Teatri di pietra, teatri di fumo (il Teatro alla falde della Rocca)

ritratto di Salvatore Culotta

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“Il prossimo 14 luglio partirà la settima edizione di Teatri di Pietra Sicilia, organizzata dall'associazione Teatri di Pietra Sicilia - a cui partecipano venti Amministrazioni comunali e provinciali.

Gli spettacoli che dal 14 luglio si protrarranno fino al 28 agosto, saranno ospitati in 19 siti: 9 ormai “storici” per la rete (il teatro antico di Morgantina ad Aidone, la Necropoli di Realmese a Calascibetta, la Chiesa di Sant’Ippolito di Piazza Armerina, il tempio di Hèra di Castelvetrano Selinunte, il teatro antico di Eraclea Minoa, Monte Jato a San Cipirello, il chiostro di San Francesco a Castelbuono, l’ex convento dei Gesuiti a Noto e la cava di pietra Franco a Modica), 5 di recente affiliazione: i siti di Villarosa e Nicosia nella provincia di Enna (il primo ospiterà gli spettacoli a Villa Lucrezia, mentre Nicosia presso l’Orto dei Cappuccini); il teatro antico di Palazzolo Acreide , per la provincia di Siracusa; il parco archeologico di Kaukana a Santa Croce Camerina (Rg) e il teatro all’aperto Kalos di Termini Imerese per la provincia di Palermo. Le nuove location: il Parco delle miniere di Montedoro (Caltanissetta), il Teatro Pietra Rosa di Pollina (Palermo), il Teatro Antico di Tindari nella Provincia di Messina e la Rocca di Cerere a Enna all'ombra del Castello di Lombardia.”
http://teatridipietrasicilia.blogspot.com/

Questa breve introduzione, al di là del suo interessante contenuto, è in realtà soltanto un lacrimogeno pretesto per parlare dei fatti di casa nostra, anzi dei non-fatti. Nel 1984 l’Arch.Salvo Livecchi redasse il progetto di un teatro all’aperto alle falde della Rocca, ovviamente su incarico dell’Amministrazione Comunale.


Al luogo, che penso sia ben conosciuto, si accede dalla strada che sale tra l’A.L.T.A e il Cimitero e va poi in direzione della ex-chiesa di S. Calogero, strada che termina in un anfiteatro creatosi dopo essere stato usato come cava.


Su questa via o sentiero sono ubicate le vecchie “carcare” ormai semidistrutte


L’anfiteatro è dominato, come anzidetto, dalla ex-chiesa di S.Calogero




Tralascio una descrizione più esauriente del progettato teatro accennando soltanto


alla capienza , 3500 posti, alla presenza di bar e servizi, nonché di adeguati posteggi e, cosa secondo me molto interessante, un percorso pedonale con partenza dal vecchio mulino sulla S.S.113.
Ovviamente, come da consuetudine, il progetto pur approvato non arrivò alla sua naturale conclusione per la consueta mancanza di un finanziamento.
Fu poi ripreso nel 2003 e ne parlò Michele Bellipanni nel periodico “Cefalù Informa”, in un articolo cui rimando per una più completa descrizione. Altrettanto ovviamente stampato il giornale non se ne seppe più niente.
L’ultimo capitolo fu scritto, se non ricordo male, nel 2007 quando l’Assessore Terrasi, forse nell’intento di richiamare l’attenzione e riprendere il progetto, pensò di ripulire quell’area, usata un po’ come discarica,e di allestirvi qualche spettacolo, e allora gli fornii, insieme a G.Biondo una relazione sullo stato dei luoghi e, sempre se ben ricordo, Legambiente si dichiarò disponibile ad intervenire fattivamente nella operazione di bonifica.



Non so se, oltre a quelle citate, ci siano state o si prevedono altre tappe di questo viaggio verso un teatro fatto di pietra e non di fumo.
Una precisazione : non voglio ovviamente sostenere che questo progetto sia il miglior progetto possibile o che non sia perfettibile; d’altra parte, se posso avanzare delle critiche, e non me ne voglia Salvo Livecchi di cui sono amico e che ringrazio per aver fornito notizie e disegni, direi che sarebbe forse indispensabile in primo luogo allargare l’area e lo scopo del progetto, includendo il restauro e l’accesso alla ex-chiesa di S.Calogero nonché la pineta a est che potrebbe diventare un parco urbano ed anche, trovando i modi corretti, l’area dell’A.L.T.A..Un’ultima cosa vorrei dire, e proprio non posso farne a meno: io,se fossi stato il progettista, avrei usato il semicerchio di rocce come fondo della scena e non per addossarci le gradinate.

ritratto di Brocato Carmen

Quanti sono i progetti...

seppelliti nelle stanze del Comune ,e che potrebbero fare una Cefalù diversa .
Che tristezza...

ritratto di Pino Lo Presti

Il problema di questo paese

è la logica che sino ad oggi hanno seguito e seguono coloro che la hanno amministrata: favorire, con piccoli o grandi favori, omissioni e complicità, gli amici, i parenti, i comitati d'affari che li hanno eletti; tutto tranne che fare l'interesse della città, quasi questa fosse una astrazione priva di senso!

ritratto di Gianfranco D Anna

Una occasione "sfuggita"!!!!

Questa è stata una delle tante occasioni che Cefalù si è fatto "sfuggire".

Per progetti come questo sarebbe importante, utile, significativo che gli assessori tutti pronunziassero parole come "...resta il fatto che non può, ne deve, sfuggire una occasione così importante di incremento turistico."

ritratto di Salvatore Culotta

Forse certe cose dovremmo

Forse certe cose dovremmo noi per primi imparare a guardarle non attraverso la lente dell'incremento turistico, ma come occasioni per una "nostra" crescita, e non solo crescita economica.Il turismo è una strana e spesso brutta bestia.Vorace.Onnivora.

ritratto di Pino Lo Presti

Parole

sante!

ritratto di Giovanni Messina

Grazie dello spazio dedicato

Grazie dello spazio dedicato a luoghi e circostanze che altrimenti sarebbero fuori dalla portata della mia generazione.

ritratto di Saro Di Paola

UNA CITTA' SENZA PROGETTI E' UNA CITTA' SENZA FUTURO

Il progetto per un teatro all'aperto sulla Rocca che l'arch. Salvo Li Vecchi aveva elaborato nel 1984,
oggi, nel 2011,
NON E' PIU' UN PROGETTO.

Come gli altri progetti ,
"seppelliti nelle stanze del Comune"
oggi, nel 2011,
è, soltanto,
MEMORIA, su carta, DI UNA IDEA PER CEFALU'.

Una memoria che, insieme alle altre, senza la pubblicazione di Salvatore Culotta,
"sarebbe rimasta fuori dalla portata"
non solo, però, della generazione dei coetanei di Giovanni Messina,
ma da quella della attuale classe-generazione politico-dirigente di Cefalù,
e, certamente, di quelle che verranno.

UNA MEMORIA che, piuttosto che a giudizi su quella che Pino Lo Presti ha definito
"logica che sino ad oggi hanno seguito e seguono coloro che la hanno amministrata"
dovrebbe essere da STIMOLO PER UNA RIFLESSIONE.

Infatti, la mancata concretizzazione in opere delle idee che coloro che hanno amministrato Cefalù hanno, pure, avuto,
la mancata traduzione in opere dei progetti che gli amministratori del passato hanno, pure, fatto elaborare,
NON SONO RICONDUCILI, soltanto, alla "logica" di cui ha detto Pino e, neanche, al "disinteresse" per quella
"astrazione priva di senso"
che, secondo lui, per gli amministratori, sarebbe stata e sarebbe,
LA CITTA'.
Il fatto stesso che vi siano stati amministratori che quelle idee abbiano avuto e che quelle idee abbiano fatto tradurre in progetti è PROVA DEL CONTRARIO.

Le RAGIONI per le quali tante "idee per Cefalù" non si sono concretizzate in opere sono molteplici e sono MOLTO PIU' COMPLESSE.
La disamina di tali ragioni sarebbe lunga e sarebbe, anche, DIVERSA per ogni idea.
Anzi, a mio giudizio, sarebbe necessaria UNA DISAMINA PER OGNI IDEA.

La riflessione che dovrebbe stimolare la pubblicazione di Salvatore Culotta è MOLTO AMARA.
Personalmente, in passato, l'ho esplicitata in uno scritto sotto il titolo :
UNA CITTA' SENZA PROGETTI E' UNA CITTA' SENZA FUTURO .
Una riflessione che trovava e trova la sua sintesi in una domanda :
Se Cefalù, nel 2011, è quella che è, nonostante, le idee che, nel decennio 1978-1988, i suoi amministratori hanno tradotto in progetti,
QUALE SARA' LA CEFALU' del 2030-2040 se, da circa venti anni, i suoi amministratori non riescono ad elaborare IDEE PER TRADURLE IN PROGETTI ?

ritratto di Giusi Farinella

E lo skyline ....

Non siamo riusciti a piazzare una statua e voi pensate ad un teatro sulla rocca.
I progetti a Cefalù rimarranno sempre nei cassetti ...
Tutti a criticare ... tutti per l'ambiente ... tutti per la memoria ... TUTTI PER NON FAR NIENTE.
Al solito PAROLE .. PAROLE .. PAROLE ... SOLTANTO PAROLE

ritratto di Pino Lo Presti

La esigenza di un teatro all'aperto

nasce dalla città diversamente da quella della statua la cui esigenza ha ben altre origini.
Mentre il primo si colloca in un'area priva di una sua precisa identità, la seconda si sarebbe collocata in un'area fortemente caratterizzata. Mentre il primo valorizzerebbe il luogo, la seconda lo avrebbe usato come propria vetrina.

Con Saro concordo che non tutti gli Amministratori (Sindaci e Assessori) di Cefalù sono stati gli stessi, ma la "Amministrazione" - intesa in senso estensivo e comprensivo dei consiglieri - (vedi PRG Samonà) è stata ed è quella che è fatte salve le singole eccezioni individuali, sia nelle Giunte che nei Consigli, inevitabilmente affogate nella più generale melma.

ritratto di Saro Di Paola

PROVARE PER CREDERE!

Caro Pino,
ritengo quantomeno ingenerosa oltre che disfattista l'espressione
"inevitabilmente affogate nella più generale melma"

che tu hai usato nei confronti delle passate
"Amministrazioni intese in senso estensivo e comprensivo dei consiglieri".

E ciò non per il fatto che io ne abbia fatto parte per 15 anni da consigliere e, per due anni circa, da assessore.

Dall'esterno tutto appare PIU' FACILE : PROVARE PER CREDERE!

ritratto di Totò Testa

Ma i progetti ci sono o non ci sono?

E' noto a tutti che la Sicilia brucia la massima parte delle sue opportunità di accesso alle risorse per investimenti(in particolare quelle comunitarie) per mancanza di progetti.
Ad ogni chiusura di programma (prossima quella del PO FESR 2007/13) si ricorre a rimodulazioni straordinarie e si convogliano i finanziamenti su interventi di scarso impatto, pur di non perdere del tutto le risorse.
Salvo poi a scoprire che in posti particolarmente qualificati all'ottenere attenzioni decisive per uno sviluppo sostenibile fondato su una triade vincente (ambiente,turismo, beni culturali), come Cefalù, i progetti c'erano, ma ..., ahinoi, ammuffivano nei cassetti.
Ricordo che all'inizio della mia esperienza nel campo della programmazione dei fondi comunitari mi fu ripetuto fino alla nausea dagli esperti che la buona programmazione parte, sempre, da due elementi basilari: l'"idea-forza" e lo "svuotamento dei cassetti".
Ovviamente, svuotando i cassetti, ognuno di noi troverebbe tanta roba da buttare, tanta roba da conservare per eventi futuri, ma anche tanta roba da utilizzare, da mettere a frutto, magari con qualche trasformazione e qualche aggiustamento quà e là, per esempio, nel caso specifico, seguendo gli illuminati suggerimenti dell'Arch. Salvatore Culotta.
E' possibile che un progetto come quello del "teatro alle falde della rocca" non trovi nessuna collocazione all'interno dei vari PIT, GAL, PIST che si sono succeduti nel tempo e nessuna occasione di risposta ad un bando in materia di beni culturali, ambiente, turismo?
Ed è possibile che non si trovino soluzioni, occasioni di finanziamento, mecenati per il completamento del restauro del "mandralisca, per l'"area Miccichè" e dintorni, per il parco della Rocca, per il recupero del vecchio municipio, per la Torre Bordonaro?
Forse, con l'attuale amministrazione (non ho dimenticato la maiuscola), è meglio così.
Almeno siamo al riparo da perdite di finanziamento per raffreddore del protocollista o mancanza di fondi per le raccomandate.
Quindi, piuttosto che invocare idee che non verranno mai da questi amministratori, almeno cerchiamo di valorizzare quelle scaturite nei trascorsi tempi di ben altra vivacità e capacità creativa
Sempre che ci sia qualcuno, possibilmente non di nazionalità etrusca o ostrogota, disponibile a spendersi in questa prospettiva e, non, semplicemente, a formulare presunte proposte "alternative" che appaiono, piuttosto "sostitutive".
In altri termini, proposte elettoralistiche motivate esclusivamente dal: "Levati tu ca mi ci assettu iò" .

ritratto di Saro Di Paola

NO! NON CI SONO PROGETTI!

Caro Totò,
quelli che negli anni ottanta, o negli anni successivi, furono progetti per Cefalù,
come ho scritto nel mio primo commento al post di Salvatore Culotta,
OGGI, NEL 2011,
SONO SOLTANTO MEMORIA DI IDEE PER CEFALU'.

Per tornare ad essere PROGETTI PER CEFALU' devono essere ADEGUATI alle normative sopravvenute, devono essere RIELABORATI nelle previsioni di spesa,
devono essere SOTTOPOSTI A NUOVE APPROVAZIONI da parte di tutti gli organi competenti e di controllo.

La risposta alla tua domanda è, pertanto, ovvia :
NO! NON CI SONO PROGETTI!

ritratto di Totò Testa

Partiamo da li'

Ecco la differenza tra Architetti e Ingegneri: Per me architetto un progetto è sempre un progetto, per te ingegnere ci vuole la soprintendenza, il genio civile ...
Facezie a parte: partire dalle buone idee del passato per avere nuovi progetti. Si può fare? Secondo me, sì! Per dirla più chiara: il teatro sulla rocca non è obbligatorio farlo, ma riqualificare e presidiare l'area e i percorsi, recuperare il paesaggio, mettere in sicurezza i ruderi della chiesa, consentire un utilizzo sostenibile, sì.
Possiamo essere daccordo su questo?
E forse non sono neanche necessari i finanziamenti europei e i mecenati.
Almeno in attesa che di idee non ne vengano di migliori.
Per intanto potremmo ripulire,togliere le sterpagle, mettere un cartello, o no?
Ci diamo appuntamento, tutti quanti, Radicofarinella compreso, all'arrifriscata di sabato prossimo?
P.S.: l'arrifriscata è intorno alle 18, sabato prossimo sarebbe il 9 luglio, ma ritengo sia molto cefalutano non dare date e orari precisi, tanto, miracolosamente, succede che ci si incontra lo stesso.
Una volta, almeno, era così.

ritratto di Giusi Farinella

Caro Pino, anche le tue sono parole (nota bene anche le mie)

Non sono d'accordo per il teatro sulla rocca, mentre mi piace la statua al molo.
La Rocca secondo me ha anche una precisa identità da qualunque parte la guardi.
Vuoi criticare il mio pensiero ??
Vuoi criticarmi perchè sarò contrario al teatro sulla Rocca e lotterò perchè il progetto resti nei cassetti del municipio ?
Tanto se non sarò io a farlo ci saranno almeno il 30% dei nostri concittadini che lo faranno.

ritratto di Saro Di Paola

SE NON RICORDO MALE

Caro Giusi,
l'incarico per il teatro alla Rocca, sulla Rocca o alle pendici della Rocca è stato dato ai tempi in cui il cav. Vincenzo Provenza è stato ASSESSORE, ODIATISSIMO, al Comune di Cefalù.

SE NON RICORDO MALE, in uno dei due brevissimi periodi in cui anch'io sono stato assessore.
Se non ricordo male, in quello stesso periodo anche tu sei stato Assessore al Turismo e se non dovessi esserlo stato tu, assessore era Giuseppe Neri.
In rappresentanza della lista civica degli operatori turistici ed economici che, se non ricordo male, si chiamava "INIZIATIVA, LAVORO E SVILUPPO".

Ho, perciò, lo stesso convincimento di Pino Lo Presti : NON FAI PARTE DI QUEL 30 %.

ritratto di Pino Lo Presti

Francamente

ti faccio capace di polemica, anche guerriera, ma - se mi permetti - "non stupido" come quel 30%.

ritratto di Salvatore Culotta

Credo che giudicare cosa si

Credo che giudicare cosa si può fare o no sulla Rocca spetti a persone più qualificate e competenti di me e di Giusi Farinella.E il 30% in ogni caso è la minoranza,pur non capendo da dove salti fuori questo numero.Forse da un sondaggio eseguito in tempi da record? In maniera forse proterva insisto nel dire che non possiamo permettere che a guidare le nostre scelte per il futuro siano i soldi o meglio chi i soldi li ha.

ritratto di Giusi Farinella

Carissimo Salvatore

Evidentemente non è assolutamente mia intenzione polemizzare con te.
Il mio è stato solo uno sfogo (tant'è che ho votato da assessore favorevolmente il progetto del teatro) perchè in questa nostra disgraziata cittadina non si può fare nulla, perchè c'è sempre qualcuno che critica (solo per esser Baston Contrario) e anche qualcuno che non sa assumersi le proprie responsabilità .... e tutto resta nei cassetti...
Non c'è dubbio, hai ragione io (non tu) sono la persona meno qualificata per decidere sul teatro e anche sulla statua al molo.
Penso, però, che lo sopraintendenza sia abbastanza qualificata e allora mi chiedo: come mai la statua prevista da questo organo al molo non è stata ancora collocata ??
La mia risposta: per molti cittadini illuminati Cefalù deve rimanere così com'è e allora saranno anche contrari al teatro sulla Rocca, fortunatamente la Cattedrale è già stata costruita ...
Io invece, sono di tutt'altra idea, vedrei ad esempio nel cosidetto palazzo Miccichè una bella torre di vetro modernissima e di 50 piani.
Ma io non sono un competente,......... mentre gli altri che dicono solo e sempre "NO" quelli si .....
Con stima
Giusi

ritratto di Giuseppe Fajlla

teatro di fumo...

Lasciamo ad altri paesi i progressi,per favore, paesi i cui abitanti li governano, che hanno voglie,entusiasmi,anche lotte ma perchè a vincere sia il meglio per il paese. Quando tanti anni fa vidi il Teatro di Pietra Rosa di Pollina sono rimasto affascinato,mi è sembrata un'opera sublime: in una "scibba" abbandonata veniva creato un monumento moderno che si innestava a modelli antichi e antico moderno e natura concorrevano ad una bellezza senza pari. Da siciliano mi sono sentito orgoglioso. In cosa a Cefalù potremmo avere le stesse senzazioni?

ritratto di Marcello Panzarella

IN PUBBLICO

Accapigliarsi non serve.
Bene fa Salvatore Culotta a costruire una memoria, anche di ciò che è rimasto nei cassetti, e che - come giustamente annota Saro Di Paola, per essere di nuovo "progetto" dovrebbe esser ripreso e aggiornato alle leggi di oggi.
Non si vuole il teatro sulla Rocca? Lo si vuole? Si vuole il PRG, non lo si vuole? Si vuole ecc..., o non si vuole ecc...? Meglio una discussione che lo zero stagnante. Ma la discussione, come ho detto a Pino, dal web (cui partecipano ancora pochi, e siamo più indietro dei paesi arabi) dovrebbe essere trasferita alla piazza, nel senso della organizzazione di discussioni pubbliche. Meglio se non organizzate da nessun politico di mestiere né da chi lo sia già in pectore. Pino, è complicato?
Cari saluti

ritratto di Marcello Panzarella

L'orizzonte del mare

Sto ripensando, Salvatore, alla tua osservazione che meglio sarebbe stato lasciare in quel progetto le rocce libere da gradinate, come fondo della scena: è un'idea fenomenale!
Si vedrebbe l'orizzonte del mare, almeno dalla parte più alta della cavea, che poi era sempre la direzione visuale preferita dai Greci, quando facevano i loro teatri nelle città di mare. Senza contare che, vista la direzione obbligata di arrivo del pubblico, sarebbe anche più razionale che le gradinate fossero dislocate a sud-sud-est. Inoltre, il teatro si potrebbe usare anche di giorno, perché il sole non picchierebbe di fronte al pubblico e anche una parte della scena sarebbe in ombra.
Ma insomma, di che stiamo fantasticando? Siamo proprio inguaribili.

ritratto di Pino Lo Presti

Io non ho doti di organizzatore

ma se qualcuno mi aiuta, usando questo strumento del web, ci possiamo provare, magari alla Corte delle Stelle!

ritratto di Salvatore Culotta

Si potrebbe dare attuazione

Si potrebbe dare attuazione alla suaccennata idea dell'Assessore Terrasi ed organizzare nell'anfiteatro un qualsivoglia evento,dopo un accurato decespugliamento e una disinfestazione.