Repetita iuvant?

ritratto di Gaetano Lapunzina

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Si intitolava “ Repetita iuvant” la lettera con cui, nell’ottobre dello scorso anno, il Commissario cittadino dell’UDC ribadiva la posizione del Suo Partito. A fronte di un “immobilismo amministrativo ed una crisi politico istituzionale …irreversibili…” invocava “…una svolta totale per ridare speranza all’anima produttiva della cittadina normanna e alla sua gente”, invitando “il Sindaco a dimettersi, per coerenza e lealtà nei confronti dei cittadini che lo hanno eletto, votando una coalizione che oggi non c’è più, perché è stata tradita…” e, “…consapevoli del fatto che non abbiamo, da soli, i numeri per mandare a casa la Giunta Guercio”, preannunciava”… una azione di opposizione, tra la gente ed in Consiglio comunale, ad una Amministrazione che tira a campare, dimentica delle vertenze sempre più drammatiche che investono la sua economia, ormai al collasso”.
E’ probabile che la locuzione in latino, nelle intenzione dell’estensore, dovesse contribuire a convincersi Egli stesso della linea che con lo scritto intendeva esprimere.
Obiettivo che, a giudicare dai successivi eventi, non pare affatto centrato: il “ripetere” che l’UDC fosse all’opposizione ha “giovato” solo a fare confusione, giacché non è servito ad impedire che ritornasse celermente in maggioranza.
Ora, l’On.le Cordaro, attraverso un nuovo documento, legittimamente, avvalora le modalità di elezione a Capogruppo del Consigliere Mangano, con ciò, implicitamente, sostenendo la scelta di costui di appoggiare quel medesimo Sindaco che, solo pochi mesi fa, era stato definito “traditore”.
Altrettanto legittimamente, anche noi, memori della favola di Fedro "Il Lupo e la Volpe al tribunale della Scimmia", vogliamo declamare alla Città un detto latino: “Quicumque turpi fraude semel innotuit, etiam si verum dicit, amittit fidem”; ossia, Chi è stato trovato bugiardo una volta, non è creduto anche se dice il vero.

Gaetano Lapunzina
Segretario cittadino Partito Democratico

ritratto di Pino Lo Presti

Caro Gaetano

In questo declino della democrazia, dell'etica e della parola data, nel trionfo dell'opportunismo e delle strategia di sopravvivenza del potere, c'è chi "strilla" alla sconfitta di chi ha acceso una lampadina per cominciare a fare chiarezza. E, si fa forte di seguaci perchè ancora prevale il buio, quasi fosse colpa di chi ha acceso la lampadina.
Nonostante il caso in questione sia "clinico", è vero però che la gente ha bisogno di vedere oltre: ha bisogno di capire il senso di quanto accade, non solo in termini di "logica" di giochi di palazzo, ma soprattutto in quelli della "posta in gioco" sulle loro teste.
E' più facile così che la gente segua, con maggiore interesse.

ritratto di Saro Di Paola

Quannu è tua, è tua !

Caro Gaetano, me lo stai, proprio, strappando dalla gola : QUANNU E' TUA E' TUA !
Vi sono "sovrastanti" che, ancora, non hanno capito che a Cefalù, non siamo tutti "minKioni" -con la K maiuscola- come loro pensano e, sopratutto, che in certi casi IL SILENZIO E' D'ORO.
Un "sovrastante" nominato da altro "sovrastante" commissario di una sezione di partito, ovviamente, "sottostante" e succube, non può smentirsi con tanta disinvoltura.
Ne vale della sua dignità.
Ma ciò sarebbe nulla!
Ne vale della dignità del suo partito!
E ciò è TANTISSIMO.
Dice tutto del distacco dei cittadini dai partiti e dalla politica.
Anche quella con la minuscola.

ritratto di Giuseppe Aquia

scusatemi questo On.Cordaro

scusatemi questo On.Cordaro chi è? a Cefalù i cefaludesi non lo conosciamo. un altro che parla per nome e per conto dei cefaludesi? eh no adesso basta qualcuno lo deve dire a queste persone che non ce la facciamo più ad assistere a questi teatrini per il bene comune che vengono allestiti da questi pseudo personaggi che vengono da ovunque per decidere sul nostro paese e ripeto il nostro paese!!!! stiamo perdendo tutto identità, tradizioni,ed anche la memoria. i cefaludesi quelli veri siamo si lappani ma non scemi che sia chiaro per tutti.per me rimane sempre ed il solo problema l'errore di 2 anni fa.e sino a quando non si toglie questa cappa pesante su questo paese la gente non si rianimerà mai.e dovra sopportare questi teatranti della politica.

ritratto di Vincenzo Nastasi

caro Peppe

se avessimo avuto dei politici veri, che avessero lavorato davvero per il bene della città(mi sembra che sia questa la frase che va di moda in questo periodo)non avremmo di sicuro permesso a certa gente di dettare legge a casa nostra.A tutto fortunatamente c'è un limite ;in attesa che gli eventi maturino non possiamo fare altro che prendere visione,consapevolezza di quanto sia successo in questi ultimi anni, e ,comportarci di conseguenza ,quando andremo alle urne. Questi personaggi più o meno importanti ,che in questi anni si sono "affezionati"alla nostra città, non li conosco ,non sento la necessità di conoscerli,non mi attraggono ,faccio molto volentieri a meno della loro presenza qualsiasi sia la religiosità politica a cui credono e dalla quale traggono le "ispirazioni"che permettono loro di agire.Saluti.

ritratto di Vincenzo Garbo

è difficile prestare fede a ciò che è improbabile

Caro Gaetano,
Anch’io ritengo improbabili le affermazioni di chi ha smentito l’impegno assunto con i propri elettori e, perfino, le proprie dichiarazioni e concordo con Oscar Wilde nel ritenere che si può credere all’impossibile ma non all’improbabile. Inoltre, alla luce di alcuni giudizi sul ruolo e sulle prospettive future di chi attualmente fa opposizione nella nostra città (da parte mia non condivisibili) apparsi su alcuni organi di stampa locale, mi permetto di ricordare a me stesso le seguenti parole di don Tonino Bello: “non lasciatevi cadere le braccia quando, nonostante il vostro impegno personale improntato a trasparenza e rettitudine, vi vedete destinatari di sospetti da parte di chi, non comprendendo la vostra fatica, spara nel mucchio con raffiche ingenerose di luoghi comuni. Non demordete: la coerenza paga, anche se con qualche ritardo”.