Manera mattatore del palcoscenico cefaludese

ritratto di Nicola Pizzillo

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Con il suo recital "Storia di pupi e di pupari", scritto, diretto ed interpretato da lui medesimo, ieri sera ha affabulato il numeroso pubblico del Teatro Cicero.
Eccolo in azione mentre narra della nostra Rocca e della natura dei cefalutani

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La narrazione ha come filo conduttore i moti rivoluzionari antiborbonici di Cefalù del 1856, che condussero alla fucilazione del patriota Salvatore Spinuzza. Essi sono però un pretesto per parlarci delle condizioni di vita dell'epoca, dei comportamenti pubblici e privati dei cefaludesi, delle ipocrisie, degli egoismi, degli opportunismi, tutti elementi ancora presenti nella nostra società, per cui è come se ci si trovasse di fronte ad un specchio esistenziale nel quale ognuno può riflettersi.

Marco Manera riesce a tenere la scena per quasi due ore dando luogo ad una recitazione matura e di sostanza, dove adopera una miscellanea di italiano e siciliano, con forti espressioni gergali, con le quali riesce a tratteggiare gli aspetti fisici ma sopratutto caratteriali di personaggi storici o inventati (Turi Badda). Nel testo sceneggiato si riscontra una approfondita ricerca storiografica ed etno-antropologica, di fatti, accadimenti e comportamenti di oltre un secolo e mezzo fà, poco noti al vasto pubblico ma snocciolati in maniera semplice, talvolta con venature comiche e grottesche, capaci di suscitare grande ilarità.

Il monologo narrativo viene poi, con sapienza, interrotto dall'intercalare di brani musicali, nei quali dà ampio sfoggio delle sue notevoli doti canore, reminiscenza della sua militanza in rock band locali.

All'uopo si avvale di due musicisti che lo accompagnano mediante l'uso di chitarre, flauti e percussioni, nelle persone di Giacomo Lombardo e Roberto Rajmondi.

L'esibizione è stata prodotta dal CONI nell'ambito delle Cefaludiadi, in corso di svolgimento, e rientra nelle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia.


Nota polemica imprenscidibile, il pubblico sarebbe potuto essere ancora più numeroso dei cento fortunati, che hanno trovato posto in platea e nei palchetti del primo piano. A quando la fruizione dei palchetti situati ai piani superiori?
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Altri video dello spettacolo su You Tube ai seguenti links:
http://youtu.be/cVgFhgEdT8c
http://www.youtube.com/watch?v=E5fbC6px0MU&feature=colike
http://youtu.be/6oSZAbIfdXc
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Per il curriculum artistico di Marco Manera vedi
http://www.teatro.org/profili/marco_manera_982

ritratto di Rosario Lapunzina

Complimenti

Ieri sera ho assistito allo spettacolo e voglio fare i complimenti a Marco Manera che è un grande artista.

ritratto di Antonio Franco

Grazie Marco!

Marco Manera e i bravissimi musicisti che lo hanno accompagnato hanno sublimato in Arte la memoria storica del XXV Novembre 1856: uno spettacolo interamente scritto e realizzato da un Uomo di cultura dalla levatura ben superiore al mero contesto cittadino; si smetta, per favore, di chiamarlo "giovane" quasi come sinonimo di "apprendista". Marco è grande in contenuti, stile e maturità artistica: quanti gli vogliamo bene siamo orgogliosi di lui e così dev'essere questa Città perché Marco Manera e gli artisti che con lui hanno realizzato una splendida simbiosi culturale sono una straordinaria risorsa per il presente e il futuro di Cefalù. Grazie e complimenti, ad maiora!