Le critiche e la libertà
11 Settembre 2011, 20:56 - Stephen Davola [suoi interventi e commenti]
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In questi giorni si è discusso molto a riguardo della “centrale distruggi persone” e a riguardo delle critiche che non farebbero del bene ma solo del male a Cefalù.
Si tratta adesso di un argomento trito e ritrito, su cui non vorrei entrare nel merito.
Ciò che mi lascia perplesso è l’accostare la critica verso l’operato dei politici a qualcosa di negativo e distruttivo.
Da tradizione LIBERTARIA, credo che la critica ed il confronto, anche forti e “brutali”, facciano solo del bene.
Come insegna Machiavelli “(la critica è) generatrice di libertà e produttrice di forze capaci di dirigersi verso l' esterno”.
Mi sembra un po’ come la discussione accesa tra Placido e Lombardo, che linko http://www.youtube.com/watch?v=IOVVUcpm2GE .
In questa situazione avviene la stessa identica cosa: dalla critica di una classe politica, fatta da Placido, si finisce che Lombardo accusa il regista di “sputare” sulla Sicilia, ed è la stessa accusa che viene rivolta verso parecchi blogger della realtà de L’altracefalù.
Invece credo che è dal conflitto e dallo scontro di idee che nascono le migliori idee.
Infatti il conflitto, e cioè, in termini più appetibili, lo scambio di idee e la discussione, portano ad una consapevolezza globale maggiore, in tutti i campi.
Perché è proprio dalla discussione che nascono le idee e si sconfigge l’ignoranza.
Ed è quindi, assurdo, specialmente da chi si ritiene LIBERALE O LIBERTARIO, e ritiene che uno Statalismo putiniano voluto dal nostro premier sia invece un sistema liberale, accusare chi muove critiche per altro MAI dirette contro la persona, ma sempre dirette contro l’operato della stessa.
Senza critica si arriva inevitabilmente alla dittatura, senza pluralità e senza opposizione non si costruisce nulla.
Si accusa l’opposizione di muovere solo critiche: ritengo la critica sia il punto di partenza sulla quale costruire qualcosa di migliore.
Il PDL, il Popolo della Libertà, è l’antitesi della libertà.
Essere antistatalisti(come lo sono anche io) e ritenere appetibile il PDL, è ridicolo.
Essere LIBERTARI è essere contro questa casta politica, contro i privilegi, contro la tassazione nascosta di Berlusconi, a favore delle libertà individuali, antiproibizionisti, contro la politica fatta di moralità e religione.
Essere LIBERTARI è essere contro i baronaggi nelle università, nell’industria, nell’imprenditoria, nel sistema farmaceutico.
Essere LIBERTARI è essere a favore dei PACS, DICO, matrimonio omosessuali, adozione per le coppie dello stesso sesso, favorevoli al testamento biologico, all’aborto, al divorzio, contro i privilegi del Vaticano.
La vera LIBERTA’ è permette a chiunque, mettendo in primo piano l’individuo rispetto allo Stato, di poter essere felice e di poter osservare tutti quei i comportamenti a patto di non danneggiare l’altro.
Invece voi, quelli che accusate chi critica e vi definite magari anche liberali, siete per sanzionare, in maniera fascista e tirannica, tutti quei comportamenti che ritenete sbagliati per la vostra morale soggettiva.
Siete tiranni nell’animo, siete ciò che di più lontano esiste dalla libertà.
E chiamate qualcuno comunista, quando in effetti il comunismo nella sua origine e nella sua storicità, nella sostanza, è profondamente simile al fascismo(ed al sistema politico attuale), così come ogni sistema totalitarista e statalista.
Non esiste un partito LIBERTARIO, o LIBERALE in Italia, senz’altro neanche nell’opposizione, questo non lo nego.
Rimane il fatto, infine, che è totalmente assurdo essere conservatori e definirsi liberali.
La “sinistra” tende ad aumentare le tasse e a sfavorire l’industria e la libera impresa, può anche essere vero.
Ma è senz’altro vero che la “destra” , scrivo naturalmente tra virgolette per motivi chiari, in Italia ha aumentato le tasse in maniera fraudolenta(ed anche per la libera impresa ha detto cose che non ha realmente fatto(vedi IRAP, l'Imposta RAPina).
Mi sono enormemente dilungato, chiedo venia, questo sfogo deriva dal fatto che ad oggi non c’è nessun partito in parlamento che sia LIBERALE, per quanto ci siano troppe persone che si definiscono tali, e non sanno neanche di cosa parlano o scrivono.
Credo che gli attacchi da parte di Cefalunews e di alcuni personaggi siano un attacco alla libertà di espressione, se non in maniera diretta, di certo in maniera indiretta, ostracizzando pubblicamente chi ha il coraggio di criticare per migliorare.
La libertà infine, prima di tutto, è verità, partecipazione, volontà, autonomia.
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Il problema non è mai la critica
anche quando essa è rivolta a chi "critica" ma il come si critica; se essa è puntuale, circostanziata, documentata, svolta con ragionamenti conseguenziali e coerenti, e in ultimo non offensiva nei confronti della persona è una cosa;
cosa diversa è partire da opinioni soggettive per arrivare senza alcuna logica e senza citare circostanze e fatti a conclusioni gratuite e di comodo, facendo solo rumore e inquinando le orecchie e la mente di chi ascolta.
La prima, per quanto aspra, si presta a fornire materia di progetto (anche per negazione), la seconda è, in ogni caso "distruttiva" perchè confondendo, spostando le dinamiche sul piano soltanto emotivo, è "tossina pura"!
La differenza è quella tra una verità scomoda e una comoda bugia!
Il problema non è che chi lavora per la prima non è simpatico a chi si avvale dell'altra, ma che con i millantatori, con chi pensa che l'importante è solo il marketing, la pubblicità, con chi abusa delle parole e della intelligenza è difficile parlare perchè divergenti sono infine gli obiettivi: la sostanza, le apparenze, il bene duraturo, il profitto immediato, amare o "fottere", la serenità di tutti o la compiaciuta onnipotenza dell'Io nell'usare-abusare degli altri e delle cose.
FARNETICARE CONTRO GLI ALTRI
Su quanto di gratuito e malevolo viene scritto
contro "L'Altra Cefalù" e contro quasi tutti i suoi blogger
chi, per Cefalù, ha quasi "coniato lo slogan"
"CEFALU' TERRA DI NESSUNO",
può permettersi di accusare gli altri di
DISTRUTTIVISMO ?
Chi, per anni, ha tacciato un "altro" di essere "SINISTRO" e, perciò, per anni, lo ha
"demonizzato" può, di colpo, riconoscere in quello stesso "altro" un alleato per
"sparlare" , straparlare e, forse peggio,
FARNETICARE CONTRO GLI ALTRI ?
Caro Stephen,
la verità è nelle tue parole :
"non sanno neanche di cosa parlano o scrivono".
Ignoriamoli!
IGNORIAMOLI, andiamo avanti mettendoci la faccia
"i cefaludesi capiscono", "i cefalutani non sono fessi"....
La polemica e la verità
Già nel Medioevo qualcuno disse che "nessuna verità è tale, finché non viene masticata con i denti della polemica". Ma forse Cefalù non è ancora uscita dal Medioevo, per cui a molti non piace la polemica e men che meno la critica. Anch'io sono liberale e libertario o, come una volta mi definì un amico, un anarco-individualista di centro. Con ciò intendeva dire che voglio soltanto la legge della mia coscienza (anarco-individualista), ma nel rispetto di quella altrui (di centro). Come tale ritengo che chi mi critica mi vuol veramente bene: se ha torto, mi dà la possibilità di argomentare meglio le mie ragioni e di renderle più corroborate per lui e per me stesso; se ha ragione, mi aiuta a correggermi.
Questo comporta che io sia tollerante, ma mi autorizza a essere intollerante verso coloro che sono intolleranti.
Il punto è stabilire come si dimostra un'intolleranza pericolosa. Dev'essere mistificante? Deve poggiare sulla menzogna? Deve poggiare sulla refrattarietà di tante menti al ragionamento?
Difficile! "Beati i poveri in ispirito", perché di essi sarà il regno della soddisfazione crapulona!
Credo che essere tolleranti
Credo che essere tolleranti e rispettosi nei confronti di chi è altrettanto tollerante e rispettoso, ma non esserlo nei confronti di chi non lo è, riassuma il mio pensiero.
Credo che la legge fondamentale in un sistema liberale debba essere: fai ciò che vuoi, a patto di non danneggiare nessuno.
In realtà, in questo Stato, ci sono molte leggi invece che vietano comportamenti e atti che non danneggiano nessuno.
Resta il punto da stabilire cosa danneggia un individuo: violenza fisica, violenza psicologica, furto di beni e tutti gli altri che effettivamente arrecano un danno.
La comunità nasce dalla consapevolezza degli individui di unirsi per creare società pacifiche di libero scambio, lo Stato è una degenerazione di questo concetto, e nasce invece dalla volontà di alcuni di decidere per altri (mi riferisco a stati di ogni genere, democratici e non) con l'autorizzazione della collettività.
Ci sono molti esempi storici che si potrebbero fare di città e realtà gestite totalmente, o parzialmente in alcuni settori, da privati (anche in settori considerati impossibili da gestire senza stato come la giustizia o l'assistenzialismo).
In questo campo, consiglio a chi segue, di leggere "la città volontaria" di Beito,Gordon e Tabarrok.
In questo libro, molto gradevole e per niente pesante da leggere, viene fatta un'analisi storica e contemporanea di quelle realtà che riescono a vivere senza bisogno di un Leviatano, per citare Hobbes, che ha il nome di Stato.
Credo che qualsiasi intolleranza sia pericolosa in un sistema liberale.
Ogni intolleranza nasce dalla menzogna, dalla mistificazione di dati e dall'idiozia della gente, proprio come scrive lei.
Basti pensar all'intolleranza di oggi verso gli extracomunitari: mistificazione dei dati da parte dei mezzi di informazione (sembra che tutte le violenze siano commesse da Rom ed extracomunitari, mentre poi se si guardano i dati, si tratta solo del 6% sul totale).
La mistificazione è una menzogna mascherata, e di certo, come scrive lei "deve poggiare sulla refrattarietà di tante menti al ragionamento" o, in altre parole, deve poggiare sull'idiozia di tante menti per avere successo.
I poveri di spirito, nella tradizione cristiana, secondo le stesse interpretazioni dei religiosi, sono quelle persone coscienti della loro MISERIA spirituale e che per questo bisognose di Dio.
Beati loro...
...vi state affannando nella
...vi state affannando nella ricerca di una motivazione che, alla fine, è sotto gli occhi di tutti....
E' in atto la consueta "campagna mediatica" intesa a far passare il messaggio che a Cefalù nessun cefalutano è in grado di fare il Sindaco...
Questo è lo scientifico presupposto per tentare di "impiattare", magari qualche settimana prima del prossimo maggio, il nominativo di qualche "benvoluto forestiero" che verrebbe presentato alla plebe cefalutana come il Salvatore della Patria...
Non dimentichiamoci che nel lontano 1997, quando si cominciò a far "girare" il nome dell'On. Vicari quale candidata sindaco di Cefalù, i primi a "tuorciri u musu" e a ribellarsi a tale iniziativa furono tanti di quelli che, immediatamente dopo, divennero i suoi "sostenitori" più accaniti (non dico fedeli perchè alla fine la storia la conosciamo tutti...)
E' proprio vero !
Abbasso il Re.....Viva il Re....... ;-))
Caro Saro, forse c'è, come
Caro Saro, forse c'è, come tu dici, una campagna mediatica in corso, ma non me ne importa nulla. Quando verrà fuori qualche piano pro forestieri o pro chiesa o pro il nulla, allora e solo allora ne parlerò e cercherò di smascherarlo. Oggi m'importa soltanto sottolineare il mio sostegno a chi crede nella libertà, nella tolleranza e nella critica.
Il resto sarebbe soltanto chiacchiere.
...non ti stavo mica
...non ti stavo mica rimproverando....sai quanto mi preoccupa questa "campagna mediatica"..... :-))
E' interessante in questi giorni notare il modo di "porgere" determinate notizie...
Libertà e critica sono il pane quotidiano della democrazia..
Forse a "qualcuno" questa ricetta l'ha sempre mal digerita... ;-)