Che fine faranno i Distretti turistici a Cefalù?

ritratto di Gianfranco D Anna

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Appena il 12 ottobre u.s. l'Assessore Regionale Siciliano al Turismo, Sport e Spettacolo, Daniele Tranchida, aveva firmato il decreto di riconoscimento dei 26 distretti turistici della Regione siciliana tra cui il Distretto "Cefalù e Parchi delle Madonie e di Himera"(Riconosciuto il Distretto turistico "Cefalù e Parchi delle Madonie e di Himera" - https://www.qualecefalu.it/lac/node/5844) e il Distretto “Pesca-turismo e cultura del mare” di cui Cefalù è comune capofila (Distretto turistico Pesca-turismo e cultura del mare Cefalù Comune capofila - https://www.qualecefalu.it/lac/node/5843), entrambi inseriti nella prima fascia ossia tra quelli considerati a piena maturità,

ed oggi i siti d’informazione di Cefalù titolano:

Cefalunews: Il distretto turistico muore prima di nascere
(http://www.cefalunews.info/00/i_ppiano.asp?id=21006#alto)

laVoceweb: Cefalù, Madonie, Himera - Storia di un distretto mai nato - Chiuso tra gli insulti un progetto fallimentare
(http://www.lavoceweb.com/articolo.php?IDArticolo=3532)

pubblicando una lettera inviata da Angela Macaluso, Amministratore Unico del FranSicile Tour operator di Cefalù, in cui si legge di un incontro tenutosi il 28 ottobre u.s. «che doveva essere il coronamento di tanto lavoro e di un sereno confronto tra pubblico e privato;» … «che doveva finire con strette di mani e auguri di un'inizio di lavoro insieme» e che, invece «è finito: tra urla, uscite di scena, affronti e linguaggio scurrile di basso livello. Ho assistito alla sconfitta di un mondo: quello imprenditoriale e quello politico e alla sconfitta di un Territorio intero, che dal quel Distretto avrebbe potuto ricevere linfa vitale per una crescita meritevole. Gli imprenditori che accusano i politici di non essere stati in grado di amministrare un territorio che vede ogni giorno di più la fuga della gente migliore che qui non riesce più a " campare". I politici che accusano gli imprenditori d'incapacità e dichiarano di poterne addirittura fare a meno nella creazione del Distretto.
Un Distretto che ricordiamoci è turistico e che vuol tenere fuori o addirittura in minoranza proprio quegli imprenditori che del turismo hanno fatto la loro ragione di vita.
» …
Una lettera che si conclude con un interrogativo: «Forse... questa riunione non si sarebbe mai dovuta convocare per stabilire le ultime cose prima della firma dal Notaio, ma avrebbe dovuto avere come oggetto un solo punto all'ordine del giorno : "Secondo voi è pronto questo territorio alla creazione di un Distretto?"»

Ricordiamo che i Distretti, entro 45 giorni dalla data di pubblicazione del decreto assessoriale sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, dovranno fare pervenire all’Assessorato Regionale del Turismo, Sport e Spettacolo l’atto costitutivo debitamente sottoscritto ed il regolamento organizzativo che riportino i ruoli, le funzioni, le responsabilità dei soggetti aderenti, nonché il Piano di Sviluppo Turistico (articolo 7 comma 2 della Legge Regionale n. 10 del 15/09/2005).

ritratto di Giusi Farinella

Investire sul territorio = investire sul turismo.

Investire sul territorio = investire sul turismo.
Questa semplice equazione dovrebbe fare riflettere tutti i componenti del distretto.
Il pubblico, che amministra il territorio, vuole armarsi delle competenze degli operatori del turismo per aggiornarsi,programmare e realizzare .. ecco cos'è il Distretto Turistico (a mio parere).
Con l'istituzione dei "distretti" la PA, finalmente, ha riconosciuto e dato il giusto valore alle competenze, rendendosi conto che non potranno mai essere sostituite dalle consulenze.
Non bastano le intuizioni personali di qualche Sindaco o di qualche leader responsabile del turismo nelle nostre destinazioni, nè possono risultare validi i tanti piani di sviluppo formulati da società di consulenza, sono solo belle e costose ma non rappresentano un vero piano di rilancio dell'economia turistica.
Sono solo foto che con il tempo sbiadiscono.
Il legislatore nell'approvare la legge che istituisce i distretti, si è reso conto dell'importanza delle nostre competenze,siamo stati noi operatori del turismo a volere questa legge, a noi albergatori è stata riconosciuta la competenza in campo turistico ....... evitiamo, allora,conflitti e contrasti, rendiamoci conto che insieme ai politici amminsitratori (non da soli) possiamo vedere realizzata qualche nostra aspettativa.
Poi non è e non deve essere un parlamentino il "distretto turistico" con maggioranza e opposizione, gentile Signora Angela, non è un problema di posti da occupare ... la via giusta non è questa.
Non possiamo perdere questa occasione, noi albergatori abbiamo bisogno dei politici che investano sul territorio e quindi sul turismo.
Le nostre aziende, infatti, sono le uniche che non possono delocalizzare, quindi dobbiamo investire su quanto abbiamo e dobbiamo farlo bene e insieme alla PA, perchè se il nostro territorio non è interessante per i turisti le nostre aziende chiudono.
Occorre una sinergia completa, altro che maggioranza e minoranza, ed essa si potrà trovare solo se si ama veramente il nostro territorio i nostri paesi.

ritratto di Gianfranco D Anna

Distretto, scontro più duro

Fonte: laVoceweb – Articolo di Paola Castiglia – 07/11/2011

Distretto, scontro più duro
Ora lo sciopero delle quote

[…] A parlare è Angela Macaluso, che per prima ha scoperchiato il caso relativo alle ingerenze della classe politica […]. "Personalmente non pagherò la quota di adesione per l'anno in corso e non sarò la sola, almeno fin quando gli equilibri e i pesi tra politici e privati non saranno chiari", dice la Macaluso. Non mancano le segnalazioni alla nostra redazione, che confermano le forzature per un'accelerazione sui tempi di pagamento delle quote dovute. Telefonate e mail ai consorziati per invitarli a versare la somma, senza ancora nessun chiarimento relativo all'aspetto degli equilibri tra rappresentanza pubblica e rappresentanza privata. Per i privati insoddisfatti il distretto turistico non è nato per essere l'ennesimo carrozzone per gestire poteri di piccolo cabotaggio e spartire le briciole che arrivano dai "benefattori" di turno. […]

A prendere la parola anche Legambiente, […] che raggruppa gli imprenditori cefaludesi impegnati in un percorso di sostenibilità. "Non permetteremo a nessuno di rubare mesi di riunioni, incontri, lavoro e idee per i quali ci siamo spesi senza riserve. La politica locale è venuta a defraudarci delle nostre potenzialità e delle nostre energie e si è permessa addirittura di interferire sulla buona salute delle attività consortili già presenti nel nostro territorio. Ricordiamo - dicono i soci di Legambiente - che il presidente Giovanni Avanti non ha avuto alcuna remora nel proporre lo scioglimento del consorzio Cefalù holidays come soluzione per risolvere l'ipotetico conflitto tra pubblico e privato, ignorando la ratio della legge istitutiva dei distretti che tende a premiare le realtà imprenditoriali già associate. Per questo - conclude Legambiente - ci stringiamo attorno agli imprenditori illuminati che hanno iniziato questa giusta crociata contro la politica del malaffare e siamo ottimisti perché conosciamo bene le grandi risorse culturali e intellettuali del territorio.[…]".

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