LETTERA APERTA ALLA CITTADINANZA DEL SINDACO DI CEFALU'

ritratto di Staff

Versione stampabile

DOTT. GIUSEPPE GUERCIO (troverete il documento anche in formato pdf scaricabile)

Agosto 2011
Ho aspettato qualche giorno prima di commentare le parole che il Vescovo ha rivolto alla cittadinanza a conclusione della processione del Santissimo Salvatore.
Superata la "sorpresa" per le durissime parole del Vescovo, nella qualità di sindaco di questa città sento il dovere di prendere posizione chiara relativamente alle critiche severe che mons. Manzella è sembrato voler rivolgere a quanti amministrano questa città.
E mi sembra doveroso rispondere non solo a livello personale ma anche, in qualità di sindaco, come interprete del grande disagio suscitato dalle parole del Vescovo in moltissime persone, evidenziato dalle numerosissime attestazioni di stima e di solidarietà nei miei confronti, dell'intera amministrazione, nonché di quanti lavorano alacremente e con grande senso del dovere come dirigenti o impiegati negli Uffici comunali.

So bene, come alcuni notiziari telematici e alcuni giornali riferiscono, che molti cittadini hanno pienamente approvato le parole del Vescovo, trovandovi un grande stimolo per una rinascita della città di Cefalù. E sono anche d'accordo sulla necessità di rimboccarsi tutti le maniche perché la nostra città rinasca e prenda in mano il suo futuro di sviluppo e di benessere, con la partecipazione attiva di tutti.
Cefalù è una città attiva, lo sono i commercianti, lo sono gli imprenditori, lo sono le forze dell'ordine, a cui va il mio apprezzamento per il lavoro continuo che svolgono tra la nostra gente, lo sono tutti quelli che qui vivono e lavorano, lo sono soprattutto i giovani.
C'è bisogno di ritrovare la strada dell'impegno, tutti insieme, questo sì. Occorre, come ha detto il Vescovo, far fruttificare i tanti talenti che abbiamo e che aspettano solo di essere messi in circolo, per il bene di tutti.
M'è sembrato tuttavia che l'appello del Vescovo, giusto e legittimo per un verso, sia stato abbastanza generico e, comunque, poco attento alla situazione reale della nostra cittadina e al contesto effettivo in cui un'amministrazione comunale lavora, o è costretta a lavorare, soprattutto in questo momento storico e nel drammatico contesto socio-politico ed economico attuale, sia locale che regionale e nazionale.

Che le parole del Vescovo fossero state abbastanza generiche e, per certi aspetti, poco aderenti alla nostra concreta situazione attuale e che si prestassero a facilissime strumentalizzazioni politiche, è stato subito chiaro non solo per i comprensibili applausi e consensi popolari che tale discorso non poteva non suscitare ma soprattutto per le velleità sollecitate in tanti a voler subito cambiare quadro politico e amministrativo della città, intravedendo artatamente nelle parole del Vescovo quasi un manifesto politico-programmatico.
Per parte mia, mi guardo bene dal volere idealizzare la situazione attuale della nostra città. Tutt'altro. Ma da qui a parlare di disastro amministrativo, di mala-burocrazia totale, di arrampicatori, come se Cefalù fosse in mano a predoni e conquistatori, ecc., ne corre.

Si tratta di gravissime e scontatissime strumentalizzazioni di opportunisti e di avversari politici che certamente non fanno giustizia alle parole del Vescovo, autorità religiosa notoriamente superpartes; se non altro perché, con tali facili strumentalizzazioni, si alimenterebbe l'impressione che il Vescovo, saltando imprudentemente la logica del principio della laicità dello Stato, abbia voluto - cosa impossibile a pensarsi - direttamente interferire nella cosa pubblica e quasi preparare un ribaltone o un'alternativa politica.
Poiché, nella nostra città, il dialogo tra le diverse istituzioni e, in particolare con la chiesa diocesana, è stato sempre improntato al rispetto assoluto delle reciproche competenze e sempre ispirato al sano principio dell'autonomia dello Stato e della libertà della chiesa - Sua Eccellenza me ne può dare atto - devo proprio concludere che si tratta di strumentalizzazioni inaccettabili e interessate che questa amministrazione respinge duramente ai mittenti.
Peraltro, io stesso, accogliendo due anni fa il Vescovo Manzella, nel mio discorso ho ribadito «la continuità di una lunga e proficua collaborazione fra municipalità e comunità ecclesiale. Una collaborazione che persegue - nella distinzione dei ruoli e nella chiarezza delle identità - un obiettivo condiviso e ricercato: il bene comune, e con esso l'attenzione alla persona e la costruzione di un vivere pacifico e riconciliato, nel quale ogni specifica espressione e ogni legittima diversità possa sentirsi parte di un'unica comunità».
Nello stesso discorso auspicavo che «la Chiesa con la sua azione pastorale e il Comune con la sua azione amministrativa possono e devono partecipare sinergicamente, costruttivamente e concretamente alla crescita della nostra comunità locale anche attraverso interventi che garantiscano una rete sociale stabile, opere e azioni basate sui principi di solidarietà, carità e sussidiarietà».
E in questi anni, infatti - tutti me ne daranno atto - il dialogo è stato sempre franco e fecondo.
Certo le parole del Vescovo a conclusione della processione sono sembrate un durissimo "attacco" alla politica locale, vittima di alcuni mali da cui liberarsi: «la mala-burocrazia, l'indifferenza, gli arrampicatori e gli incompetenti che nella presunzione di rendere un servizio alla città complicano la vita ai cittadini...».
Ma interpretare queste parole in senso peregrino, come in tanti hanno fatto, mi sembrerebbe umiliare e offendere gravemente le molte persone che, delegate dal popolo, si sacrificano e operano onestamente in questa amministrazione locale, ma anche il pesante lavoro portato avanti dagli uffici di competenza, dai moltissimi impiegati e dal personale tutto, che non meritano affatto quelle accuse e quelle gravi insinuazioni.

Nessuno, meno che meno io, intende nascondersi le difficoltà o le lentezze che si incontrano ogni giorno nella fatica dell'amministrazione della cosa pubblica. Ma, come tutti sanno, i problemi che oggi si devono affrontare sono complessi, come molto complesse sono le dinamiche politiche ed economiche nazionali e regionali che gravano pesantemente sulla politica locale.
Nessuno, d'altra parte, può negare che la burocrazia, se male è - ma dubito che sia male assoluto! - è male antico, diffuso, sia a livello nazionale e regionale che strettamente locale. C'è indubbiamente da sveltire moltissimo e da correggere altrettanto. Da questo però a tacciare di "incompetenti" e "presuntuosi" coloro che rendono un servizio ai cittadini, ne passa.
Chi governa la nostra città, ma questo è un discorso generale e a tutti noto, lo fa, peraltro, nel rispetto di regole democratiche, e chi è impiegato è sottoposto per sé a leggi e norme emanate dallo Stato e dal Governo regionale.
D'altra parte, a nessuno è consentito cambiare leggi e normative vigenti, o accorciare percorsi legislativi e giuridici. Sottintendere che chi governa o lavora da impiegato è un arrampicatore e un incompetente significherebbe semplicemente dare fiato al più deleterio vento dell'antipolitica, che, quello sì, sarebbe un rimedio peggiore del male che si vuole combattere e il seppellimento della civiltà politica.

So bene del diffuso malcontento cittadino e anche del malcontento specifico nei confronti dell'amministrazione che ho l'onore di presiedere. A mio parere, è anche malcontento che viene da lontano, cui non è possibile - se mai sarà possibile - porre rimedio immediato, qualunque amministrazione sia chiamata a governare. E tuttavia non voglio giustificare nessuna carenza o inefficienza attuale, ma, certo, non si può fare di ogni erba un fascio.
In questo momento storico, poi, vorrei ricordare che - non solo tra noi - si è scavato un fosso profondo tra cittadini e politica. C'è assoluto bisogno - concordo perfettamente con le parole del Vescovo - di ricucire piuttosto che di dividere, c'è bisogno di lavorare insieme piuttosto che mettere gli uni contro gli altri; non sembra che le reazioni diffuse alle parole del Vescovo siano andate per il verso giusto, com'era da augurarsi.

La folla facilmente si infiamma, ma la folla è sempre una realtà ambigua: oggi ti osanna, domani ti flagella!
Una cosa è analizzare attentamente la realtà locale nella sua inestricabile complessità, dibattere e discutere, rilevare lacune e inefficienze, criticare scelte operative e servizi, fare opposizione democratica, altra cosa è cavalcare il vizio dell'antipolitica come moda e come scelta opportunista o populista o qualunquista.
Una cosa è fare analisi attente, individuare i nodi critici, lavorare insieme per superare e affrontare i singoli problemi che si hanno davanti, altra cosa è fare processi sommari e azzerare la discussione politica e il legittimo dibattito cittadino. A questi vizi indubbiamente - quello dell'anti-politica e dei processi sommari - risalgono molte delle strumentalizzazioni e delle reazioni alle parole del Vescovo.

Personalmente ritengo perciò che le parole del Vescovo, pur legittime e condivisibili nell'afflato oratorio di fine processione del Salvatore, in parte siano forse frutto di una conoscenza parziale o unilaterale dei problemi effettivi che l'amministrazione comunale affronta ogni giorno. Sicuramente ci saranno negligenze e inefficienze di cui si renderà conto nella tornata elettorale prossima.
Ma nessuno può ignorare i gravissimi problemi che questa amministrazione ha dovuto affrontare fin dai primi giorni del suo insediamento, avendo ereditato - questo sì che bisogna dirlo - a quanti oggi strepitano in malafede, nascondendosi dietro le parole del Vescovo! una situazione disastrosa imputabile alle precedenti amministrazioni.
Posso tuttavia attestare con orgoglio, come sindaco e come rappresentante della Giunta comunale e dell'intera amministrazione che, pur nella legittima dialettica politica e democratica, si è faticosamente e con generosità lavorato, pur con i pochi mezzi che abbiamo avuto a disposizione, e sempre tenendo presente unicamente il bene della nostra città e dei nostri cittadini.
Altro che arrampicatori e incompetenti!

Né posso negare, nell'insieme, che Uffici e impiegati e personale hanno lavorato con professionalità, cercando, questo sì, di superare nell'osservanza delle regole i limiti di una burocrazia che non solo a Cefalù, ostacola spesso il ragionevole decollo di delibere, di provvedimenti e di pratiche varie.
Altro che mala-burocrazia!
Sono spesso gli stessi uffici e impiegati a essere talvolta le prime vittime di un impianto istituzionale-burocratico elefantiaco, di leggi e leggine spesso astruse e complicate, di normativa giuridica non sempre coerente e di facile interpretazione e applicazione.
Mi preme perciò dire, a fronte di un'onda anti-politica, che operiamo in mezzo a tante difficoltà.
Nessuno ha la bacchetta magica! E perciò nessuno si illuda!
Peraltro, se si guarda solo dall'esterno, l'azione amministrativa della nostra città può apparire a molti ferma e bloccata, incapace di una vera progettualità.

Mi corre quindi l'obbligo, come rappresentante di questa amministrazione, ricordare a quanti l'avessero dimenticato, che noi ci siamo presentati alla città con un progetto che, sia pure in mezzo a tante difficoltà, stiamo tenacemente portando avanti.
E poiché il Vescovo si è soffermato nel suo discorso su alcuni problemi specifici, mi corre l'obbligo di rispondere brevemente e di puntualizzare l'azione portata avanti dall'Amministrazione.

A proposito della Rocca. Allo stato attuale la rocca è fruibile, sono moltissimi i visitatori che ogni giorno la visitano. Con grande soddisfazione posso annunciare che il Ministero del Turismo ha concesso un finanziamento di 100 mila € per la messa in sicurezza e la valorizzazione del parco della Rocca, pratica seguita dall'assessore Patanella. I lavori inizieranno a settembre 2011. Saranno realizzati i sentieri, le staccionate, i bagni chimici, si prevede anche l'apertura di un bar. A giorni riceveremo un finanziamento di 900 mila €, il cui decreto è stato già firmato, per la riduzione del rischio idrogeologico nella parte Nord della Rocca ed è in corso un ulteriore finanziamento di 1 milione e settecentomila euro.

Riguardo a Via Candeloro. Come tutti sanno la chiusura della strada si è resa necessaria per la realizzazione del cantiere-scuola con relativo finanziamento di 115 mila € che è iniziato a giugno. Non è un lavoro che si poteva concludere in due-tre giorni e quindi procrastinabili: i lavori dovevano cominciare pena la perdita del finanziamento. Noi abbiamo preferito assicurare il lavoro a 40 lavoratori disoccupati e quindi a 40 famiglie!

Per quanto riguarda il problema dell'acqua, devo semplicemente ricordare che l'acqua a Cefalù è già potabile sin dal 2005, e l'erogazione è continua. La rete è sì, in parte fatiscente, come in gran parte del nostro territorio locale e nazionale

Sulla questione del Porto. Come tutti sanno il Porto appartiene al Demanio marittimo regionale. Sostituendomi alla Regione, negli ultimi anni ho firmato diverse ordinanze per collegare pontili galleggianti al fine di consentire ai pescatori l'ormeggio delle loro imbarcazioni. Allo stato attuale sono in corso diversi contatti con il genio civile per la messa in sicurezza di Presidiana. In particolare, si sta lavorando per l'allungamento della diga foranea, per la costruzione della banchina di sottoflutto, per l'ampliamento della barriera di sottoflutto al fine di impedire al grecale di entrare nel porto. Il comune ha già messo a disposizione del genio civile alcuni studi propedeutici.

Riguardo ai pescatori. L'azione dell'amministrazione comunale nei confronti dei nostri pescatori è stata sempre attenta alle loro esigenze. Io stesso, ultimamente, ho concesso ai pescatori alcuni locali comunali perché lì potessero trovare uno spazio fisico dove depositare le loro reti.

Possibilmente queste cose rappresentano piccoli voli, magari di farfalla! ma sono segno di un'azione amministrativa che non ha dormito e non dorme; che pure in mezzo a difficoltà economiche e di bilancio, è riuscita a guardare in avanti e a realizzare i suoi progetti.
Occorre guardare al futuro e volare in alto come aquile? Forse! Se ci fossero risorse economiche e se non navigassimo nel mare tempestoso della crisi economica attuale che penalizza anzitutto le piccole realtà locali.

A me personalmente, il richiamo all'immagine dell'aquila non piace tanto. Se non altro perché richiama alla memoria imperialismi e totalitarismi di tristissima fama storica che nel passato hanno devastato e insanguinato l'Europa. Metafora ambigua quella dell'aquila: segno di potenza, ma anche di violenza.
Nessuno può guardare il sole senza accecarsi! Preferisco piuttosto l'immagine della farfalla, che non plana sulla preda come fa l'aquila, ma vi si accosta delicatamente.
Fuor di mefatora. Lungi da me assolvermi per eventuali lacune e disguidi amministrativi vari. In tutta coscienza posso dire, proprio in quanto cittadino cefaludese, di avere sempre lavorato per la mia città; per essa ho sacrificato spesso la mia stessa famiglia, i miei figli, la mia professione.

Ho la legittima "presunzione" di continuare a servire la mia cittadina con onestà e rettitudine, perché io amo la mia città. Non so, anzi ne dubito fortemente, se 'primi cittadini' di altra provenienza, ben noti alla popolazione, l'hanno amata o potranno mai amarla nella stessa misura e con la stessa intensità con cui la amo io.
Perciò concordo totalmente con il Vescovo. Se tutti i cefaludesi capissero ciò! Altro che invocare aiuti e umiliarsi davanti a figure estranee, andare a prestito o facendosi espropriare, quasi a chiedere l'elemosina a 'messia' esterni per problemi che non conoscono e che appartengono in primo luogo ai cefaludesi stessi!
So anche che la partecipazione civile e democratica, come anche la passione politica non sono appannaggio di alcuno.

Mi onoro di affermare che la mia amministrazione non ha mai impedito ad alcuno, soprattutto ai giovani, di accostarsi alla vita civile e istituzionale, anzi ne ha promosso la piena e attiva partecipazione. A Cefalù non c'è alcun monopolio. La città è di tutti! Le istituzioni sono di tutti!
Chi ha l'onore e l'onere di guidare un'istituzione sa tuttavia quante difficoltà deve affrontare ogni giorno. Devo presumere che anche il Vescovo sappia quanto è difficile governare una diocesi.
Lo abbiamo visto in questi anni, con piacere, impegnato nel rinnovamento delle parrocchie.

A tutti piacerebbe che anche la chiesa volasse in alto, superando impostazioni vecchie o di retroguardia; che le comunità parrocchiali fossero comunità efficienti, aperte, dinamiche; comunità che camminano con la gente, senza steccati e senza barriere ideologiche. Sappiamo anche quanto difficile e complessa sia ogni opera di rinnovamento e di progettualità anche dentro la chiesa come dentro la società civile.

Del messaggio del Vescovo, sento di assumere pienamente l'invito all'unità e alla collaborazione di tutte le forze in campo. Un appello che faccio totalmente mio e che rilancio a quanti hanno avuto fretta, proprio sull'onda emozionale suscitata dalle parole del Vescovo, a dare messaggi di divisione e di contrapposizione, a quanti forse quotidianamente lavorano per l'obiettivo opposto: quello di seminare zizzania, di ostacolare un lavoro sereno per la città, di mettere bastoni tra le ruote dell'amministrazione.

Opportuno allora l'invito a non frantumarsi e non dividersi. Si accolga sinceramente, e non a parole, l'invito del Vescovo a non creare rivoli, a lavorare tutti insieme, superando qualsiasi contrapposizione sterile e qualunque pregiudizio. E si accolga, delle parole del Vescovo, l'invito alla speranza, alla cittadinanza attiva, alla sinergia, perché Cefalù si scuota da una certa rassegnazione e torpore.

Per parte mia e a nome dell'Amministrazione che presiedo, ne accetto pienamente la sfida.

Il SINDACO
Dr. Giuseppe Guercio

ritratto di Saro Di Paola

ALLO STAFF

Solo per curiosità :
la lettera aperta del sindaco su "L'Altra Cefalù" è stata pubblicata alle 22,43 di ieri sera.
Avendo fatto il solito giro mattutino sugli altri siti "cefaludesi" non ne ho trovato traccia alcuna.

Non riesco a capacitarmene.
Eppure su altro sito la lettera era stata preannunciata da qualche giorno.

ESCLUSIVA ?
Impossibile è una lettera alla cittadinanza.

TEMPESTIVITA' ?
o
VELINA ?

ritratto di Pino Lo Presti

Forse volontà di informare

Ci siamo procurati nel pomeriggio uno degli oltre 2.000 (?) opuscoli che il Sindaco stesso andava distribuendo.
Abiamo scannerizzato le pagine in pdf e convertite in world.
Tutto qua!

Da parte del Sindaco, ad oggi non abbiamo avuto alcuna comunicazione e alcun contatto. Diversamente dagli altri siti non eravamo stati neanche informati del fatto che c'era una lettera del Sindaco in preparazione.

ritratto di Mauro Caliò

sulla lettera aperta

E’ innegabile il tono deciso dell’omelia del Vescovo del 6 agosto, ed era tutto sommato dovuta una risposta ufficiale del Sindaco. Sicuramente avrei preferito che organizzasse un’assemblea cittadina, piuttosto che una distribuzione di volantini.. sarà perché “scripta manent”? o più semplicemente perché i discorsi non sono proprio il suo forte?
Sui contenuti si può comunque fare qualche riflessione.

Non credo che il Vescovo abbia mai inteso dire che all’interno del Comune non c’è gente che lavora quanto piuttosto c’è qualcuno che non lo fa con la dovuta passione ed esclusivamente per il bene comune, impedendo alla città di volare alto. Mi pare comunque che le parole del vescovo fossero abbastanza chiare e non necessitassero dell’intervento di qualche strumentalizzatore.

Dispiace che il Sindaco si trinceri dietro il drammatico contesto socio-politico ed economico, alle complesse dinamiche politiche ed economiche nazionali e regionali che gravano pesantemente sulla politica locale, ai gravissimi problemi che questa amministrazione ha dovuto affrontare fin dai primi giorni del suo insediamento, avendo ereditato una situazione disastrosa imputabile alle precedenti amministrazioni.
Vorrei piuttosto che il Sindaco ci raccontasse quali punti del suo programma ha realizzato e come ha onorato le tante promesse fatte ai suoi concittadini, senza sentirmi dire la solita solfa che senza soldi non si può fare niente perché non è proprio vero. Quantomeno si potrebbe dimostrare, perché non costa nulla, di essere presenti nella vita sociale della città ed al fianco dei cittadini e dare l’esempio del cambiamento, anche rimboccandosi materialmente le maniche e scendendo in strada a cercare di individuare e risolvere i problemi.

Il Sindaco concorda con la necessità di rimboccarsi le maniche per Cefalù, ritrovando la strada dell’impegno e per questo auspica unità. Personalmente penso che la sua opportunità l’abbia avuta; starà ai cittadini scegliere se dare ancora credito alla sua politica o se scommettere su qualcosa di nuovo.

ritratto di Leonardo Mento

Rimboccarsi le maniche.........

ma non sarebbe il caso di comprare camicie con le maniche corte per evitare perdite di tempo nel rimboccarsele?.......lasciateci almeno l'ironia .....il resto è quasi tutto perso....voglio sperare ,come molti, di no. Buon Ferragosto a tutti

ritratto di Saro Di Paola

DA CEFALUDESE LA MIA SFIDA AL SINDACO

Voglio stare dalla parte del Sindaco.

Voglio gridare con Lui :
"ALTRO CHE MALA BRUROCRAZIA !
"ALTRO CHE INCOMPETENTI !

Da cefaludese devo, perciò, SCORDARMI DI UN FATTO.
ALMENO.

Per evitare di apparire "generico",
per "essere aderente ad una nostra concreta situazione attuale".
devo, almeno , scordarmi che, per mesi e mesi, sono state lasciate nel cassetto, o su un tavolo, fatture per oltre 2.400.000,00 euro che altri avrebbero dovuto pagare per il Comune e che il Comune dovrà pagare per altri.

Voglio restare dalla parte del Sindaco.
Voglio gridare col Sindaco :
"ALTRO CHE MALA AMMINISTRAZIONE !
"ALTRO CHE INCOMPETENTI !

Da cefaludese,devo,perciò,lanciarGli UNA SFIDA.
ALMENO.

Per evitare di apparire "generico",
per "essere aderente ad una nostra concreta situazione attuale",
devo sfidarLa, Signor Sindaco :

FACCIA SUO IL PARERE DELLA COMMISSIONE PARITETICA : "non sussistono elementi tali da porre in discussione la sussistenza del credito così come vantato dalla Sorgenti".

RISPARMI ALLA CITTA' UN ARBITRATO INUTILE

FACCIA RISPARMIARE 250.000 EURO -almeno- AI CEFALUDESI.

FACCIA SI' CHE ALTRI NON IMPUTINO ALLA SUA AMMINISTRAZIONE QUANTO ELLA HA IMPUTATO ALLE AMMINISTRAZIONI CHE HANNO PRECEDUTO LA SUA.

ritratto di Pino Lo Presti

Grande, Saro! Ti seguo.

Anche io voglio stare dalla parte del Sindaco.

Ci dica, in confidenza, cosa dobbiamo fare ancora, come Comitato di Cittadini (in questo caso del Centro Storico), per credere che la Sua Amministrazione ha promosso la piena ed attiva partecipazione alla vita civile ed istituzionale dei cittadini:

Mi onoro di affermare che la mia amministrazione non ha mai impedito ad alcuno, soprattutto ai giovani, di accostarsi alla vita civile e istituzionale, anzi ne ha promosso la piena e attiva partecipazione. A Cefalù non c'è alcun monopolio. La città è di tutti! Le istituzioni sono di tutti!

Il buon senso e l’efficacia di quanto loro, in spirito collaborativo, le hanno proposto sono stati talmente da lei condivisi che nella vacatio tra Lombardo e Corsello diede disposizione all’assessore Bonaviri di predisporre le conseguenti Ordinanze Sindacali da firmare.

Cosa fermò la sua mano allora e cosa la tiene ferma tutt’ora a distanza di quasi due anni?

- Ritiro di tutti i precedenti pass e rilascio di nuovi (anti-falsificazione) con i nuovi criteri selettivi;
- adeguamento e aggiornamento della segnaletica;
- diritto di parcheggio nel Centro Storico solo ai residenti (uno per famiglia) e uno per albergo.

Tutto questo non aveva e non ha un costo (regalavamo pure la macchinetta della plastificazione dei Pass, ai VV.UU).

Anch’io, da cefaludese, la mia sfida al Sindaco:

Dimostri che in questo mutamento epocale gli amministratori non hanno colpa:

Sono convinto che il Centro storico di Cefalù diventerà tutto un albergo, dove non ci saranno più residenti ... questi B&B creano una certa economia nella nostra città. I Proprietari oggi come oggi non affittano più le loro case a famiglie ma le affittano per 4/5 mesi, l’anno, ai turisti e questo ha un certo ritorno economico. Questa è un’evoluzione che noi subiremo. Penso, da un certo punto di vista, che non è tanto positivo perché viene meno l’identità della nostra città, ma dal punto di vista economico può essere un fatto positivo, e anche di occupazione della nostra città”... (...) ... “Per quanto riguarda questa evoluzione che sta subendo il centro storico che si va svuotando di residenti, questa è una mutazione di cui noi non abbiamo, come amministratori, alcuna colpa”.
(Crm, 27 dicembre 2009).

Ci dimostri che lei è il Sindaco dei Cittadini e non, ad esempio, un aggiusta-carte di certa imprenditoria turistica!

ritratto di Saro Di Paola

ALMENO

Quel mio
ALMENO in grassetto, dà possibilità, a quanti,
come me e come te,
vogliamo stare dalla parte del Sindaco.
"Evitando di apparire generici..... stando aderenti ad una nostra concreta situazione attuale".
Ovviamente.

A quanti, come me e come te,
vogliamo restare dalla parte del Sindaco.

Per LANCIARGLI UNA SFIDA.
ALMENO.

ritratto di Giuseppe Aquia

IPOCRISIA

Bravo Leonardo l'unico discorso serio tra questi 7 è quello tuo!!!!!Ma ancora ipocriti dovete essere è finito il tempo del tentiamo!!!??? è finito il tempo magari adesso lo capisce???? è finito il tempo di spronare qualcuno per fare cosa? ma smettetela state parlando con Un muro di gomma poi vi ritorna indietro!! Non avete avuto esperienza in questi 5 anni di programmi, e proclami? ogni volta puntualmente abortiti nel momento in cui già uscivano si siete ipocriti mi posso permettere di dirvelo perchè siete miei amici e gente che è stata sempre leale nei discorsi!!! ma qui di leale vi è solo una neccessità dovete dire ripetere all'infinito che questa sindacatura e non solo per colpa del sindaco è stata fallimentare sino a quando tutti all'unisono non lo ripetiamo. non si capirà quanta gente in questi giorno ha solidarizzato col sindaco dicendogli hai ragione quanta gli ha dato solidarietà ma poi di dietro si lamenta!!! Come tutto il paese?Abbiamo assistito a 2/3 salti di quaglia e tutti con la stessa idea cambiamo ma smettetela con belle parole non si ottiene nulla bisogna far capire il fallimento di questi anni assolutamente inutili per questo paese, per colpa principalmente degli ideatori del progetto "cefalù al di sopra di tutto"Ed il fallimento e da attribuire anche ai consiglieri comunali che pur di rimanere alla sala delle capriate hanno accettato assessori fantasmi ed assessori che nulla hanno a che vedere con cefalù.Tutti a cercare una contropartita sempre ma smettiamola e risvegliatelo dal letargo perchè di questo si tratta di un letargo.

ritratto di Pino Lo Presti

Caro Peppe

ti è sfuggito qualcosa: la sottile ironia!

ritratto di Giuseppe Aquia

Scusami ma nche questa

Scusami ma nche questa troppo sottile! per essere capita e recepita da chi da ormai troppo tempo non vede o fa finta!!!!!!

ritratto di Giusi Farinella

Lectio magistralis di Saro Di Paola

In riferimento alla vicenda "l'omelia del Vescovo", non poteva essere ignorata dall'Ing. Di Paola e, senza mezzi termini, nella ormai palese voglia di ritornare da protagonista in politica,anche se non si capisce con chi starà, chi sosterrà e con chi schierarsi o se candidarsi per la poltrona più alta e ambita, attacca e ci dedica una "Lectio magistralis".
Più che una sfida lanciata al sindaco, a me sembra più prosaicamente il discreditarlo per fini semplicemente carrieristici ..proporsi lui come il salvatore della patria.
Gioco di squadra ??
Forse.
Mi piacerebbe sapere e penso anche a tutti i cefalutani, visto che è chiaro il suo ritorno, cosa intende fare ...

La mia non è una domanda diretta, alla quale come abbiamo visto, l'ingegnere sembra abbastanza refrattario, ma una domanda pleonastica rivolta a me stesso, che da vecchio
rinc... pretenderebbe un pò chiarezza , ed è anche forse una domanda che si pone la stessa opinione pubblica che è abbastanza frastornata e non comprende nonostante la sua "Lectio magistralis"

ritratto di Pino Lo Presti

Stavamo parlando del Sindaco,

ed ecco che Giusi interviene - diciamo: “sapientemente” - su un animatore della discussione: tale Saro Di Paola.

Gli dice: “Ma con chi stai? Che gioco di squadra è il tuo? Discrediti il Sindaco per fini carrieristici? Mi sembra piuttosto che ti sei fatto prendere da protagonismo! Ma chi sei tu senza di noi, quindi cosa intendi fare?”.
Gli dice infine: “è una domanda a cui dovresti sentire prima di tutto tu il dovere di rispondere; perchè, prima che dagli altri, dovrebbe venire a te dal profondo della tua stessa coscienza”; è una domanda che si pone “il Vecchio” e tutta la “opinione pubblica” della Società!

Il richiamo severo e paterno, pubblico, di un vero Capo!

Non so, questa è stata la mia impressione; non conosco le vostre storie, se ne avete.

Ma perchè, Giusi, in tutto questo non hai “lasciato” qualcosa alla discussione in corso: non hai nulla in cui smentirlo (il Sindaco) appena un pò, nulla a cui sfidarlo ad essere come ti piacerebbe di più?
A parte la storia della tassa di Soggiorno (chissà comu ci vinni? Forse ci parsi di putirisi fari avanti sulu puru a iddu!), non hai nulla che valga la pena di dirgli, neppure per il futuro?

Eppure se lo chiedono in tanti se andrete avanti insieme!

- è un omaggio a te: due persone a te care

ritratto di Giusi Farinella

Caro Pino

Ho tanto da rimproverare al Sindaco ma altrettanto tanto gli voglio bene.
Ho tanto da rimproverare a me stesso ma certamente non quello di volere sinceramente bene (insieme a tutta la mia famiglia) all'uomo Pippo Guercio (insieme a tutta la sua famiglia).
Politicamente non lo apprezzo molto e lui lo sa (tant'è che durante la campagna elettorale stavo da un'altra parte), ma è stato voluto Sindaco da più di cinquemila cefaludesi ed io rispetto la volontà popolare.
Non sbaglio io che sto con lui, meglio sto con Cefalù e cerco di aiutarlo poichè penso che aiutando lui aiuti la mia città.
Sbagliano, a mio parere, coloro che lo denigrano e poi non fanno nulla se non qualche foto (evidentemente non mi riferisco a te, caro Pino, perchè questo (diciamo) è il tuo mestiere).
Hanno sbagliato coloro che lo hanno voluto fortemente e poi lo hanno abbandonato e mi riferisco, oltre a tutti quelli scesi in campo con lui, agli onorevoli Miccichè e Antinoro (che poi ha chiesto scusa. Scusa di cosa ?? di averlo lasciato solo ?) .
Tutti coloro che lo screditano quotidianamente non amano Cefalù, inseguono solo le loro ambizioni e mire politiche, in questo caso non mi riferisco a Saro La Punzina anche lui fa il suo mestiere (a lui ho altro da rimproverare, sempre a mio personale modo di vedere).
Pippo Guercio si ricandiderà ??
Ciò è naturale, da Sindaco uscente gli spetta.
Sarà rieletto ??
Questo spetta al popolo cefaludese deciderlo, io credo che non sarò con lui ... ma dipende molto dai nomi che ci saranno in lizza, non è che offra molto la piazza di Cefalù.
Certamente non appoggerò nessuno di sinistra, sono anticomunista (e non ditemi che il comunismo non c'è più in Italia) fino all'ultimo dei miei capelli.

Come non appoggerò il sicuro candidato Saro Di Paola (e di ciò lui sarà sicuramente contento) bravo nelle sue lezioni "contro" ma mai costruttivo e pronto a sbracciarsi (è sempre un mio insignificante parere, non me ne voglia il mio amico Saro, amicizia è anche dire ciò che si pensa dell'amico).
Una cosa è certa, chiunque sarà scelto dai cefaludesi ad essere il prossimo Sindaco, dal momento della sua proclamazione sarà anche il mio e faro di tutto per aiutarlo (anche se comunista).
Il mio è un discorso da "vero capo" ma capo di che cosa ?
Capo perchè l'azienda della mia famiglia aiuta le attività sportive della città o sponsorizza manifestazioni e attività varie in un momento in cui il Comune ha difficoltà economiche?
Capo perchè ho amici nel mondo dello spettacolo è indirizzo manifestazioni a Cefalù ?
Capo perchè ho amici politici in tutti i partiti e cerco di farli innamorare della mia città e conseguentemente di aiutarla a superare i suoi problemi (anche se non porto mai a casa buoni risultati ma almeno ho tentato e sono a posto con la mia coscienza) ?

Questo del "capo" si che mi sembra "intossicare la mente della gente", carissimo Pino.

Perchè lo facciamo ?
Non certamente per personali mire politiche ... non possiamo e non ci sentiamo all'altezza, la nostra "mission" è un'altra.

Lo facciamo perchè, tanto tempo fa, ho ricevuto un'affettuoso rimprovero dalla mia Simona Vicari: "Caro Giusi tu e la tua famiglia, non potete pensare solo alla vostra azienda, dovete dare qualcosa a questo vostro paese, se siete azienda lo dovete proprio a Cefalù".

Lezione capita.

Infine voglio dirti con chi sto: sto con SIMONA VICARI.

ritratto di Pino Lo Presti

Grazie per la tua risposta

che mi sembra sincera e completa.
"Capo" per me significa persona che si trova al centro di una rete di relazioni, a cui giungono informazioni e stimoli e da cui partono informazioni e stimoli, una persona capace (se non lo fosse non ci starebbe) in quel posto, di comprendere e sintetizzare ciò che gli arriva e riimmetterlo nella rete con una funzione di coordinamento e stimolo positivo: una sorta di "fegato" per l'organismo sociale a cui appartiene!
Un Capo è sempre in sè positivo quando trae il suo potere dalla funzione che svolge nel "corpo" a cui appartiene; è negativo quando lo trae dal ricatto e dalla paura. Non mi sembra questo il tuo caso!

ritratto di Giusi Farinella

Pino mi hai confuso

Pino mi hai confuso, comunque sempre grazie ... fino a quando non mi darai quella famosa pedata.
Ciao