Ancora sull'immenso patrimonio archeologico di Cefalù: LA STRADA ROMANA
27 Agosto 2011, 19:08 - Nicola Pizzillo [suoi interventi e commenti]
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Nell’area già occupata dall’ex Convento dell’Annunziata, è stato portato alla luce, ai tempi della scavo delle fondamenta della Corte delle Stelle, al di sotto di miseri avanzi di murature medioevali,
un lungo tratto di una strada simile alle altre rinvenute nell’area urbana ma orientata in senso NE-SO e parte di due ambienti.
L’orientamento anomalo può trovare giustificazione nel fatto che questa strada parallela all’andamento del costone roccioso, limitava da questo lato l’area urbanizzata.
Si tratta di un rinvenimento di notevole importanza e che è stato possibile salvare, inglobandolo in uno spazio museale [progetto degli architetti Marcello Panzarella e Leandro Parlavecchio] all’interno del complesso realizzato dal Comune di Cefalù e denominato Corte delle Stelle.
La strada sistemata nel I secolo a.C. è pavimentata a basole di flysch arenarico verdognolo, conservato per circa metri 6,50 di lunghezza e poco più della metà in larghezza (ipotizzabile in metri 3,49), presenta una canaletta ribassata al centro, per il dilavamento delle acque, ed è dotata di un efficiente sistema di adduzione dell’acqua potabile [fistulae di piombo a copertura dei canali ad “U” capovolte] e della rete fognante a elementi di terracotta a sezione quadrangolare coperti da grossi ciottoli.
Sulla strada si affacciano due ambienti preceduti da grandi soglie litiche ben conservate.
La pavimentazione stradale, forse rimasta in uso per lungo tempo, fu realizzata nel I sec. A.C. come prova il rinvenimento di frammenti di terra sigillata italica nello strato al di sotto delle basole.
Una fase precedente è documentata dal rinvenimento di un muro, impiantato sullo strato vergine e datato dall’associazione con frammenti di ceramica a vernice nera (IV-III sec. A. C.).
(fonte: didascalia del prof. Amedeo Tullio posta all'ingresso del locale della Corte delle Stelle che ospita il reperto)
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Grazie ai ragazzi del Kefart Festival che hanno consentito, durante la manifestazione del mese di luglio, di poter tenere aperta la Corte delle Stelle e rendere così fruibile questo bene archeologico, ai più sconosciuto (anche al sottoscritto).
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I tuoi interventi(se mi
I tuoi interventi(se mi permetti il tu)fanno sempre piacere,però devo farti un piccolo appunto:sarebbe meglio non abbondare con i superlativi,il nostro patrimonio archelogico è abbastanza consistente ma non immenso. I superlativi lasciamoli ad altri. Mi piacerebbe infine una maggior presenza,su queste pagine e sul territorio,dell'Archeoclub,di cui comunque non so se fai parte.
L'aggettivo immenso
l'ho adoperato per significare, non un patrimonio senza limiti (sconfinato), piuttosto per indicare qualcosa di ancora sconosciuto nella sua interezza, che andrebbe quindi dapprima individuato, poi ristrutturato ed infine reso fruibile al grande pubblico (a meno che non vogliamo che sia appannaggio di pochi esperti).
Tempo addietro lanciai un appello, rimasto inevaso, a coloro che fossero in possesso di beni archeologici (e sono tanti) o che conoscessero i luoghi ove reperirli, di metterli a disposizione del patrimonio cittadino, anche avvalendosi delle associazioni private quali l'Archeoclub o della Soprintendenza ai Beni Culturali.
Reitero quell'appello, riconsegnamo alla comunità quello che non ci appartiene, ne avremo un ritorno in termini di liberazione della coscienza e contribuiremmo alla rinascita culturale della città.
Proprio per una conoscenza
Proprio per una conoscenza allargata a più persone invocavo una maggior presenza dell'Archeoclub, e scusami il piccolo rimprovero.
Musealizzare e rendere fruibile il ritrovamento
Per la verità mi pare che si dovrebbe invocare soprattutto una maggior presenza della Soprintendenza e dell'Amministrazione Comunale, non più solo per divulgare la conoscenza, cui l'Archeoclub ha già provveduto e continua costantemente a provvedere nei riguardi dei Beni Culturali della nostra città, ma per far sì che il ritrovamento archeologico della Corte delle Stelle possa essere finalmente musealizzato in modo adeguato e reso fruibile con un orario o almeno un calendario di accesso.
Riporto qui di seguito, da socio Archeoclub, la nota che l'associazione ha inviato, nel 2009, a una serie di istituzioni, proponendo loro un incontro per definire un programma di inizitive atte a rendere possibile la musealizzazione e la fruizione della sala archeologica della Corte delle Stelle.
Ecco il testo della lettera:
>
>
> Al Signor Sindaco della Città di Cefalù
> dott. Giuseppe Guercio
> e ai Signori Assessori della Giunta Comunale
>
> all’On. Assessore ai BB.CC.AA. e E.P.
> della Regione Siciliana
> dott. Antonello Antinoro
>
> alla Soprintendente ai BB.CC.AA.
> della Provincia di Palermo
> dott.ssa Adele Mormino
>
> al Presidente della Provincia Regionale di Palermo
> ing. Giovanni Avanti
>
> alla Presidente Nazionale dell’Archeoclub d’Italia
> Dott.ssa Clelia Arduini - Roma
>
> al Comitato Scientifico Nazionale
> di Archeoclub d’Italia - Roma
>
> Cefalù, 13 gennaio 2009
>
> Oggetto: Fruizione pubblica della sala archeologica interna all’edificio “Corte
> delle Stelle” di proprietà del Comune di Cefalù.
>
> La sede di Cefalù di Archeoclub d’Italia, fin dal momento della sua
> costituzione in ambito locale, ha con sistematicità e con instancabile costanza
> promosso innumerevoli iniziative orientate alla promozione della conoscenza, della
> tutela, del recupero e della fruizione dei beni culturali in special modo quelli
> archeologici presenti nel territorio.
> Un’attenzione particolare è stata rivolta al patrimonio archeologico della
> Cefalù pre-ruggeriana, quella Cefalù di antica fondazione che le fonti storiche
> collocano agli inizi del IV sec. a.C. e della quale i reperti man mano venuti alla
> luce hanno confermano la vetustà.
> Con estrema attenzione, la sede Archeoclub locale ha seguito la scoperta casuale e/o
> pianificata di siti, aree e reperti archeologici interni alle mura cittadine e al
> promontorio della Rocca che sovrasta la città, e con metodicità e costanza ha
> sviluppato progetti e individuato itinerari per la divulgazione dei dati relativi ai
> ritrovamenti e alle ricerche intraprese.
> Con impegno continuo, è stata promossa, anche in ambito associativo nazionale,
> quella che ormai comunemente indichiamo come la “Cefalù archeologica”, della quale
> fanno parte tantissimi resti e reperti rinvenuti anche all’interno di edifici
> pubblici (Osterio Magno; Palazzo di Città; Caserma Botta; Cattedrale; etc.) e di
> aree di proprietà comunale o di altri enti, compresi quelli religiosi.
> Al punto in cui siamo, in assenza di segnali decisi e decisivi, l’associazione si fa
> promotrice di una iniziativa per la messa in rete concreta delle numerose emergenze
> archeologiche della città, e per raggiungere lo scopo invita a collaborare tutti gli organi pubblici competenti
> per i diversi aspetti: tutelari, conservativi, fruitivi e gestionali.
> Uno dei siti più importanti, da più punti di vista, è la sala archeologica interna al complesso
> architettonico di proprietà comunale denominato “Corte delle Stelle”, ove è custodito il reperto, ritrovato in
> situ, di una strada d’epoca romana.
> Su questo sito e sull’importanza che la fruizione di esso ricopre per la “Cefalù archeologica” desideriamo
> adesso attirare la Loro attenzione, avendo appreso che l’edificio, finora utilizzato per scopi diversi da
> quelli indicati nel Piano Particolareggiato del Centro Storico, tornerà tra breve nella disponibilità
> dell’Amministrazione Comunale, essendo scaduto il contratto d’affitto dei soggetti privati che l’occupavano.
> La sede di Cefalù di Archeoclub d’Italia si fa pertanto promotrice presso le Loro Signorie e le Istituzioni da
> Loro rappresentate dell’obiettivo di consentire l’apertura al pubblico della sala archeologica in parola, con
> gli accorgimenti espositivi e di sicurezza necessari. Nello specifico, s’intende sollecitare un progetto per la
> sistemazione espositiva dei reperti rinvenuti in loco (in atto custoditi altrove), per la realizzazione di
> pannelli esplicativi sul sito, per la realizzazione di un sistema di allarme idoneo al contesto, e di un piano
> di fruizione e di gestione del bene in relazione al contesto architettonico che lo contiene e in relazione a un
> itinerario archeologico che comprenda tutte le altre emergenze antiche del nostro territorio.
> La sede di Cefalù di Archeoclub d’Italia, certa della validità e della condivisione dell’obiettivo
> espresso, chiede la disponibilità di tutte le parti interessate per un incontro di pianificazione delle azioni
> atte al totale “recupero” del sito in oggetto.
>
> Archeoclub d'Italia – Sede di Cefalù
> Il Presidente
> Fortunata Flora Rizzo
>
>
Aggiungo che allegherei volentieri un documento pdf in cui è narrata la storia del ritrovamento, col corredo di disegni e fotografie. Nelle istruzioni per l'uso del sito c'è scritto come inserire dei video, ma non ho capito come si possano allegare gli altri tipi di file, comprese le foto.
Spero che qualcuno dello staff mi spieghi come fare.
Il sito potrebbe essere gestito
dalle diverse Associazioni cefaludesi, una volta che il Regolamento comunale concederà ad esse l'uso della Corte delle Stelle; così alcune potrebbero garantire l'apertura e chiusura, altre svolgere attività di informazione e ticketing (es. Archeoclub o la Pro Loco, a cui appartengo), in assenza dell'intervento comunale, esse dovrebbero al limite effettuarne anche la pulizia e la manutenzione ordinaria.
In attesa dell'istituzione di un museo civico, il piano superiore della Corte potrebbe ospitare in apposite teche altri reperti archeologici, naturalmente il sito dovrebbe essere munito di impianto d'allarme e video-sorveglianza, che potrebbe essere collegato all'istituendo sistema di controllo viario in dotazione alla Polizia Municipale.
Infine un biglietto di ingresso minimo garantirebbe a questo sito museale l'autosostentamento, evitando così di gravare sulla nostra comunità.
Cefalù è un Paese inaffondabile.
"L'Italia è un Paese inaffondabile. Galleggerà sempre sui suoi Bacini Culturali".
Lo disse un ambasciatore americano in Italia negli anni Sessanta.
Mai questa profezia è stata più attuale in questa rovente estate 2011.
È finita un'epoca, cambiano gli stili di vita: si mangia meno, ma si mangia meglio; si beve meno, ma si beve meglio; si lavora più intensamente, ma si vive meglio e più a lungo; si possiede meno, ma lo si gode di più.
La vacanza è sempre più attiva: si ricerca l'emozione, l'esperienza, il sentirsi vivi. Si vuol essere attori, non spettatori.
Per Cefalù comprendere i mutamenti in atto significa impegnarsi a ingegnerizzare il sistema turistico, la nostra sola industria di oggi e del futuro.
Ingegnerizzare il turismo significa offrire un prodotto turistico competitivo per qualità e prezzo .
Ingegnerizzare il turismo significa:
- ingegnerizzare i musei, i parchi archeologici e quelli naturali;
- certificare la qualità del territorio: del mare, dei monti,di Sant'Ambrogio, dei borghi e delle città;
- promuovere Cefalù mettendo in rete le eccellenze nella cultura, nella storia, nell'arte, nelle tradizioni, nella cucina, nello sport;
Ingegnerizzare i Bacini Culturali e paesaggistici significa restare evoluti .