Sit-in di protesta contro la chiusura del centro nascite. Gli interventi del Presidente Cirillo e dei Politici - 2°

ritratto di Nicola Pizzillo

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Dopo gli interventi dei lavoratori della struttura ospedaliera, il Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione San Raffaele-Giglio, dr. Stefano Cirillo, dà la parola ai diversi esponenti politici intervenuti al sit-in di ieri mattina (02/10/11), raccomandandosi con costoro di non farne una battaglia ad uso politico

L'intervento del Sindaco di Cefalù, dr. Giuseppe Guercio

L'intervento dell'On. Totò Cordaro, depitato regionale del P.I.D. (Popolari per l'Italia di Domani)

L'intervento della Senatrice Simona Vicari, del gruppo P.d.L. (Popolo della Libertà)

L'intervento dell'On. Salvino Caputo, deputato regionale del gruppo P.d.L. (Popolo della Libertà)

L'intervento del Consigliere Gaetano Lapunzina, capogruppo del P.D. (Partito Democratico) alla Provincia di Palermo

Intervento del dr. Giovanni Meli, Sindaco di Collesano

Intervento del dr. Franco Vasta, Sindaco di Campofelice di Roccella

Le conclusioni del dr.Stefano Cirillo, che annuncia la volontà della Fondazione S.Raffaele-Giglio di voler intraprendere le vie legali (ricorso al TAR) piuttosto che recarsi a manifestare a Roma.

Intanto la gente ascolta e spera che questa mobilitazione trasversale sortisca l'effetto di far retrocedere il governo regionale dalla sua scelta di chiudere il reparto nascite di Cefalù.

ritratto di Nicola Pizzillo

Nelle Madonie si mobilitano in 4000

per evitare la chiusura del centro nascite dell'Ospedale di Petralia Sottana.
Le immagini sono tratte da Repubblica Palermo:

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/10/03/foto/petralia_quattromil...

E' possibile che ci tengano un pochino di più di noi a tenersi l'ostetricia?

Oppure è che noi siamo per un tipo di protesta intellettuale a base di raccolta firme o di articoli nei blogs?

Una terza ipotesi è quella che a noi cefaludesi ci piace delegare gli ALTRI, in questo caso i Sindaci ed i Politici che abbiamo eletto.

Un fatto è certo ed inconfutabile ed è che là (a Petralia)c'era un POPOLO, qua (a Cefalù) eravamo i SOLITI addetti ai lavori.

Ed allora non lamentiamoci poi se, giorno dopo giorno, verremo scippati di pezzi delle diverse strutture sanitarie e poi di altri uffici e poi di servizi vari.

Forse un pò la colpa è anche nostra.

ritratto di Rosario Fertitta

La colpa è sempre nostra

La colpa è sempre nostra !!
Altro che...forse!
La raccolta di firme è il primo segno di "protesta civile"....non la chiamerei intellettuale....forse la si qualifica in tal modo quando non sono altri a metterci il "cappello"...oramai l'abbiamo capito tutti ...caro Nicola ;-)
E' vero...tra qualche giorno ci chiuderanno pure il Tribunale... e vedrai che a protestare saremo sempre i soliti...

ritratto di Vincenzo Nastasi

mi sarei aspettato..

Sinceramente molta più gente di quella che ho visto domenica mattina.. mi sarei aspettato di vedere tante giovani madri magari incinte messe tutte li a protestare.. mi sarei aspettato di non sentire i soliti comizi ma non è stato cosi come se la chiusura di un reparto cosi importante non interessasse a nessuno!! ho, abbiamo assistito alle solite baruffe politiche,chi si faceva sponsor di taluno e chi controbatteva con discorsi sterili per nulla utili alla causa.
Siamo alle solite!!! Cefalù ha dimostrato ,qualora ce ne fosse stato bisogno , di non avere quell'amor proprio che paesi come quelli dell'entroterra madonita dimostrano di avere una domanda la vorrei fare all'assessore regionale alla sanità..EGREGIO ONOREVOLE CI POTREBBE DIRE IN ANTEPRIMA QUALE ALTRO REPARTO INTENDE CHIUDERE A CEFALU'? Così se dovessimo avere di bisogno,o ci ammaliamo prima del suo nuovo decreto o cambiamo ospedale e città stando attenti nel leggere la lista degli ospedali da salvare!!!!

ritratto di Leonardo Mento

La chiusura del reparto nascite..........

doveva coinvolgere tutta Cefalù, scuole, associazioni tutte, partiti, chiesa, sindacati ovvero tutta la cittadinanza e relativo circondario. In Italia non si indigna più nessuno e cosi decidono come vogliono "loro"......

ritratto di Rosario Fertitta

Leo mi ero ripromesso di non

Leo mi ero ripromesso di non polemizzare in un momento in cui serve soltanto UNITA'...però una osservazione me la devi concedere...
La manifestazione è stata organizzata, in fretta e furia, proprio da "chi" avrebbe dovuto vigilare in questi anni contro le assunzioni clientelari, contro gli sprechi, contro la malasanità regionale...
Non credo che Russo si sia svegliato una mattina ed abbia deciso di chiudere Cefalù...
Dov'erano "lor signori"..???
Dov'erano gli "onorevoli" che hanno avuto soltanto la "prescia" di comiziare forse contro loro stessi...
La gente non si indigna perchè ormai c'è da indignarsi per tutto....
Tra poco a Cefalù ci chiuderanno pure il Tribunale...altro che Cefalù porta delle Madonie ma in questo momento qual'è il pensiero prioritario dei "pensatori"...??
Portare in giro il deputato Caputo o qualche altro politicante spacciandolo per futuro candidato sindaco di questa città !
Questa è la penosa realtà.....e in tanti fanno finta di non vederla, pronti a stendere il tappeto al novello salvatore della patria depositario di sconvolgenti iniziative economiche per risollevare le sorti della nostra città...
Vecchia storia...già sentita....
L'ultima volta ni custò il deficit attuale... ;-))

ritratto di Angela Di Francesca

succede

succede quando non c'è "l'abitudine" alle reazioni civili , quando c'è sfiducia che genera indifferenza, magari tanti dicono:"è inutile, tanto fanno come vogliono loro"...Ci vorrebbe forse qualcuno che si impegna a spiegare i vari problemi nelle realtà sociali, nelle scuole, nelle parrocchie, nelle sedi sindacali... Certo 4.000 persone sono tante!, chi sa se a Cefalù si riuscirà mai a coinvolgere tanta gente?!eppure bisogna provare, e anche per il Tribunale bisogna cercare di fare qualcosa, dobbiamo veramente stare a guardare mentre ci vengono sottratti dei servizi di fondamentale importanza ?

ritratto di Nicola Pizzillo

Diciamo che è un problema antropologico

tipico del cefaludese. La sua indole apatica ed afasica è rinomata in tutto il mondo.

Celebri i concerti estivi di illustri personaggi del panorama musicale, che riscuotevano tiepidi applausi da parte di platee gremite in ogni ordine di posto (tanto gli spettacoli erano gratuiti).

Per non parlare di eventi culturali e scientifici qui tenuti, con relatori internazionali, che venivano pressochè disertati.
Anche su campo delle lotte sociali/politiche non si è mai assistito a mobilitazioni massicce in passato, qualche eccezione si è avuta di recente per il problema idrico, dove però il sindacato ed un partito hanno messo in campo tutte le proprie energie organizzative.

Facciamocene una ragione, non potranno modificarsi aspetti caratteriali sedimentati nel corso di millenni, forse generati dall'avvicendamento nel nostro paese di tanti popoli conquistatori, che hanno piegato il carattere indomito e fiero che certamente le popolazioni Sicule da noi stanziate possedevano in età arcaica.
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Tornando al tema chiusura centro nascite, altre ipotesi plausibili per giustificare l'immobilismo cefaludese, potrebbero essere:

A) le agiate condizioni economiche godute della maggioranza dei cittadini, che consentono loro potersi recare in auto presso ginecologi del capoluogo, pagando fior di parcelle, di sottoporsi ad esami diagnostici pre-natali non convenzionati e di affrontare con tranquillità il parto presso ospedali distanti o addirittura in cliniche private con camere a pagamento;

B) la considerazione che oramai i figli chi li ha fatti li ha fatti, per cui non vale la pena protestare per gli altri concittadini che ancora non li hanno messi in cantiere. Male per loro, ci potevano pensare prima a farli!

C) non c'è niente da fare contro questo destino ineluttabile cinico e baro, sarebbe come combattere contro i mulini a vento alla Don Chisciotte. Meglio restare a casa che ci facciamo più figura, anzi si evita stà malafiura.

D) la congiuntura internazionale, la crisi economica, la mancanza di lavoro, il precariato, l'innalzamento degli spread, rendono il cefaludese non più desideroso di mettere al mondo dei figli, per cui la chiusura dell'ostetricia non lo sfiora nemmeno.

Voi che dite accendiamo A) B) C) D) o ci sono altre ipotesi che sfuggono alla mia immaginazione?

ritratto di Pino Lo Presti

La Informazione

è certamente uno dei problemi. Pochissimi, rispetto al reale numero dei cittadini, sono quelli che seguono i siti telematici.
La gran parte della città non cerca di informarsi pèrò "deve" essere informata, specie per temi simili, dalla Amministrazione; è il Sindaco che deve parlare al "popolo" quando questo viene toccato nei suoi diritti fondamentali.
Ma la comunicazione tra "testa" e "corpo" non è mai stata una prassi in questa città, e non per un caso!