Da “L’IDEA CRISTIANA” – n° 24 del 25 Dicembre 1927
Martedì 13 nella simpatica chiesetta dì S. Lucia, in contrada omonima, di proprietà dei Sigg. Agnello di Ramata, a malgrado del tempo uggiosamente piovoso, fu celebrata l'annua festa con un discreto concorso di devoti.
Troneggiava sull’altare principale la statua artistica della Santa, nella sua veste bianca a gigli d'oro, tra fiori e ceri abbondanti; negli altari laterali erano esposti per la prima volta alla venerazione dei fedeli le devote immagini dei due santi della famiglia proprietaria del luogo: S. Agnello e B. Agnello.
Numerose le Messe basse; fino a tarda ora; alla Messa cantata Mons. Blasco disse un elevato discorso intorno alle virtù della S. Vergine e Martire Siracusana, fuori la chiesa faceva servizio la musica cittadina.
Nelle ore vespertine fu cantata Compieta; il Can. Brocato Z. recitò il panegirico di S. Lucia, e la musica cittadina intrattenne ancora per qualche ora il pubblico nello spiazzale della chiesa profittando del tempo già un po’ abbonacciato.
Una lode speciale vada ai tre collettori: Rosa Liberto, Giovanni Liberto e Maruzza Liberto che a Baltimore si sono cooperati a raccogliere oblazioni tra i nostri compaesani affinchè con maggiore solennità fosse celebrata la festa di S. Lucia; non trascurando le solite oblazioni agli Istituti di beneficenza di Cefalù e alle Verginelle che assistettero in bianca veste alla Messa solenne.

ritratto di Giusi Farinella

Ma l'IMU la figlia dell'ICI

Ma l'IMU (la figlia dell'ICI) TOTO’, MAURIZIO E LA CHIESETTA DI SANTA LUCIA l'hanno pagata ??