Comunicato stampa EcoCefalù: Rifiuti Zero

ritratto di Staff

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L’emergenza rifiuti è sotto gli occhi di tutti con i suoi guasti ambientali e i danni economici.
Gli scarsi risultati della raccolta differenziata a Cefalù e il rischio di saturazione delle discariche in Sicilia, a fronte dei costi elevati dei servizi di raccolta e smaltimento, rendono necessario un ripensamento del modello seguito finora. La risposta vincente è l’ “Opzione Rifiuti Zero”, promossa a livello mondiale da Paul Connett e diffusa in Italia dal comune di Capannori (LU).
Il primo passo verso Rifiuti Zero è la raccolta porta a porta di tutti i tipi di rifiuti, differenziati e indifferenziati. Questa scelta permetterà di:
aumentare l’occupazione (servirà un numero più alto di operatori);
raggiungere un alto livello di raccolta differenziata;
di conseguenza si ridurrà quasi a zero la quantità di rifiuti versati in discarica,
diminuirà il costo sostenuto dalla collettività,
si darà un aiuto al risanamento del bilancio comunale,
si otterrà un alleggerimento delle tariffe nella bolletta degli utenti,
si farà un passo in avanti nella difesa dell’ambiente.
Il sindaco di Collesano Giovanni Battista Meli ha invitato a un convegno su questo tema, svoltosi il 9 febbraio scorso, i sindaci dei comuni del distretto madonita. L’argomento è stato approfondito a Collesano il 6 maggio in un altro convegno in cui Paul Connett ha illustrato il programma mondiale Rifiuti zero.
Al primo incontro ha partecipato un rappresentante di Capannori che ha illustrato la situazione del suo Comune.
In particolare: a Capannori la raccolta differenziata ha raggiunto un risultato invidiabile, superiore all’80%. La spesa è diminuita del 75% rispetto a quanto sarebbe costato il conferimento in discarica. Il vantaggio per gli utenti di Capannori : una diminuzione del 20% nella parte fissa della bolletta.
Veniamo a Cefalù, che spende per il solo conferimento dei rifiuti in discarica circa 4 milioni di euro all’anno. Se seguiremo l’esempio di Capannori, la spesa scenderà di molto: si può prevedere un risparmio di alcuni milioni di euro.
In questa direzione va la proposta di formare un consorzio tra comuni per realizzare “Rifiuti zero” e mettere in atto le misure necessarie a raggiungere l’obiettivo.
A nome di numerose associazioni operanti a Cefalù chiediamo al Sindaco e al Consiglio comunale di esaminare la proposta Rifiuti zero e di estenderla a tutto il territorio comunale, seguendo l’esempio virtuoso di quei comuni che hanno conseguito ottimi risultati anche in Sicilia. Sono citati, per esempio, nell’ultima edizione dell’iniziativa “ Comuni ricicloni”, promossa da Legambiente Sicilia.
Ai cittadini si chiede di discutere l’iniziativa con interventi on-line e fare pressione sui rappresentanti comunali perché finalmente si attui anche a Cefalù una scelta di civiltà e di progresso in campo ambientale.
Cefalù, 4 ottobre 2011 A nome del gruppo di lavoro Ecocefalù

ritratto di Nicola Pizzillo

Proprio in questi giorni la TARSU 2011

è stata recapitata ai cittadini dal Comune di Cefalù.

L'importo è il medesimo dell'anno passato, è già questo è da considerarsi positivamente, stante i salassi operati dalle ultime manovre governative, dove a qualcuno il cuore grondava sangue.

L'aspetto negativo invece è che non si riscontra alcun beneficio, in termini di riduzione della tariffa, dalla raccolta differenziata che molti cittadini (non tutti) effettuano giornalmente.

Si può sapere qual'è la percentuale di differenziata raggiunta dal nostro Comune?

Vi sono concittadini, non sensibili alla tematica ambientale, che operano la differenziata solo nella speranza di avere ridotta la TARSU, se questo non avviene, pensate che continueranno negli anni a venire?

L'ATO sembra che avesse predisposto presso l'isola ecologica di contrada Dietro Castello un sistema di conferimento dei rifiuti riciclabili, che prevedeva l'assegnazione di punti in un'apposita tessera nominativa, come quelle dei supermercati, con la differenza che anzichè ricevere a fine anno delle pentole, il premio doveva consistere in uno sconto della TARSU.
Di tutto questo non si è poi fatto più nulla, per cause sconosciute.

Tutti noi cittadini dovremmo pretendere che questo sistema, adottato in diverse parti d'Italia, anche con cassonetti speciali diffusi, prenda piede anche a Cefalù.
Solo così potrà decollare la differenziata!

ritratto di Stephen Davola

L'idea che bisogna

L'idea che bisogna convincere la gente a fare la raccolta differenziata è nobile, ed è un presupposto fondamentale per l'educazione alla legalità, e insieme a tutti i servizi che devono essere migliorati, rappresenta un buon inizio per la soluzione del problema.
Ciò di cui scrive il Signor Pizzillo, i così chiamati "ecopunti" sono una soluzione trasversale e forse più funzionale riguardo questo problema.
In Norvegia esistono, nei grossi supermercati delle zone dove gettare i rifiuti e che danno in cambio degli sconti presso gli stessi.
In altre zone, funzionanti 24 al giorno esistono dei cassonetti che convertono la raccolta differenziata in monete.
Questo è forse un sistema con un miglior funzionamento, in quanto psicologicamente, risulta all'uomo maggiormente desiderabile un premio immediato piuttosto che un premio del quale vedranno i frutti dopo mesi.
Effettivamente quindi ritengo che dei punti dove usufruire di questo servizio, ben presenti in tante zone, risolvono un problema con una complessità minore e con un'efficienza maggiore rispetto all'arduo compito di educare tutti i cittadini (anche questo fondamentale), facendo risparmiare anche denaro alla collettività e migliorando l'ambiente.
Credo che i politici spesso siano incapaci di porre soluzioni ai problemi e quindi creano soluzioni false: le leggi.
In Italia verso la fine del 1998 il ministro Bassanini fece una ricerca ministeriale per contare quante leggi vi fossero in Italia.
I risultati dimostrare che fu difficile farne una conta precisa e che le leggi si possono stimare intorno alle 150.000, di cui 38.000 leggi ordinarie.
Questo numero di leggi, testimonianza di idiozia pura, hanno reso l'Italia uno Stato giusto, non corrotto ed efficiente?
La risposta ognuno se la può dare da solo.
Effettivamente i politici si dimostrano quasi sempre degli incapaci e non sanno risolvere i problemi.
Faccio esempi banali di leggi ridicole:
-Vietato vendere alcolici dopo le 3 p.m.: facile intuire come questa sia una presa per i fondelli. Chi può credere che una norma del genere possa servire in qualche modo?
Anche qui, invece di leggi, ci possono essere soluzioni: alcune case automobilistiche hanno strutturato un sistema secondo il quale un attrezzo misura il grado alcolico e i riflessi del guidatore, ed in caso di incapacità di guida la macchina non si accende.
Non serve più alcuna legge, non servono più pattuglie, non ci sono più spauracchi per chi ha bevuto un paio di birre, perfettamente in grado di guidare, ma non per la legge.
-Tutte le leggi che vietano di poter scegliere liberamente, per esempio guidare senza casco e senza cintura (lo Stato non è una madre).
Non danneggio nessuno se non me stesso non seguendo queste leggi (al appunto massimo me stesso, ma pago comunque con le tasse le spese sanitarie), forse danneggio solo in maniera consistente il denaro che lo Stato mi ruba attraverso metodi fraudolenti (perché non credo che lo Stato metta queste regole perché tiene alla nostra salute).
Non riesco a sopportare limitazioni senza senso, e mi rammarico che questi aspetti siano condivisi da tutti i partiti politici (tranne un paio ma comunque extra-parlamentari) e dal senso comune.
Si chiede più responsabilità, ma la responsabilità è fatta anche di diritti oltre che di doveri.

ritratto di Antonio Percoco

Rifiuti zero

Antonio Percoco
Caro Stephen Davola,
grazie per la tua attenzione. Le tue riflessioni toccano diversi temi importanti, che è opportuno riprendere anche con il contributo dei lettori dell'Altracefalù.
Per ora sottolineo che il nostro impegno, insieme a parecchie associazioni di Cefalù, è volto a realizzare le cose che tu enumeri.
In molte città italiane, anche in Sicilia, sono in funzione gli Ecopunti, dove gli utenti portano i rifiuti differenziati e ricevono uno sconto sulla tariffa o buoni per la spesa. In altri Comuni funziona così: ogni utente ha un codice a barre e paga in base ai rifiuti che produce (Anche questo fa diminuire la spesa).
Il punto è: senza aspettare leggi, organizziamoci dal basso. A Napoli, a Palermo (per citare alcuni casi difficili), i cittadini hanno cominciato a ripulire collettivamente la città. Effetto collaterale: la presa di coscienza della responsabilità collettiva si estende anche ad altri settori della vita associata.
Se vuoi continuare ad approfondire l'argomento per cambiare qualcosa nella realtà, sono a tua disposizione il gruppo di lavoro Ecocefalù e altre associazioni.
Antonio Percoco

ritratto di Stephen Davola

Mi fa molto piacere sapere

Mi fa molto piacere sapere che lei e la sua associazione (o gruppo di lavoro) ritiene che questo tipo di soluzioni trasversali e quindi una risposta dal basso (e io direi che i cittadini non sono peraltro "basso") possano essere più utili rispetto all'ignoranza attuale.
Credo che abbiamo compreso nel corso degli anni che allo Stato non importa della salute o del benessere dei cittadini: lo scopo è quello di tenerci in una via di mezzo, nella mediocrità, non così male da farci venire in mente da ribellarci ma neanche tanto bene.
Siamo noi individui, fulcro di ogni società, a doverci dare da fare.
Invece di pagare la, volgarmente chiamata, "tassa sull'immondizia" o TARSU, dovremmo avere la possibilità di utilizzare quello stesso denaro tutti insieme per trovare soluzioni intelligenti e alternative, non quelle delle amministrazioni, ma quelle degli esperti.
Sarebbe, oltre ad essere un sistema per migliorare la suddetta situazione, anche un modo per capire che la partecipazione collettiva in argomenti di tale spessore ed un'organizzazione privata può essere un sistema molto efficiente.