L’EUCALIPTO SBILENCO E LA PASSERELLA

ritratto di Saro Di Paola

Versione stampabile

Già il 9 novembre del 2009, nel mio omaggio a Pasquale Culotta nel terzo anniversario della Sua scomparsa, (https://www.qualecefalu.it/lac/node/24) ho segnalato la minaccia costituita dall’enorme eucalipto che incombe, sbilenco, sulla passerella che si “infilza” nell’EGV CENTER per collegare la via Pietro Novelli al piazzale della stazione.

Rispetto al 2009 la minaccia si è fatta più grave.
Non soltanto perché, frattanto, la chioma e i rami dell’eucalipto si sono fatti più folti e più alti.
Ma anche perché, frattanto, a mio giudizio, quell’albero si è, pure, ammalato.

Non ho alcuna competenza per sostenerlo.
A farmelo pensare è il colore giallo-marronastro del suo fogliame, diverso da quello, verde chiaro, del fogliame dell’altro eucalipto che, pur esso inclinato dallo scirocco, gli svetta vicino.

Ma non solo.
Sono diverse , anche, le cortecce dei ceppi degli stessi alberi che, per essere coevi, dovrebbero essere, invece, molto simili.

I due eucalipti, più che potati, dovrebbero essere recisi.
Al piede.
Se lo scirocco dovesse abbatterli la rimozione sarebbe, infatti, più difficoltosa.
Oltre che più onerosa dal punto di vista economico.
Ma non solo!
La struttura della passerella potrebbe subirne danni.

ritratto di Salvatore Culotta

Considerando tutte le

Considerando tutte le circostanze, se è davvero secco posso soltanto prestarti la motoserra.

ritratto di Saro Di Paola

MEGLIO LASCIARLO O LASCIARLI LA'

Se oltre alla motoserra mi dessi, anche, una mano potremmo .... provare insieme a tagliarlo.

Solo che poi ......... CHI TOGLIEREBBE I RAMI e i metri cubi di legname ?

MEGLIO LASCIARLO O LASCIARLI LA'!
Tanto, prima o poi, lo scirocco ............

ritratto di Vincenzo Nastasi

come se fosse facile trasportarlo ..

con le nuove direttive non puoi nemmeno trasportare un mazzo di fiori caro Saro.non puoi lulire il terreno non puoi fare nulla di nulla solo assistere inerme alla distruzione di ettari di terreno arsi dagli incendi.