2 Video-interviste ai segretari dei partiti UDC e IDV

ritratto di Nicola Pizzillo

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Domenica scorsa sono stati ospiti della trasmissione radiofonica "Oggi parliamo di.." il giovane segretario cittadino dell'Unione di Centro, Cristian Greco, ed il dr. Salvatore Testa referente dell'Italia dei Valori, intervistato telefonicamente da Rosalia Liberto.

Intervista a Cristian Greco - UDC

Intervista a Salvatore Testa

- arch. Salvatore Testa (foto di repertorio)

ritratto di Stephen Davola

E' bellissimo sentire il

E' bellissimo sentire il segretario cittadino dell'UDC sostenere di come quest'ultimo sia un gruppo nuovo e fatto di gente giovane, non soltanto anagraficamente, ma soprattutto idealmente.
Stiamo discutendo di un partito che è il più vecchio mentalmente e culturalmente nell'attuale assetto politico italiano, derivato ideologicamente dalle frange più conservatrici della DC (di per sé già un partito conservatore).
Si tratta del partito con il più alto numero di inquisiti,imputati e condannati, persino più di Forza Italia.
Secondo lavoce.info il 9% dei "futuri deputati" dell'UDC (candidati alle elezioni politiche del 2008) sarebbero stati condannati in primo o in secondo grado e in attesa della procedura d’appello e della Cassazione.
Della stessa unione dei carcerati fanno parte Cuffaro, sappiamo tutti per cosa condannato e gente come Buttiglione, il quale verrebbe considerato antiquato e conservatore anche nell'800.
Da notare che esponenti come questi siano ai vertici del partito (Buttiglione ne è presidente).
Senz'altro credo alla buona fede ed al senso civico dei ragazzi che rappresentano l'UDC a Cefalù.
Mi sorprende quello che è stato detto, e vorrei una motivazione sul perché giovani di gran livello culturale scelgono di militare in questo partito, a mio avviso il peggiore partito italiano.
Come fate a sentirvi rappresentati da gente come Cuffaro, Buttiglione, Cesa, Lo Giudice, Saverio Romano?
Come fate ad essere in un partito nel quale, andando a cercare i nomi di chi ne fa parte, è quasi più facile trovare indagati e condannati piuttosto che gente con la fedina penale pulita?

ritratto di Angelo Sciortino

Grande cultura?! Non credo,

Grande cultura?! Non credo, infatti, che sia determinante la percentuale di indagati o di condannati, ma credo che vi sia una scarsa conoscenza della storia e dello sviluppo di un pensiero politico, che mal s'adatta a un sistema democratico, perché si ispira a una religione, che ritiene verità vere soltanto quelle rivelate.
Complimenti per la pazienza che hai avuto nell'ascoltare o leggere questo dibattito: io non lo avevo neppure considerato, perché, ormai vecchio, mi piace dedicare il mio tempo a letture più serie ed edificanti.
Per non essere frainteso, tu fai parte di queste letture.

ritratto di Innocenzo Iacono

Demagogia e dati non corrispondenti al vero. Facile da confutare

In quanto portavoce dell'UDC di Cefalù, non posso non constatare le incongruenze e le imprecisioni riscontrabili nel messaggio inviato dal Sign. Davola.
Ormai da tempo gente come Cuffaro e Saverio Romano non fa più parte dell'UDC: logica conseguenza è che noi non ci sentiamo rappresentati da gente che non milita tra le fila del partito. I casi di personalità politiche indagate per aver commesso reati sono, poi, riscontrabili in tutti i partiti, anche in quelli che in passato ostentavano una presunta verginità in tal senso (PD), salvo poi fare magre figure perdendo, allo stesso tempo, credibilità nei confronti dei cittadini-elettori.
Sarebbe interessante, poi, sapere da quale base ideologica parte Davola per affermare, con sicumera, che l'UDC è il partito mentalmente e culturalmente più arretrato. A parte il fatto che da un punto di vista sociologico affermare che una cultura sia arretrata è una contraddizione in termini, frutto anche della centralità ed assenza di imparzialità che assume l'osservatore (Davola) rispetto all'oggetto di osservazione (UDC).
Detto ciò mi preme sottolineare che l'aspetto più denso di significato, in questo momento, sia il fatto che un gruppo di ragazzi (UDC) abbia deciso di impegnarsi e mettersi in gioco per porre rimedio ad una serie di problematiche frutto di anni di cattiva amministrazione (e le responsabilità vanno ricercate sia nelle maggioranze che nelle opposizioni che si sono trovate a rappresentare i cittadini di Cefalù). Sarebbe bello riuscire a risolvere i problemi stando dietro un computer, pubblicando qualche commento, sollevando in tal modo futili e sterili polemiche. Non è questo quello che il gruppo UDC vuole fare a Cefalù. Le polemiche non porteranno ad un miglioramento delle condizioni in cui versa la nostra Città. Impegnarsi in prima persona con un agire costruttivo e attivo ci sembra essere la soluzione adeguata. Lo stesso impegno che in passato esponenti dell'UDC di Cefalù, rivestendo il ruolo di Sindaco, non hanno lesinato, rendendoci ancora oggi fieri del loro operato.

ritratto di Stephen Davola

Il fatto che da un annetto a

Il fatto che da un annetto a questa parte gente come Cuffaro ha cambiato partito (il PID come idee non è per nulla distante dall'UDC) non sta a significare che le idee e le persone sono cambiate.
Fino ad un anno fa, Cuffaro faceva parte dell'UDC, suppongo militaste nell'UDC prima di un anno fa.
Stesso discorso per Saverio Romano.
Anche il PD ha gente indagata e condannata (e io non faccio sicuramente parte di quel partito) ma neanche lontanamente nella misura dell'UDC.
L'UDC è un partito culturalmente e mentalmente più arretrato per il fatto che ha idee conservatrici sia in ambito civile che in ambito economico.
L'UDC si basa su valori che non sono più quelli del mondo moderno, che poi siano giusti o sbagliati, questo è un fatto.
L'UDC imposta il suo programma su un conservatorismo sociale fuori dal tempo moderno, fuori dalle logiche moderne, ergendosi a tutela di valori ormai morti.
L'UDC è culturalmente e mentalmente arretrato perché nega TUTTI i valori civili che non vengono accettati da una religione, che sia vera o falsa.
L'UDC è il partito che più in Sicilia ha governato nel corso dei decenni, e non ha di certo costruito un futuro roseo, paragonando la nostra ad altre regioni italiane.
L'UDC, derivato dalla DC, è un partito conservatore e contro il libero mercato in economia, corrente che ha causa il debito spaventoso italiano.
Mi pare che l'UDC e la sua corrente centrista abbiano influito più di tutti gli altri nelle scelte politiche degli ultimi anni in Sicilia, per cui definirsi una forza nuova e giovane mi sembra un paradosso.
L'UDC è portavoce di un conservatorismo, quindi una mentalità vecchia (lo dice lo stesso termine) e reazionaria.
Mi pare oltretutto che lo stesso sindaco di adesso sia stato e sia supportato in misura rilevante dall'UDC.
Quindi quale cambiamento? Le cause della cattiva amministrazione dipendono anche dalle opposizione? In base a quali poteri conferitigli?
Sono 60 anni di pensiero centrista in Sicilia ed anche, in larga misura, in Italia.
Dovrei ritenere che continuare secondo un sistema politico centrista risolva i problemi, QUANDO è quello che c'è adesso a livello comunale e regionale?
Si possono cambiare i partiti, i nomi, ma davvero la sostanza è sempre quella.

ritratto di Innocenzo Iacono

Provo piacere a leggere i

Provo piacere a leggere i commenti nei quali i giovani, come me, espongono le loro idee politiche. E' sempre positivo esporre le proprie idee in un libero confronto democratico. Ben diverso e dannoso è proporre delle affermazioni, facendole passare per dati inconfutabili della realtà, quando tali affermazioni con la realtà non hanno niente in comune ma se ne discostano in modo evidente. Io onestamente resto allibito dal leggere che l'UDC sarebbe contro il libero mercato e l'individualismo in campo economico. Mi trovo proprio in difficoltà nel commentare un'affermazione del genere. Credo che chi ha scritto abbia fatto un pò di confusione, non si spiega altrimenti. Voglio essere breve e non ho niente di personale contro Davola, anzi mi fa piacere discutere di tali tematiche. Ma quando si scrive su un blog pubblico sarebbe doveroso almeno documentarsi sul tema che si sta trattando.

ritratto di Stephen Davola

Si concentra solo su una

Si concentra solo su una delle tante cose che le ho scritto, comunque le spiego perché ritengo questo.
Preso direttamente dal sito dell'UDC Italia (del quale allego il link a fine commento)

"Negli Stati Uniti la via di uscita dalla crisi sembra essere stata imboccata con vigore. Il tasso di crescita su base semestrale è del 5,9 per cento. Questo risultato è reso possibile da un ampliamente senza precedenti della spesa pubblica, cioè dal ricorso a politiche di tipo keynesiano."

"Che fare? È il momento ideale – dice Lord Keynes – per uno Stato che prenda a prestito i capitali inoperosi per fare grandi opere pubbliche occupando così i lavoratori. Il debito pubblico, certo, crescerà, ma potrà essere finanziato a costi contenuti."

"Possiamo puntare su politiche di coordinamento fra gli Stati. Non deve però essere un
coordinamento aperto e non vincolante. Deve essere un coordinamento “chiuso” e sostenuto da un sistema efficace di premi e di sanzioni. Occorrerebbe, in tale caso, decidere insieme il livello della spesa in deficit complessiva dell’area euro e poi dividere questo deficit fra i diversi Paesi."

Sono passi scritti da Buttiglione, il presidente del partito.
Ora mi pare di ricordare che Keynes non sia stato l'economista più liberale o libertario in circolazione, anzi è famoso per la sua impronta marcatamente statalista ed interventista.
Mi pare di ricordare anche che il sistema di libero mercato e di individualismo si basa su un logica economica di laissez faire e non sull'intervento statale, che, per sua stessa definizione, è naturalmente contro l'individualismo in campo economico.
Sostenere che lo Stato deve far crescere il debito pubblico per investire più denaro è assolutamente (oltre che a mio parere sbagliato) contro un libero mercato, che in quanto libero si autoregola e sostiene da sé.
Quello che il suo partito vuole è una dottrina economica basata su un forte intervento dello Stato nell'economia ed un forte aumento della spesa pubblica.
Ne deduco che l'UDC sia di stampo statalista, consequenzialmente non adotti delle politiche economiche che rientrano nel liberalismo classico, nè in qualsiasi variante del liberalismo o libertarismo.
Oltretutto non adotta politiche a favore delle libertà civili di tutti, perché segue i dettami di una religione.

http://www.udc-italia.it/News/UploadedFiles/Per%20una%20politica%20econo... (il link dal quale ho preso i frammenti di testo)

ritratto di Innocenzo Iacono

Nelle situazioni di crisi

Nelle situazioni di crisi economica (vedi crisi del '29)la storia ha insegnato che solo un intervento statale, di peso variabile, ha potuto porre rimedio a quelli che gli economisti considerano ancora oggi "Bug" del libero mercato. In una congiuntura economica del genere, ripeto paragonabile a quella del '29, il ricorso ad un intervento statale deve essere considerato una delle vie da percorrere. Ciò non significa essere, però, contro il libero mercato. Anche perché le teorie di Keynes furono applicate proprio al contesto americano, ancora oggi patria del libero mercato.

ritratto di Angelo Sciortino

Un New Deal da riconsiderare

Mi spiace, ma non posso concordare con il riferimento agli Stati Uniti.
Certamente Roosevelt "credette" in Keynes, ma la sua politica economica fu presto abbandonata, quando ci si rese conto che sarebbe stata causa di una più lunga durata della crisi.
Anche l'Italia di Mussolini finì con l'applicare i suggerimenti di Keynes e creò l'IRI, che proprio la DC, l'UDC del Secondo Dopoguerra, conservò e arricchì con un Ministero delle Partecipazioni Statali e una Cassa per il Mezzogiorno.
Con quali risultati ce lo insegna la storia. E l'insegnamento della storia non può negarsi, a meno di negare la storia stessa.
C'è anche una cospicua letteratura scientifica - che va da Hayek a Friedman e a tanti altri economisti - che dimostra gli errori della teoria di Keynes. Su queste critiche si potrebbe discutere, ma sarebbe una polemica di livello accademico e non credo quindi che se ne possa parlare in questa sede.
In questa sede il punto in discussione è: l'UDC è il partito per un domani migliore? Stephen Davola ha risposto di no e io condivido. Chi non è d'accordo, può dissentire, purché argomenti correttamente il suo dissenso.

ritratto di Innocenzo Iacono

D'accordo sul fatto che non

D'accordo sul fatto che non sia la sede opportuna per parlare della storia delle teorie economiche, analizzando allo stesso tempo il motivo per il quale certi tipi di politiche non abbiano prodotto i risultati attesi. Tale discorso porterebbe poi a parlare dei sistemi di Welfare State e delle scelte in merito ai servizi fondamentali alla persona.
Per il resto non sono assolutamente d'accordo con i riferimenti a presunti valori della società moderna (è tra l'altro in atto un processo di de-secolarizzazione del tutto inaspettato)che l'UDC non condividerebbe. Anche perché è del tutto semplicistico e riduttivo affrontare la questioni in questi termini: quali sono questi valori? Come sono radicati nella società? E nel contesto europeo? Bisognerebbe svolgere un'analisi sociologica statisticamente rappresentativa. Non si può far passare un'affermazione personale per un dato della realtà.
Per il resto, Tangentopoli ci ha insegnato che tutti i partiti hanno macchie nella loro storia. O si abbandona il sistema partitico o si cerca di cambiare la realtà con gente nuova che abbia voglia darsi da fare per contribuire al rilancio del territorio che ama. Esattamente quello che il Gruppo UDC sta facendo.

ritratto di Angelo Sciortino

Quale affermazione personale

Quale affermazione personale "Non si può far passare ... per un dato della realtà."?
Che cosa significa "Per il resto, Tangentopoli ci ha insegnato che tutti i partiti hanno macchie nella loro storia. O si abbandona il sistema partitico o si cerca di cambiare la realtà con gente nuova che abbia voglia darsi da fare per contribuire al rilancio del territorio che ama."?

ritratto di Innocenzo Iacono

1) Il riferimento a presunti

1) Il riferimento a presunti sistemi valoriali della società moderna non condivisi dall'UDC. Quali sono questi valori? Da quale porzione della società sono condivisi? In che proporzioni?
2) Il fatto che in passato una classe politica (ripeto,non facente capo ad un singolo partito) si sia macchiata di responsabilità gravi, non implica che la nuova classe dirigente commetterà gli stessi errori.