VIA CANDELORO : SOLO PER SALVARE IL SALVABILE!

ritratto di Saro Di Paola

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I lavori di pavimentazione della via Candeloro procedono.
Sino adesso, a mio giudizio, BENE.
Saranno ultimati altrettanto bene ?
A giudicare dalle foto che seguono, PARE proprio DI NO.

Pare, infatti, che il direttore dei lavori, arch. Giada Morello, si stia interrogando sulle modalità di posa in opera delle lastre che sono state previste per la pavimentazione.
Cioè, sulla quella che, a lavori ultimati, sarà la qualità formale dell’opera che sta dirigendo.
QUALITA' FORMALE che, PER LA PAVIMENTAZIONE DI UNA STRADA, è, però,
QUALITA’ SOSTANZIALE.

A giudicare dalle foto pare, proprio, che l’architetto, direttore dei lavori, si stia chiedendo :

COSI’ A SPINA DI PESCE ?

O COSI’ IN DIAGONALE ?

Se, nell’attuale fase dei lavori, la professinista che li sta dirigendo, si sta,
CON SCRUPOLO PROFESSIONALE,
ponendo la domanda che pare si stia ponendo l’arch. Morello,
IL MOTIVO non può che essere uno solo :
IL PROGETTO che sta gestendo NON PREVEDE IL DISEGNO DELLA PAVIMENTAZIONE.
O, se dovesse prevederlo, è un DISEGNO che è stato messo su carta “A MUZZU” !
Tanto per metterlo!

Sono sicuro che l’architetto la risposta alla sua domanda se la sia già data :
LE LASTRE non vanno messe NE’ A SPINA DI PESCE, NE’ IN DIAGONALE.

Infatti, con l’una e con l’altra modalità di posa, la pavimentazione della via Candeloro, sarebbe, UN AUTENTICO PASTROCCHIO!
Per rendersene conto non sono necessarie attitudini particolari.
Basta avere un po’ d’occhio ed osservare le due foto che seguono.

Con l’una o con l’altra modalità di posa sarebbe
IMPOSSIBILE CONFERIRE QUALITA’ ALLA PAVIMENTAZIONE DI QUEL TRATTO DI STRADA!
LA NUOVA PAVIMENTAZIONE sarebbe INGUARDABILE!

INGUARDABILI sarebbero, infatti :
• i raccordi -iniziale e finale- con la pavimentazione del tratto di strada che precede e di quello che segue questo sul quale si sta intervenendo;
• i raccordi con la grande canala-caditoia che, a metà dello stesso tratto, è stata realizzata per la raccolta delle acque piovane;
• i raccordi longitudinali con le basole in lumachella che, lateralmente, delimitano la sede carrabile del medesimo tratto di strada.

Al riguardo il tecnico che ha disegnato, o che avrebbe dovuto disegnare, la pavimentazione di via Candeloro ed i tecnici che quel progetto hanno approvato avrebbero dovuto sentire
UN DOVERE PROFESSIONALE.
Quello di GUARDARE ALLA PAVIMENTAZIONE DI PIAZZA GARIBALDI E DI VIA UMBERTO PRIMO.

Quella pavimentazione sarebbe stata per loro
IL PIU’ ILLUMINANTE DEI PALINSESTI TECNICO-PROFESSIONALI.
PER IL DISEGNO ED, anche, PER I MATERIALI DA IMPIEGARE NELLA PAVIMENTAZIONE.
Le foto che seguono sono sin troppo eloquenti.

Se i tecnici, dal punto di vista PROFESSIONALE,
avrebbero dovuto sentire il DOVERE DI GUARDARE a quella pavimentazione,
gli amministratori che, dal punto di vista politico, hanno scelto di realizzare l’opera con un cantiere di lavoro, avrebbero dovuto sentire UN DOVERE POLITICO.
Quello di GUARDARE AL PROGETTO
che, per la via Candeloro, hanno redatto gli Architetti Salvatore Giardina e Salvatore Culotta.
Gli amministratori ed, in particolare, il sindaco Guercio che, nel 2003, quando quel progetto aveva ottenuto TUTTE LE APPROVAZIONI,
ironia della sorte, era ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI,
AVREBBERO AVUTO IL DOVERE DI INTERPELLARE GLI ARCHITETTI GIARDINA E CULOTTA.

Se i tecnici e gli amministratori
AVESSERO GUARDATO COME E DOVE
avrebbero dovuto,
a mio giudizio, oggi, il direttore dei lavori non starebbe lì a
CHIEDERSI COME PAVIMENTARE LA STRADA.
Oggi, in cantiere, non ci sarebbero, neanche, quelle LASTRE DI PIETRA LAVICA CHE VEDIAMO.

Cosa si può fare adesso ?
Cosa potrebbero fare l’architetto Morello e gli amministratori ?
SCEGLIERE LASTRE DI DIMENSIONI PIU’ PICCOLE.

A mio giudizio, infatti, quelle che si vedono depositate in cantiere,
per dimensioni e “pezzatura” sono
ASSOLUTAMENTE INADEGUATE
se si vuole che, alla fine, la pavimentazione possa essere
TOLLERATA DALL’OCCHIO.

Al punto in cui siamo,
sono necessarie lastre, o meglio, MATTONI, di dimensioni quasi uguali a quelle dei mattoni di asfalto che sono stati rimossi e che, a pile, sono visibili nell'ultima foto.

NON PER ALTRO, però :
SOLO PER SALVARE IL SALVABILE!

Saro Di Paola, 24 luglio 2011

ritratto di Vincenzo Gerone

Mi è passato l'appetito..

Mi è passato l'appetito..

ritratto di Marcello Panzarella

' Ncignieri in quantità

Temo che, così grandi e sottili, e sotto l'azione del traffico, le lastre - complice la minima irregolarità del fondo di posa - finiscano presto con lo spaccarsi. Diciamo in sei mesi? A questo punto, anche per questo motivo, sarebbe opportuna una pezzatura più piccola, vale a dire "anticipiamo, governandola, la probabile frantumazione". Certo, ci vuole il flex per tagliare le lastre ad una ad una, e questo incide sui costi, sia per la nuova prestazione, sia per il tempo occorrente (per tagliarle e per posarle), e anche per via degli sfridi. E poi, come tagliare queste lastre, per lungo, per largo, per diagonale? Non entro nel merito.
Neppure entro nel merito della direzione più adeguata della posa, del suo disegno, del rapporto da tenere con l'asse leggermente curvo della via e dunque anche con la direzione delle due linee di bordo, né sul modo di recapitare ai due capi della via tale disegno, in rapporto a quello delle pavimentazioni contigue. Sono certo però che tra le maestranze ci vorrebbe qualcuno capace di gestire la nobile arte dello "'ngannu".
Mi perdonerà - spero - la Direzione Lavori per l'intervento non richiesto, essendo ovvio che "lavori in piazza, 'ncignieri in quantità".
Ho fiducia, in ogni caso, che tutto si possa risolvere per il meglio, con l'attenzione che certamente non mancherà.

ritratto di Saro Di Paola

ACQUISTARE LASTRE PIU' PICCOLE

Si potrebbero, però, ACQUISTARE LASTRE PIU' PICCOLE ed impiegare quelle delle due pedane già in cantiere per le fasce di chiusura
"ai due capi" del tratto da ripavimentare e lungo i lati lunghi della canala mediana per la raccolta delle acque piovane.

Sì, è proprio il caso di dirlo :
"travagghi 'nmezzu a via ....... 'ncignieri in quantità".

ritratto di Vincenzo Nastasi

in alternativa

pagando il giusto, si potrebbero caricare su un furgone, portarle dai nostri mastri marmisti che potrebbero provvedere al taglio delle lastre presenti senza che gli operai dei cantieri rischino qualcosa..
Cordialmente...