Le ragioni dei docenti del "Botta" ad un unico istituto comprensivo

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[Pubblichiamo integralmente il comunicato pervenutoci]
I Docenti del Circolo Didattico " Nicola Botta" di Cefalù, in riferimento alle problematiche emerse in merito alla razionalizzazione degli Istituti, intendono puntualizzare alcuni aspetti a chiarimento di elementi non correttamente veicolati.
L'ipotesi avanzata sulla possibile realizzazione, nella nostra cittadina, di due Istituti Comprensivi, non è supportata da norme che ne prevedano l'esistenza.
L'articolazione sopra citata è basata su ragionamenti esclusivamente numerici, atti a considerare gli alunni, che sono gli attori principali, come "arredi" spostati da una realtà all'altra per soddisfare esigenze ben lontane dal considerare la continuità didattica, le istanze pedagogiche e i percorsi formativi, prioritari per un sana crescita psico-fisica.
Ci siamo chiesti come dovrebbe avvenire la "spartizione" ?
Quale criterio applicare per dare vita alle due realtà scolastiche?
Quali spazi fisici dovrebbero essere preposti all'accoglienza degli alunni?
Verrebbe pienamente rispettata la libertà di scelta formativa dei genitori che sono gli unici detentori della patria potestà?
O le scelte da fare verrebbero forzate per ottemperare ad esigenze di tipo personale?
Cosa dire ai bambini che verrebbero privati dei loro "MAESTRI" con i quali hanno costruito un percorso di vita?
Di tutte queste variabili, i Docenti hanno ben ragionato prima di arrivare alla formulazione del deliberato del Collegio dei Docenti inviato agli Enti preposti.
La realizzazione di un unico I.C., rispondente alle esigenze di razionalizzazione volute dal legislatore, sarebbe la scelta più opportuna per la comunità di Cefalù che non vedrebbe stravolta, in alcun modo, l'attuale organizzazione scolastica e offerta formativa, nonchè l'identità storica dei vari plessi.
Tale I.C. comprenderebbe l'attuale Circolo Didattico "Nicola Botta" che, secondo i dettami di legge, risulta in possesso dei parametri numerici (835 alunni) e l'I.C. "Rosario Porpora", numericamente sottodimensionato ( 475 alunni).
Inoltre, per correttezza di informazione, gli unici sconvolgimenti derivanti dalla costituzione di un unico I.C., sarebbero nella messa in mobilità di un Dirigente Scolastico e di un Dirigente Amministrativo, così come nelle intenzioni del legislatore in seguito alla legge di stabilità economica e finanziaria.
Sempre per correttezza di informazione, se si dovesse verificare la realizzazione di due I.C. con l'annessione di un plesso di Scuola Primaria, anche solo con un codice, la normativa vigente da applicare per quest'ultima, recita che il Dirigente Scolastico, dopo avere rispettato il diritto di opzione da parte del Docente in servizio presso la scuola confluente in un altro I.C., dovrà provvedere a formulare, secondo le tabelle annesse al CCNI del 22/02/2011, una graduatoria relativa alla mobiità del personale docente.
Perchè dovere arrivare a soluzioni così estreme?
Perchè porre i Docenti di fronte a scelte dolorose ?
Questo è quanto i Docenti sentivano di dover esplicitare alla comunità locale e alla realtà circostante.
I Docenti del Circolo Didattico di Cefalù

ritratto di Rosario Fertitta

Non posso che Ringraziare -

Non posso che Ringraziare - come genitore - i Docenti del Circolo Botta per aver correttamente chiarito ed esposto i termini di una vicenda che sta rischiando di arenarsi su cavilli e tentativi finalizzati soltanto a creare due I.C., esattamente al contrario di quello che e' l'intendimento del legislatore. Sfugge, forse, a qualcuno che la componente fondamentale di questo percorso e'rappresentata dall'istruzione dei nostri bambini. La chiarezza del comunicato dovrebbe definitivamente porre fine a polemiche e quant'altro.

ritratto di Nicola Pizzillo

Fusione imposta per contenimento della spesa

La razionalizzazione della scuola pubblica è stata voluta dal legislatore per contenere le spese relative al personale amministrativo, difatti lo spirito della legge è quello di avere un solo dirigente ed un solo segretario per istituti comprensivi che contengono tre ordini di scuola (infanzia, primaria e secondaria di primo grado) privilegiando la formazione di quelli che possiedono una maggiore vicinanza territoriale dei plessi scolastici (circ. 28/2011 Ass. Reg. Istruzione).

La popolazione scolastica di tali istituti, secondo l'ultima normativa, non deve scendere al di sotto delle 600 unità e non superare i 1000, questo per evitare scuole sottodimensionate o troppo affollate e quindi difficili da gestire.

Il numero minimo di alunni è inderogabile, difatti ai sensi dell'art. 2 co. 9 L.R. 6/2000 "qualora le singole scuole non raggiungano gli indici minimi di riferimento sono unificate orizzontalmente con le scuole dello stesso grado comprese nel medesimo ambito territoriale o verticalmente in istituti comprensivi".

Viceversa il numero massimo (1000) è indicativo, tanto è vero che sempre l'Assessore Reg. Centorrino nella sua circolare n. 28, dispone che "nel caso di Istituzioni scolastiche con un numero di alunni di molto superiore a quanto previsto dai parametri della L.R. 6/2000 si procederà, ove possibile, allo sdoppiamento previa delibera di assunzione degli oneri da parte dell'Ente Locale competente".

Pertanto in quest'ultimo caso esiste ampia discrezionalità amministrativa nel determinare di quanto è possibile superare il limite di alunni, inoltre lo sdoppiamento è consentito ove oggettivamente possibile ed a condizione che il Comune si accolli le spese di gestione di questi ulteriori plessi scolastici.

Nel caso che ci riguarda, questo nuovo Istituto comprensivo che dovrebbe nascere dall'accorpamento dell'IC Porpora al Circolo Botta, che potrebbe sforare il tetto massimo in quanto conterebbe allo stato 1310 alunni, non rischierebbe di certo mai la chiusura, perchè ben oltre i 600 alunni minimi richiesti, ma neanche lo sdoppiamento poichè il tetto massimo è sforato di appena 300 unità. Avrebbe i numeri adeguati per restare al riparo di possibili nuove manovre restrittive e dal calo delle iscrizioni dovute alla scarsa natalità.

In tutto questo progetto di fusione a saltare sarebbero una dirigenza ed una direzione di segreteria mentre gli organici dei docenti di tutti gli istituti di ogni ordine e grado non subirebbero flessioni; i diversi plessi scolastici conserverebbero le rispettive denominazioni (Botta, Porpora, Spinuzza, Loi, Falcone) ma quel che è più importante le rispettive scolaresche distinte per fasce anagrafiche, che sappiamo seguono diversi percorsi formativi e sopratutto di crescita. In ultimo, ma non per ordine di importanza, nessun alunno subirebbe una interruzione della continuità didattica, conservando i propri docenti per tutta la durata del proprio ciclo.

Rebus sic stantibus, la situazione che si prospetta sembra quella che meglio contempera le diverse esigenze in campo, certo spiace per la mobilità che alcune valenti professionalità saranno costrette a subire e per la perdità dell'autonomia scolastica ma questo, alla luce di quello che sta avvenendo nel paese, è forse il male minore.

ritratto di Salvatore Culotta

In tutta questa vicenda mi

In tutta questa vicenda mi sembra stia passando sotto silenzio,come forse ho già detto altrove,il fatto che la prima motivazione addotta dall'Amministrazione era quella di voler disporre dei locali della Mercede per un uso ancora ufficialmente sconosciuto.

ritratto di Riccardo Gervasi

La verità è semplice

L'amministrazione era stata piuttosto sibillina circa la motivazione relativa ai locali della "Mercede" per il semplice fatto che unico e vero obiettivo era quello di garantire l'autonomia della "Rosario Porpora".
Verò è anche che da tempo circolano voci su possibili usi commerciali dei locali che attualmente ospitano la "Spinuzza". Ma si tratta soltanto di voci messe in onda da "radio fante".
Unica fatto indiscutibile rimane, invece, che un istituto comprensivo - come vuole il legislatore e come recentemente disposto dal Municipio con delibera 196 - comporta la mobilità del dirigente scolastico e del dirigente dei servizi amministrativi. Cosa questa che si traduce, per dirla in parole povere, in una pendolarità quotidiana verso altra sede lavorativa. Ma questo non mi pare sia il male peggiore.
Quanta gente ogni giorno è costretta a viaggiare per lavoro?