Criminalità pura - Ottagono S. Caterina sera del 27 agosto 2011, ore 23.20 circa
28 Agosto 2011, 00:31 - Pino Lo Presti [suoi interventi e commenti]
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Un gruppo di giovani (corregionali), in evidente stato di alterazione, con delle pistole giocattolo (quelle che sparano palloncini), entrano allegramente nella Sala, in cui è in atto una esposizione, piena di visitatori, provando “spiritosamente” le loro “armi” con i primi che capitano.
Il titolare della esposizione si avvicina invitandoli a stare attenti ai bambini.
A questo punto, la follia!
Evidentemente le tossicità che si portavano nell’animo aspettava solo il pretesto per uscire con violenza.
Un giovane, intorno ai 20 anni, nato a Cefalù ma residente a Collesano, che si trovava ad assistere alla discussione viene schiaffeggiato da uno del gruppo composto inizialmente da circa sei componenti. Al primo tentativo di reazione del ragazzo l’orda si scatena con inaudita violenza contro lo stesso; intervengono altri dalla strada, tra cui alcune donne del branco, tutti contro il ragazzo fatto oggetto anche di lancio di vari oggetti in esposizione.
All’allontanamento di questa comitiva di “ospiti” della nostra città, vengono chiamati i Carabinieri prontamente intervenuti ed il Pronto Soccorso.
Il ragazzo era in evidente stato di schock, e come - si può comprendere - anche i parenti successivamente accorsi.
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Bisogna capire di chi si
Bisogna capire di chi si tratta.
Cosa può fare la noia?
Comunque credo siano episodi che si commentino da soli, sui quali ci sarebbe da riflettere ore per individuarne le cause.
Alla fine credo sicuramente che le forze dell'ordine scopriranno i colpevoli.
Non ne sono certo
ma in base alle testimonianze sul posto si trattava di una brigata (forse una famiglia) che a Roma definirebbero di "coatti", gente cioè di quartieri ed ambienti comunque emarginati.
Ciò forse spiegherebbe il risentimento, se non l'odio, verso le atmosfere di benessere e facile gaudio che appaiono connotare città come Cefalù (sic)!
L'alcool o l'assunzione di altre sostanze forse, potrebbero aver tolto certe auto-censure.
Ma questi sono discorsi generici ed ipotetici; al momento non sappiamo con esattezza nulla della identità di queste persone (?) e sulle motivazioni del loro comportamento.
C'è anche chi ritiene che aumentando il tasso alcoolico.......
miglioriamo la qualità della vita della nostra città:"Ci vogliono più locali, più disco-pub, più discoteche in modo da rendere i prezzi più competitivi ed i servizi migliori ed attrarre un maggior numero di persone.".A Cefalù va riconsiderato quello che già esiste e migliorarne la qualità senza aggiungere ulteriore "caos" a un territorio che non è in grado di "digerire" altro.Fate proposte sostenibili....e cominciate con le telecamere per il controllo del traffico....i motorini smarmittati e il "traffico della 08.00 alle 10.00" del Corso etc, etc, etc........etc
Dato che si cita qualcosa
Dato che si cita qualcosa che ho scritto io, mi sento in dovere di rispondere.
Non vedo dove sia il nesso tra quello che è successo ed il tasso alcolico, e tra l'idea di aumentare i disco-pub e le discoteche.
Non si tratta di caos, ma di progresso, futuro e divertimento.
L'alcool non è causa di reati commessi, al massimo può disinibire soggetti particolari ed indurli in questi comportamenti.
Ripeto, non vedo il nesso.
L'alcool può far diventare violenti, è pericoloso alla guida, ebbene ci sono delle leggi apposite e delle forze dell'ordine che hanno il compito di sanzionare ed evitare questi comportamenti.
Poi che ci siano problemi più importanti e più prioritari rispetto a questi(in primis acqua, luce, parcheggi, viabilità,inquinamento,rifiuti) l'ho scritto già sia su questo blog sia in altre sedi, anche nel gruppo "un sindaco vero per Cefalù" qualche giorno fa.
Sono perfettamente d'accordo con quello che scrive riguardo il fatto di creare caos attraverso queste idee SE PRIMA non si risolvono i problemi più importanti, solo che mi sembra fuori luogo l'esternazione "C'è anche chi ritiene che aumentando il tasso alcoolico miglioriamo la qualità della vita della nostra città" in quanto non credo che il messaggio poi citato ad esempio sia sinonimo di qualcosa di negativo di per sé.
Oltretutto mi sembra off-topic con l'argomento della discussione.
Quindi secondo te, caro Stephen...
Quindi secondo te aumentare i disco-pub e le discoteche non produrrebbe caos ("Non si tratta di caos...").
Secondo te i disco-pub e le discoteche sono il "progresso" ed il "futuro"; i disco-pub e le discoteche sono certamente fonte di "divertimento" ma spesso, purtroppo, di un divertimento non sano a causa dell'eccesso di alcool.
Secondo te "L'alcool non è causa di reati commessi, al massimo può disinibire soggetti particolari ed indurli in questi comportamenti." ed allora come definiresti questi comportamenti se non reati?
Secondo te "L'alcool può far diventare violenti..." ma non vedi il nesso con le violenze commesse contro quel ragazzo e contro gli oggetti in mostra.
Stanotte qualcuno si è divertito a staccare le fioriere...
frantumare i vasi posti davanti al mio negozio ,gettando le piante sul marciapide.
Fioriere che sono stata costretta a mettere ....perchè in un tratto di strada in cui non si potrebbe posteggiare( il marciapiede ,è largo solo dai 40 ai 50 cm )il divieto di
sosta non si faceva rispettare ,impedendo di fatto il transito dei pedoni e l'accesso al negozio con passeggini, fioriere su cui pago di fatto il suolo pubblico come se dovessi lucrarci sopra.
Ecco cosa è diventata Cefalù ,invasa da vandali ...
Francamente.....
pensare che il futuro di Cefalù dal punto di vista turistico (incremento di soggiorni) e civile (le fioriere della Signora Brocato e non solo), possa dipendere dal numero di pub e discoteche mi sembra una considerazione priva di una "corretta" analisi dello scenario di riferimento e/o dell'esistente. Credo che il grande problema sia la mancanza di posti di lavoro per i nostri ragazzi e questo forse genera: "cosa può fare la noia?). Forse ci vorrebbero più posti di lavoro che pub e discoteche ( ma anche queste per un sano divertimento senza la "paghetta" di papà.
Comunque mi preoccuperei più per.......
"Repubblica Palermo 30 agosto" : all'ospedale Giglio di Cefalù "I parti sono pochi chiude il punto nascita"....che dire?
Ritengo che sia un'analisi
Ritengo che sia un'analisi scorretta considerare che la causa del crimine è data dall'alcool, quanto piuttosto, lo scrivevo nel primo post, la causa del crimine è data senz'altro, in misura maggiore, dalla noia(che poi magari spinge a bere).
Allora con del sano divertimento, che significa anche più locali oltre che più iniziative per i giovani, si combatte la noia(causata anche senz'altro dalla mancanza di posti di lavoro) e quindi questi atti.
L'alcool non è una causa, semmai una conseguenza di un sistema che ha fallito, non per colpa dei ragazzi.
E più locali vuol dire anche più posti di lavoro per i ragazzi, mi sembra.
Ed esagerare con l'alcool non rappresenta, per la quasi totalità delle persone, un incitamento alla violenza e ai reati.
Purtroppo per un numero esiguo di persone è la scintilla che fa scattare dei comportamenti, già presenti nel soggetto e che sarebbero comunque usciti fuori in un modo o nell'altro.
E allora condanniamo i videogiochi violenti perché spingono a commettere atti violenti, i film violenti, la musica violenta, perché tutto questo, secondo la vostra analisi, è la causa di comportamenti violenti(ed è in stile teo-con americani).
In realtà, in soggetti sani,equilibrati,normali, quindi il 95% della popolazione giovanile, l'alcool ed il resto non diventano causa di nessun comportamento violento o illegale.
Personalmente penso
che ciascuno debba e possa fare di sè quello che vuole; la cosa importante è che delle "sue sperimentazioni" non ne paghino le conseguenze altri.
Chi assume sostanze che alterano il normale stato di coscienza deve sapere che non può prendere la macchina o girare tra la folla "senza rischio", pertanto deve auto-stabilire un ambito spaziale ed umano controllato in cui fare il proprio "viaggio".
Personalmente a chi, in tali condizioni, commette atti antisociali o pericolosi per la pubblica incolumità raddoppierei la pena proprio per non aver considerato opportunamente "in tempo" che con quella "pratica" (legittima alle condizioni che ho esposto all'inizio) mette a repentaglio gli altri.
Paradossalmente invece oggi si considera ancora una "attenuante" quasi che chi si è da sè posto in quelle condizioni le abbia invece subite.
Sono perfettamente
Sono perfettamente d'accordo, con l'idea che ognuno, finché non danneggia gli altri può fare quello che gli pare(il che vorrebbe dire anche, da maggiorenne, poter assumere qualsiasi tipo di droga in privato senza subire sanzioni penali).
E sono anche d'accordo per aumentare la pena in caso di comportamenti illegali per chi ha fatto uso di certe sostanze.
Non credo che per la stragrande maggioranza delle persone, assumere sostanze di vario tipo possa rendere pericoloso girare tra la folla.
Esistono delle leggi per la guida che sono già adatte alla situazione, poi bisogna capire che non si può controllare tutto, e che gli idioti ci sono e ci saranno sempre, con o senza alcool, con o senza droghe.
Possiamo dare la colpa all'alcool, e quindi vietarlo, come nel proibizionismo degli Stati Uniti, che chiunque sa che è stata una delle più grosse sciocchezze dello scorso secolo.
E di conseguenza limitare e vietare qualcosa non è mai stato un sistema efficace in quest'ambito.
Quindi non credo che più locali danneggino la città, oltretutto l'alcool può essere acquistato al pomeriggio o la sera stessa in estate, presso supermercati,a costi molti più bassi di quelli di un locale.
Ed anzi, i locali fanno da punti che focalizzano la folla e quindi permettono un maggior controllo da parte delle forze dell'ordine(ad esempio tramite posti di blocco).
Vorrei anche chiarire che l'alcool non spinge alla violenza, ma intensifica uno stato di umore preesistente, e come ogni droga dipende anche dal Setting, cioè il contesto nel quale avviene il consumo: l'ambiente e le influenze (positive o negative) alle quali puoi essere sottoposto.
Di conseguenza l'alcool può far diventare allegri, tristi, divertenti, paurosi ed anche violenti, a seconda del nostro umore e della nostra condizione personale.
Ma la violenza è insita, l'alcool la scatena, ma uscirebbe fuori comunque in altre situazioni e con altri fattori(ed è la stessa cosa di molte malattie psichiatriche come la schizofrenia che può essere innescata da certi fattori prima, ma comunque è latente e destinata a manifestarsi).
Pertanto le cause di questa rabbia e di questa violenza sono date per lo più da problemi di carattere sociale, indipendenti dalle sostanze.
Ed è il motivo per il quale dobbiamo concentrarci sul fatto che certi episodi sono inevitabili con questi metodi proposti che cercano solo di mascherare il problema, ma soltanto tramite preventivi controlli da parte delle forze competenti(praticamente impossibile).
E dobbiamo focalizzarci sulle vere cause del problema.
Perché se la situazione si risolve dando la colpa all'alcool(che io ritengo una delle droghe più pericolose in assoluto ed insieme alla cocaina quella che "spinge" più alla violenza), come più volte è stato fatto, allora non si risolvono problemi veri molto più importanti, e che sono causa di quello che è successo Sabato.
E' evidente
che certe sostanze "non creano loro il problema di base" (che sta dentro l'individuo e - se vogliamo - la società) ma soltanto contribuiscono a manifestarlo (in una maniera talvolta compulsiva) togliendo il "coperchio" di quella autoregolamentazione derivante dal "senso di realtà" comune, ma proprio perciò (togliendo il "coperchio") - è indubbio - che, a quel punto, possono finire per creare un problema "a valle".
Se il comune "senso di realtà" improvvisamente in tutti sparisse, credo ne vedremmo delle belle e non sono sicuro che sarebbe un "paradiso".
Mentre i cannabinoidi sono (in condizioni di maturità personale particolari) "gestibili", altre sostanze tendono loro piuttosto "a gestire" la persona in forza del fatto che la loro natura chimica è "artificiale", difficilmente decodificabile (quindi assimilabile) perciò dal sistema chimico naturale umano.
Certo tutto sempre dipende dall'individuo che assume certe sollecitazioni: dalla sua capacità di elaborarle, digerirle, e darvi una risposta adeguata, proprio perciò - in assenza di una "iniziazione" personale adeguata - non ne consiglierei una diffusione indifferenziata.
Per quanto riguarda l'alcool in particolare considererei quanto accade nei paesi anglosassoni, dove sembrerebbe essere divenuto una vera piaga giovanile (ma di cui esprime un disagio che certo viene da lontano).
Concludo comunque condividendo che, in generale, la follia e la violenza con cui si esprime è una forza "fisiologica" all'interno di un organismo collettivo, come individuale: espressione a volte anche di necessità evolutive della vita stessa.
Per cui, così come è folle pensare di cancellare la morte dalla nostra vita, così lo è reagire a tale forza con scandalismi isterici o pensare di cancellare, "in assoluto" (con forme paranoiche di controllo sociale), tali "messaggi del mondo sotterraneo" individuale e collettivo che, ripeto, a volte hanno lo scopo fisiologico di infrangere certe croste della ipocrisia imperante.