IN RIFERIMENTO ALLA LETTERA APERTA DEL SINDACO DI CEFALU'
25 Agosto 2011, 13:04 - Salvatore Curcio [suoi interventi e commenti]
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Il Vescovo, per noi cristiani, rappresenta il pastore della Diocesi ed è considerato il successore degli apostoli di CRISTO GESU'.
Io personalmente spesso trovo nella chiesa locale e in particolare in tutti quei Parroci che lavorano per il bene comune, parole di conforto e di speranza verso le numerose problematiche che quotidianamente affliggono la serenità mia e della mia famiglia. Sono testimone diretto del lavoro e dell’impegno che quotidianamente generano le varie realtà parrocchiali a vantaggio della comunità.
Dico ciò perché per me è stato un atto spontaneo andare dal mio Vescovo, Sua Eccellenza Vincenzo Manzella, con alcuni componenti del “Comitato per il Rilancio dell’Edilizia e del Lavoro” al fine di chiedere una parola di conforto, una parola di speranza, un aiuto morale!
Il Vescovo è l’unica persona autorevole, a mio modo di vedere, che può prendere una posizione apolitica e senza mezzi termini portare a conoscenza di chi governa, i disagi e le grida disperate della gente comune come me.
Dopo l’intervento del Vescovo in occasione del Santissimo Salvatore, mi sarei aspettato che con grande umiltà, gran parte dei componenti dell’Amministrazione, mettessero in pratica le parole di Sua Eccellenza, attraverso un lavoro di autocritica volto a migliorare la propria persona e, di conseguenza, migliorare le capacità individuali per le specifiche mansioni per le quali ognuno è stato chiamato A servizio e A tutela degli interessi della comunità.
Politici, Dirigenti, semplici Impiegati e noi tutti, avremmo dovuto sentirci toccati dalle parole del Vescovo Manzella.
Perché il Sindaco di Cefalù ha voluto controbattere con una lettera aperta?
Spero non per alimentare futili POLEMICHE, INSINUAZIONI E chiacchiere…….
Grazie a DIO, noi persone comuni, non viviamo di chiacchiere ma di lavoro onesto, il quale sta vivendo un momento di grande crisi e difficoltà.
Con la speranza di interpretare il pensiero di coloro che vivono in prima persona questo momento difficile, voglio dire:
GRAZIE AL VESCOVO per il sostegno e l’aiuto che ci ha dato nel mettere in luce il disagio locale che ha raggiunto ormai livelli inquietanti.
GRAZIE AL VESCOVO perché non ha avuto paura di proclamare la verità sapendo di poter diventare bersaglio di aspre critiche.
GRAZIE AL VESCOVO perché non è stato zitto e non si è girato dall’altra parte davanti alla richiesta di aiuto di noi comuni lavoratori.
Infatti, fino ad ora, tutte le grida che arrivano dalla società per la grave situazione attuale che coinvolge il lavoro e le famiglie, sono sempre rimaste inascoltate: grazie a Dio le parole del Vescovo sono salite in cielo SCUOTENDO LE NOSTRE COSCIENZE.
GRAZIE AL VESCOVO per averci insegnato a non aver paura nel proclamare la verità, perché se più persone saranno in grado di vivere nella verità, tanto più si allontanerà dalle nostre vite il pericolo dell’IPOCRISIA, che porta alla morte delle relazioni e dell’anima.
Come auspicato nel discorso del Vescovo, anche noi VOGLIAMO VOLARE CON ALI D’AQUILA, perché oltre a portarci in alto e vedere la realtà da un punto di vista privilegiato, a differenza di quanto interpretato dal Sindaco, per noi cristiani le Ali d’Aquila hanno un significato profondo: l'Aquila regge il Vangelo.
L'aquila vola più in alto di tutti ed è stata scelta dai Padri della Chiesa per reggere la parola di Dio e diffonderla il più possibile.
Inoltre san Giovanni, l'evangelista della luce, che inizia il suo Vangelo con l'incarnazione del Verbo, viene appunto rappresentato con l'Aquila, che diventa perciò quasi dappertutto il sostegno del Libro Sacro.
L'aquila era inoltre considerata il simbolo della saggezza.
Auspico che l'incarnazione del Verbo possa attecchire nelle nostre coscienze e portare presto SAGGEZZA E buoni frutti per la gioia e la serenità delle nostre anime e delle nostre famiglie.
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AUTOCRITICA ?
Caro Salvatore,
AUTOCRITICA ?
Ma stai scherzando!
Quanto all'aquila lo avevo già scritto in altro commento :
EVANGELIUM SUPER AQUILA LEGITUR!
Permettimi!!!
Per "...vedere la realtà da un punto di vista privilegiato..." basta salire sulla Rocca ed osservare come il nostro territorio è stato cementificato.
Battuta a parte, Pino Lo Presti in un suo commento dal titolo “Riconversione” del 14/08/2011 (http://www.laltracefalu.it/node/5289#comment-3993) ha scritto:
«…se si dice sempre Sì non finirà questo territorio cadavere in una bara di cemento?
Dice: “Si ma la gente deve lavorare”
Ma è anche “lavorare” uccidere?
C’è un punto in cui qualunque attività, se insiste sempre nello steso punto, va oltre i limiti dello sfruttamento e si incontra con l’esaurimento della materia prima? »
Non solo condivido in toto le domande che Pino si pone ma aggiungo che, a mio modo di vedere le cose, la risposta è sotto gli occhi di tutti.
Il territorio “urbano” di Cefalù è stato edificato oltre ogni prevedibile ipotesi;
basta guardare a sud le pendici del Monte Sant’Elia con le nuove costruzioni che si spingono oltre la S.P. Cefalù-Gibilmanna….. sostenute da muraglioni sproporzionati (ma su queste scelte progettuali avallate dagli organi competenti bisognerebbe aprire un’altra discussione!!!);
basta guardare ad est con i palazzi costruiti all’interno dell’alveo del Torrente Sant’Oliva;
basta guardare ad ovest con l’abitato che, in modo pressoché ininterrotto, si estende ormai ben oltre la Contrada Santa Lucia.
L’attività edilizia è ormai prossima ai “limiti dello sfruttamento”, si è ormai vicini a “l’esaurimento della materia prima (aree edificabili)”, eppure, si continuano a chiedere nuove concessioni, si continua ad inseguire la realizzazione di nuove costruzioni, si continua a puntare sull’edilizia privata
in nome del diritto del cittadino a realizzarsi una nuova casa costruita secondo le proprie esigenze, i propri sogni,
in nome del lavoro per le maestranze,
in nome del lavoro per le imprese di costruzione,
in nome del lavoro per le imprese dell’indotto.
Certamente il lavoro è importante – lo dice un insegnante precario che trascorre l’estate da disoccupato in attesa di un nuovo incarico – ma inseguire la realizzazione di un progetto, il rilascio di una concessione, la realizzazione di un villino, di un fabbricato o, nella migliore delle ipotesi, di una lottizzazione, di una struttura ricettiva rappresenta semplicemente una boccata d’ossigeno per un numero limitato di soggetti e di giornate.
Non è questa la strada da seguire per il rilancio dell’economia di Cefalù, questo modo di operare non può certamente creare certezze per il futuro, al contrario, proseguendo in questa direzione non faremo altro che accanirci su un territorio malato ormai allo stato terminale, non otterremo altro che prolungare l’agonia del settore edilizio.
Sono altre le strade da seguire:
occorre puntare sul recupero, sulla riqualificazione del centro storico informando il privato sulle agevolazioni economiche per gli interventi di recupero degli immobili (“Mutui a tasso zero per interventi su immobili nel centro storico” - http://www.laltracefalu.it/node/4842), sulle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, ed, eventualmente studiando contributi e/o sgravi comunali per la sostituzione, ad esempio, dei tradizionali condizionatori con nuovi climatizzatori senza unità esterna (“Salviamo il nostro Centro Storico” - http://www.laltracefalu.it/node/4467#comment-2974) o per il recupero delle facciate secondo precise indicazioni contenute in un nuovo regolamento (“Salviamo il nostro Centro Storico - i Rivestimenti murari” - http://www.laltracefalu.it/node/4709)
occorre puntare, attraverso fondi comunitari, sulla realizzazione di interventi infrastrutturali come i sottoservizi e la razionalizzazione delle reti primarie, sull'infrastrutturazione telematica e la videosorveglianza (“La banda larga…” - http://www.laltracefalu.it/node/4678), l'illuminazione e l'arredo urbano, la creazione di una vera zona a traffico limitato, etc.
occorre puntare, attraverso fondi comunitari, sulla realizzazione di opere di pubblica utilità – le aree di parcheggio, il lungomare, il nuovo porto, etc. - tramite bandi di concorsi (concorsi di idee, concorsi di progettazione, appalti-concorso).
Certamente non si tratta di soluzioni raggiungibili nell’immediato ma occorre guardare in avanti, bisogna programmare, bisogna progettare-pianificare il nostro futuro e per fare ciò non occorrono né le ali né gli occhi d’aquila ma semplicemente “aprire gli occhi” ed osservare.
Consiglierei di dare un'occhiata anche
al servizio "La grande Torta" del 10 novembre 2009 (http://www.laltracefalu.it/node/22)
Anche io ...
quest'anno salendo sulla rocca dopo tantissimo tempo sono rimasta turbata nel vedere lo scempio perpetrato sul nostro territorio ... e penso che se si vuole realmente salvare
Cefalù bisogna porre dei vincoli .Hai proprio ragione " aprire gli occhi , osservare" e
aggiungerei rispettare il contesto nel quale ci si inserisce ,ma per gli affamati della
"grande torta" pensi che sia questo l'importante ?