Una Conferenza quale quella su "Cefalù Turismo e Ambiente" di 40 anni fa, avrebbe ancora un "oggetto" oggi?
13 Settembre 2011, 12:37 - Salvatore Culotta [suoi interventi e commenti]
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Negli anni ’70, giovani cefaludesi, fondammo una associazione: il Circolo Culturale ”Il pungiglione” che aveva il sapore di una piccola grande novità.
Tra le varie cose realizzate in quei pochi anni fece particolarmente rumore un incontro sul tema del turismo, con la presenza dell’arch. G. Pirrone, del prof. C. Doglio, dell’arch. G. Samonà. Sono passati quaranta anni e sembra opportuno riproporre alcune di quelle parole (vedi allegato in pdf) e forse sarebbe anche necessario dare loro un seguito oggi, perché sembra che ben poco sia cambiato se non in peggio, e forse è sufficiente guardare la zona a ovest.
Vedi anche: La grande torta (https://www.qualecefalu.it/lac/node/22)
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Aproposito della grande torta
"ANDARE A CAPO PER ANDARE DOVE
Inserito da Leonardo Mento il Dom, 15/11/2009 - 00:01
Non mi riferisco al simpatico dialogo fra Totò, Peppino ed il Ghisa milanese del famoso film Totò,Peppino e la malafemmina..per andare dove dobbiamo andare dove dobbiamo andare. Concordo che un nuovo strumento urbanistico da solo non basterà se non si riesce a definire dove ANDIAMO ovvero: "qual è l'idea che abbiamo di Cefalù"? "Siamo ancora capaci di partorire una idea che regoli il mercato o è ormai definitivamente questo a generare l’idea stessa del “noi” e della stessa vita?" Qualcuno asserisce che il mercato regola se stesso; io aggiungo quando ormai è troppo tardi ed a pagare sono sempre gli onesti ed in questo caso l'ambiente ed il territorio. Il mercato.... basta vedere i risultati/disastri economici di questi ultimi anni ed il relativo impatto sociale; d'altronde assistiamo all'attuale insofferenza di alcuni politici verso le regole e la legalità. Ma torniamo a "Cefalù punto e a capo" ed al futuro socio economico dei suoi abitanti e del territorio. Premesso che la fonte primaria ( dalla quale discente tutto il resto) dell'economia cefaludese è principalmente generata dal turismo,pubblica amministrazione, ospedale,agricoltura e pesca (non credo che vi siano industrie di trasformazione) e che a sua volta genera le disponibilità economiche per i consumi/bisogni primari e secondari dei residenti. Dato 100 la fonte primaria dell'economia possiamo dedurre( non ho dati certi) che il 50/60 % è da attribuire al turismo.Pertanto un nuovo strumento urbanistico non può non tenere conto di questi aspetti con una forte tutela del territorio ed incrementi sostenibili per non compromettere le quote di turismo già acquisite.Al riguardo ho assistito di recente ad un programma televisivo dove hanno fatto vedere lo scempio, perpetrato in nome del turismo, in Campania a Castel Volturno. Saremo in grado di partorire idee che regolino tutto questo? Auguriamoci di si anche nell'interesse di quelli della "grande torta". Leonardo
Credo che
difficilmente si potrà, per molto tempo ancora, parlare di "turismo di qualità" a Cefalù, quando due tra le qualità per esso fondamentali: il territorio (con i suoi spazi ed ambienti naturali, la sua cultura architettura, la sua agricoltura con i suoi prodotti) ed il Centro storico (nella sua identità storico-architettonico-urbanistica e antropologica) sono esangui.
Se non sarà possibile una profonda "riconversione", potremo gallegiare ancora qualche anno ma poi affonderemo nella "massa" più squalificata.
Sono trascorsi 40 anni ma...
Ciò che, anzitutto, emerge dalla lettura di questa trascrizione è che, pur essendo passati 40 anni, i punti fondamentali individuati in apertura di conferenza dal Prof. Arch. Panzarella non sono sostanzialmente cambiati.
Se nel 1971 essi riguardavano:
1) Necessità assoluta di un P. R. G. per Cefalù.
2) Necessità del suo inquadramento in una pianificazione di dimensioni regionali, che tenga conto delle vocazioni specifiche del nostro territorio.
3) Necessità di considerare, in quest'ambito, la validità delle scelte infrastrutturali e cioè, nel caso specifico del tracciato autostradale.
4) Necessità di analizzare, in questa sede, le politiche di sviluppo turistico, in relazione agli investimenti della Cassa per il Mezzogiorno, e alle sue politiche di finanziamento e incentivazione nei confronti di privati.
5) Necessità di considerare quale sia stato finora l'effettiva incidenza del turismo sullo sviluppo economico di Cefalù e del suo comprensorio.
6) E da ultimo, le difficoltà e le ostilità, del resto ben comprensibili, cui è concretamente soggetto chi, come noi (del Circolo Culturale ”Il Pungiglione”), ha voluto prendere coscienza e iniziative per opporsi a tutto ciò che sta portando Cefalù ad una fine che certamente non merita.
Oggi essi riguardano:
1) Necessità assoluta di un nuovo P.R.G. per Cefalù.
2) Necessità del suo inquadramento in una pianificazione di dimensioni regionali, che tenga conto delle vocazioni specifiche del nostro territorio.
3) Necessità di considerare, in quest'ambito, la validità delle scelte infrastrutturali e del tracciato ferroviario.
4) Necessità di analizzare le politiche di sviluppo turistico, in relazione agli investimenti del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS) 2007-2013 e del Programma Operativo - Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (PO FESR) 2007-2013.
5) Necessità di considerare quale sia stato finora l'effettiva incidenza del turismo sullo sviluppo economico di Cefalù e del suo comprensorio.
6) E da ultimo, le difficoltà e le ostilità cui è soggetto chi dimostra di volere prendere coscienza e di volere intraprendere iniziative per opporsi a tutto ciò che sta portando Cefalù ad una fine che certamente non merita.